Ho l'arma segreta, Nato attenta di E. St.

Ho Karma segreta, Nato attenta Ho Karma segreta, Nato attenta II capo dei killer serbi: grazie Zhirinovskij BELGRADO. La famigerata «arma segreta elettronica» di fabbricazione russa che il leader ultra nazionalista russo Vladimir Zhirinovskij aveva detto di aver consegnato ai serbi per potersi meglio difendere sarebbe stata data a Zeliko Raznatovic, noto come «Arkan», un criminale di guerra ricercato dall'Interpol per aggressione a mano armata in diversi Paesi europei, la cui banda irregolare (la milizia delle «tigri») si è macchiata delle peggiori atrocità. La notizia è stata fornita ieri a Belgrado nel corso di una conferenza stampa dallo stesso Arkan, al cui fianco sedeva Aleksej Ivanovic Vidjekin, vicepresidente del Partito Liberaldemocratico (quello di Zhirinovskij). L'arma - il cui principio base, hanno detto i due, è la combinazione di protoni e neutroni ad alta temperatura - è giunta nella mani di Arkan attraverso canali segreti, ha «il potere di uccidere uomini a grande distanza senza che questi neanche avvertano cosa avviene, ed è già sperimentata con successo a Brcko, nel Nord della Bosnia». Sempre stando alle spiegazioni «tecniche» fornite dai due, chi è colpito dal cocktail di protoni e neutroni, muore nel giro di poche ore. Ulteriori collaudi dell'arma segreta - ha detto ancora Arkan verranno realizzati probabilmente a Cipro. Stando alle affermazioni fatte da Zhirinovskij nei giorni scorsi, la sperimentazione sarebbe stata fatta ai danni di dodici militari musulmani. Dalle dichiarazioni di ieri invece sembrerebbe di capire (seppur questa arma davvero esiste) che l'esperimento è stato fatto soltanto su oggetti inanimati. E questo sarebbe ancora una volta in palese contrasto con le dichiarazioni del «duce russo», secondo il quale lo strumento di morte non intacca le cose. Proprio per questa sua «qualità», Zhirinovskij ne ha parlato come di un'arma «ecologica». A disposizione della banda di Arkan, oltre all'arma, sarebbero stati messi anche laboratori sperimentali ed uno staff di esperti che ha collaborato alla creazione dell'ordigno. L'arma, ha detto Arkan, sarà usata solo in caso di attacco aereo su obiettivi civili serbi in Bosnia, o nella stessa Serbia. Si troverebbe attualmente fuori dal territorio jugoslavo (Serbia e Montenegro), e le autorità ufficiali non sono in alcun modo coinvolte né informate. La dichiarata «arma segreta» era stata consegnata da Zhirinovskij durante il viaggio nella ex Jugoslavia che in sette giorni ha portato il leader ultranazionalista russo in Slovenia, che ha lasciato precipitosamente dopo una notte brava in birreria, nella Krajina serbo-croata, nella Bosnia serba, in Serbia e in Montenegro, ovunque osannato dai nazionalisti serbi. Tutto il viaggio è stato costellato da episodi eclatanti. L'ultimo nella tappa di rientro in Ungheria, all'aeroporto di Budapest. Sbracciandosi e vomitando insulti, ha messo sottosopra l'aerostazione, minacciando un incidente diplomatico se l'aereo che lo doveva riportare a Mosca non avesse ritardato la partenza per dargli tempo di imbarcarsi. Zhirinovskij era arrivato all'aeroporto internazionale a bordo di una «Mercedes» con targa serba quando mancavano solo due minuti alla partenza del volo. Gridando: «Sono un deputato del Parlamento russo, fermate l'aereo», l'uomo politico ha spinto avanti i suoi accompagnatori perché si accertassero che gli fosse data priorità assoluta. Quando qualcuno ha osato dirgli che ormai non c'era nulla da fare, è montato su tutte le furie e ha sbraitato in faccia a un allibito funzionario: «Questo è un posto di puttane e imbecilli. Che vuol dire impossibile? Imparerai cosa è impossibile quando diventerò presidente! Ma chi credete di essere voi ungheresi?». E alla fine il «duce russo» l'ha avuta vinta. [e. st.]

Persone citate: Aleksej Ivanovic Vidjekin, Vladimir Zhirinovskij, Zeliko Raznatovic, Zhirinovskij