I pescatori in rivolta assediano Ballottar

Rennes: l'arrivo del primo ministro non placa la guerriglia nelle vie cittadine Rennes: l'arrivo del primo ministro non placa la guerriglia nelle vie cittadine I pescatori in rivolta assediano Ballottar PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La guerriglia urbana che per 8 ore ha scosso Rennes come una bufera atlantica lascia sul campo - ma il bilancio è provvisorio - 77 feriti, danni enormi, l'immensa nube azzurrina dei lacrimogeni e un primo ministro alle corde, che per visitare la città deve fare lo slalom tra cortei, violenza, furore. Nella loro «capitale», i pescatori bretoni e le loro donne (ma non dimentichiamo i vandali «esterni») ribelli contro il governo e l'import selvaggio facevano impallidire ieri sera le collere contadine sul Gatt, i cammioneurs dalla scazzottatura facile, gli aeroportuali in sciopero (l'autunno scorso) e le altre categorie cui la Francia deve periodiche flambée incontrollabili. Rennes conobbe un Maggio '68 duro. Ma ieri quei souvenir si riproponevano in chiave ancora più hard, malgrado le numerose concessioni governative e comunitarie. L'arsenale era quasi da guerra. Razzi di soccorso per le navi - che divengono micidiali proiettili ad alzo zero spranghe, mazze da baseball, piombini, pietre, ciotoli, bulloni. Il municipio dovrà rilastricare intere strade: i cubi di porfido sono finiti addosso alla polizia. Per tacere automobili che bruciavano, vetrine in frantumi, blitz nei supermarket (non lontano da Rennes). Infine, le tradizionali barricate. Ma l'episodio forse più incredibile è quello del pullman che i pescatori dirigono verso il cordone poliziesco. Poteva fare una strage: gli agenti lo bloccheranno in extremis. Ieri sera era ancora lì, una carcassa fumante tra le rovine di una bella e laboriosa Rennes, mentre gli ultimi commando inscenavano altri exploit guerriglieri. Per monsieur Boucheron, parlamentare del luogo, c'è il ricovero in ospedale. E il sindaco Hervé incappa nei manganellatoli. Sono ambedue ps, ma la città rossa non riserva la ventata di follia ai soli governanti parigini. Doveva essere, per Rennes, una giornata da cartolina. Il primo ministro che arriva, i tg, le rituali cerimonie in prefettura cui la République attribuisce sempre uno charme particolare. Arrivando, Balladur il Pacificatore - anzi «l'Anestesista» come lo ribattezzano gli avversari - si trova però dinnanzi una missione difficile. Da 72 ore Bretagna e Normandia avvampano. Il prezzo del pesce che affonda (ma solo all'origine: la sogliola da 60 franchi il chilo raggiunge i 200 quando la si mette in padella), le importazioni concorrenziali, il disinteresse pubblico verso un'attività in piena crisi eccitano gli animi. Giovedì le avvisaglie erano già chiare. Irruzioni nei grandi magazzini, botte, minacce. Il ministro della Pesca, Puech, aveva già ceduto: un tempestivo piano assistenziale a sovvenzionare l'attività su cui vive la Bretagna. Ma i quattrini non si riveleranno un buon viatico per il primo ministro. Dopo una breve tregua, con il mezzogiorno giungono i primi incidenti urbani. Lord Balladur - che pure adora il protocollo - interrompe il pranzo e negozia. Lo farà ad altre due riprese. Invano. Malgrado Puech annunci una cassa integrativa e altre misure di benevolenza, i disordini guadagano terreno. Allora interviene Bruxelles. Grazie all'insistenza francese, la Cee introduce «prezzi minimi» sul pescato. Ma l'indignazione non svelenisce: i marittimi vogliono la garanzia di poter vendere la merce. In centro, l'aria si fa irrespirabile. I negoziatori sono affranti. Avventurarsi dove impazza la mischia per convincere gli scalmanati è impresa vana. I rari kamikaze tornano sui loro passi tossendo. Stanchezza, birra e bombe lacrimogene esasperano i manifestanti. Fino alle 21 Rennes sarà ostaggio delle violenze. E oggi potrebbe continuare. Intanto i porti di Le Havre, Honfleur, Calais e Dunkerque sono stati bloccati da decine di pescherecci: i traghetti da e per la Gran Bretagna non passano. Enrico Benedetto Sfiorata la strage con un bus lanciato verso la polizia Blitz nei supermercati, sassaiole e vetrine dei negozi in frantumi I feriti sono già 77 Bloccati i traghetti per la Gran Bretagna m Alcune scene della violenza scatenata dai pescatori bretoni: manifestanti in corteo; sopra un rivoltoso colpisce un poliziotto a Rennes; a sinistra la «rabbia distruttiva» in un supermercato di Granville

Persone citate: Balladur, Boucheron, Enrico Benedetto, Gatt, Lord Balladur

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Gran Bretagna, Granville, Honfleur, Le Havre, Parigi, Rennes