Rijkaard: al Milan manca Gullit

28 Diavolo in difficoltà, ma resta sempre favorito: così giudica un grande ex Rijkqqrd: al Milan manca Gullit «Son cambiatigli uomini, non la mentalità» PARLA L'UOMO PIÙ' RIMPIANTO DAI ROSSONERI CMILANO ARTOLINE da Amsterdam. Frank Rijkaard, 31 anni, è uno dei leader storici che più ci mancano. Ajax, Milan, ancora Ajax. Stella polare, sempre e comunque. Sul suo conto circolano aneddoti fra i più strampalati. Tipo: nel corso di una partita dell'Olanda, si rivolse a un compagno esclusivamente con l'«ehi»; ehi, scatta; ehi, passami la palla, ehi qui, ehi là. Si era dimenticato il nome. Oppure, raccontata da Van Basten: «Eravamo in aereo, a un certo punto Frankie mi chiese un numero di telefono. Glielo diedi. Era il suo». Rijkaard, il Milan è crollato. «No, ha perso una partita. Non esageriamo. E il Parma, che noi dell'Ajax affronteremo a marzo in Coppa delle Coppe, ha giocato in maniera strepitosa. Complimenti». La grande crisi dell'ultima stagione cominciò a marzo. Ormai ci siamo... «Era la fine di un ciclo. Non c'era Van Basten. Io ero fermo ai box. Avevamo undici punti di vantaggio. Ci rilassammo. Certo, anche quest'anno il Milan non è stato fortunato, fra la caviglia di Marco e l'incidente di Lentini». Sarà come dice lei, ma vigliacco se Capello vince una finale che è una. «A Monaco eravamo a pezzi. Non penso che c'entri la mentalità. Il Milan non l'ha mai cambiata. C'entrano, se mai, gli uomini. Chi c'è, e chi non c'è più. Chi è fresco, e chi è logoro». Nel suo ruolo, adesso, gioca Desailly. «Lo conosco poco. Ci sfiorammo a Monaco, in occasione della finale della Coppa dei Campioni. Così, a occhio, mi sembra più un difensore che non un centrocampista. Preferisco Boban. Zvone è un ragazzo in gamba. Già ai miei tempi, quando entrava, sapeva prendere in mano la squadra e dettarle i ritmi giusti. Non vedo l'ora che torni». E' vero che, prima di accasarsi chez Berlusconi, lei fu bloccato da Boniperti? «Non ricordo. Può darsi». Nostalgia del Milan? «Nostalgia è parola troppo grossa. Ho scelto io di lasciarlo. Cinque, indimenticabili, stagioni: il Milan, per me, resta un bellissimo souvenir». Ci descriva il Rijkaard dell'Ajax. «Gioco sempre a centrocampo, ma a destra, non più in mezzo. E poi ho ripreso a fare gol: in campionato sono già otto». E il Rijkaard di Amsterdam? «Un uomo felice, che può anche perdere». E il Rijkaard di Milanello? «Un professionista appagato, che però doveva "solo" vincere». Ajax e Milan: che differenza c'è? «L'Ajax applica il 4-3-3, il Milan (da Sacchi a Capello) privilegia il 4-4-2. In Olanda si gioca di più all'attacco. Al primo passaggio indietro, sei fritto: il pubblico non perdona. In Italia c'è più indulgenza. Che mi ricordi, solo al Milan fischiavano "contro" il risultato». Con Rijkaard, l'Ajax è tornato a dettare legge in Olanda. Con Gullit, la Sampdoria ha sconfitto e tallona il Milan. «Vero, ma senza Rijkaard, Gullit e Van Basten, il Milan è sempre il Milan. Primo in classifica, e fra i primi in Europa». Privarsi di Gullit, secondo lei è stato un errore? «Sì. Un errore enorme». Ruud farà i Mondiali? «Penso di sì. Sta trattando con il et Advocaat. L'Olanda ha bisogno di Gullit, e a Ruud manca un Mondiale da protagonista». E Van Basten? «Ancora un mese, e sapremo. Se continua, se smette, se riduce l'attività. Povero Marco. Gli sono vicino». Brasile, Germania o Italia? «Con l'Arrigo di mezzo, non mi sento di escludere nulla». Si parla tanto del vostro Lit- manen. «Ve lo consiglio. E' del febbraio '71. Finlandese, gran fisico, grandissimo talento. Nell'Ajax, gioca dietro alle punte: Finidi, il nigeriano, a destra, R. De Boer al centro, Overmars a sinistra. Ha ereditato la posizione di Bergkamp. Segna un sacco di gol, proprio come Dennis. E, rispetto a Dennis, è uno che lavora di più per la squadra. Ma attenzione: non è Bergkamp, e non è Van Basten. E' Litmanen». A proposito di Bergkamp e Jonk: tempi duri all'Inter. «Lasciamoli crescere in pace. E poi molto, se non tutto, dipende dall'organizzazione». Chi vincerà lo scudetto? «E me lo chiede... Il Milan». Hanno dato il Pallone d'Oro a Roberto Baggio. «La fantasia, a questo mondo, va coltivata e premiata. A costo di togliere qualcosina a un monumento come Baresi». Quale sarà il futuro di Rijkaard? «Nel 1995 potrei anche staccare la spina». E se dall'Italia le facessero un'offerta da capogiro? «Sono troppo affezionato al Milan. Onoratissimo, ma in Italia ho chiuso». Berlusconi si è buttato in politica. «Il vostro Paese ne ricaverà dei benefici. Il Cavaliere è un vincente nato». Rijkaard, provi a dare un consiglio a Bettega. «Rijkaard non ha mai dato consigli. Li ha sempre ricevuti, e sfruttati. Rijkaard è stato un uomo fortunato». Roberto Beccanti™ «Via noi indesi è finito un ciclo Però non è giusto parlare di crollo: l'unica grave batosta è quella col Parma» «Tempi duri all'Inter A Bergkamp e Jonk bisogna dare tempo LaJuve?Per Bettega io non ho consigli» Rijkaard restò per 5 anni al Milan Ora è uno dei punti di forza dell'Ajax Gullit (a lato) sarà chiamato dal et Advocaat per andare a Usa '94. Dice Rijkaard: «L'Olanda ha bisogno di Ruud e a lui manca un Mondiale disputato da protagonista»