Ergastolo al carnefice dei genitori di Francesco Grignetti

Giovanni Rozzi fece uccidere padre e madre: voleva tutti per sé i beni di famiglia Giovanni Rozzi fece uccidere padre e madre: voleva tutti per sé i beni di famiglia Ergastolo al carnefice dei genitori Cerveteri, 26 anni al complice ROMA. Ergastolo per Giovanni Rozzi, 27 anni, il Pietro Maso di Cerveteri che una notte di Natale si trasformò in carnefice dei genitori e subito dopo è tornato alla sua normalità di bravo ragazzo che gestiva una pizzeria e nel tempo libero accudiva il fratellino handicappato. Ventisei anni per il complice Filippo Meli, assassino materiale, tossicodipendente e sieropositivo. La Corte d'assise di Roma, presieduta da Severino Santiapichi, ha chiuso in maniera severa l'omicidio dei coniugi Rozzi, ammazzati nel sonno da un figlio insofferente ai richiami paterni. Era il Natale di due anni fa. In piena notte di Santo Stefano, i carabinieri furono chiamati di corsa nella villetta dei Rozzi. Gente soda, grandi lavoratori, gestori di un ristorante perso nella campagna laziale. Ad accoglierli, i carabinieri trovarono il giovane Giovanni che dava in escandescenze. Una vera sceneggiata: il ragazzo prendeva a calci le macchine, urlava frasi sconnesse, indicava la porta (neppure forzata) di casa. Accennò persino a un possibile furto di balordi. E già il maresciallo dei carabinieri iniziò a sospettare. Dentro casa, poi, trovarono la coppia riversa sul letto. Paolo Rozzi, 48 anni, morto per un colpo di pistola alla nuca. La moglie Filomena, 45 anni, con un proiettile in fronte. Tutt'intorno un caos di vestiti sparsi, cassetti rovesciati, armadi aperti. La mascherata durò poco. Qua- rantott'ore dopo, i due erano già in galera. Confessò per primo Filippo Meli, il tossicodipendente dalla fragile personalità che quella notte impugnava la pistola. Il figlio-mandante, invece, è sempre stato parco di parole. Ha fornito più versioni, a volte contraddittorie. Prima un amore contrastato, poi i contrasti economici con il padre. Ma sempre ha dato la colpa all'amico per la morte della madre. Enigmatico, questo ragazzo. Anche ieri, alla lettura della sentenza, non ha mostrato emozioni. Solo un serrare di pugni. Uno sguardo all'avvocato. Neanche una parola. Per lui hanno parlato i famigliari, che dopo il primo smarrimento, quando si rifiutavano di accettare una verità tanto difficile, hanno scelto di credergli e di perdonarlo. Parla la zia Anna, ad esempio, sorella della mamma uccisa: «Giovanni non avrebbe mai pensato di uccidere sua madre. Si volevano troppo bene». E il padre? Non si pronuncia. Ma il giudizio è tagliente. Ed è tutto a favore del ragazzo e contro il cognato morto: «Sì, Paolo voleva bene al figlio. Ma come un cagnolino che si porta in giro con la catena al collo». Ecco, davanti a una tragedia del genere, la famiglia non ha ripudiato il ragazzo. Anzi. Singhiozza in aula la nonna materna, Maria: «Gianni ci ha chiesto perdono fin dall'inizio per quello che ha fatto e noi l'avevamo perdonato. Non doveva finire così». Chissà come si augurava che finisse, nonna Maria. Certo è che la macchina della giustizia non ha avuto pietà. Il pm, Antonio La Rosa, aveva chiesto l'ergastolo e ieri ha avuto piena soddisfazione: «Il delitto - aveva detto nella sua requisitoria - è interamente di Rozzi. Giovanni è sempre presente, cerca il killer, procura l'arma, ed è nella stanza da letto dei genitori assieme all'assassino». Aveva escluso ogni attenuante. Anzi, ha elencato le aggravanti. Altro che compassione. «E' un delito immane, incommensurabile, non solo perii legame di sangue, ma anche per la brutalità della sua esecuzione». Per 0 giudice, il delitto ha addirittura origine in futili motivi. E riporta la dichiarazione del giovane: «Maturò in me un desiderio di libertà nella gestione della mia vita e neU'amministrazione dei beni. Per liberarmi da tale forma di oppressione, decisi di eliminare mio padre. Dopo la sua morte avrei gestito i miei guadagni senza costrizione». Anche il tentativo dello psicologo Severino Andreoli, perito della difesa, di presentare il tutto come un conflitto di Edipo portato alle estreme conseguenze, non ha retto alle contestazioni. «Il destino di Filomena Terra - secondo il pm era previsto e irrilevante nel disegno e nell'esecuzione». Francesco Grignetti Giovanni Rozzi, sconterà l'ergastolo

Luoghi citati: Cerveteri, Roma