Sarajevo, uccisi mentre aspettano il pane

Il Consiglio di sicurezza ai croati: ritiratevi dalla Bosnia o imporremo sanzioni anche a voi Il Consiglio di sicurezza ai croati: ritiratevi dalla Bosnia o imporremo sanzioni anche a voi Sarajevo, uccisi mentre aspettano il pane Bomba serba su una fila: 10 morti ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Un nuovo massacro viene ad aggiungersi agli eccidi che hanno insanguinato Sarajevo. Dieci persone, tra cui tre bambini, sono state uccise da una granata esplosa nel quartiere di Dobrinja. Seguendo un copione consueto l'artiglieria serba ha sparato sulla folla che in coda aspettava la distribuzione degli aiuti umanitari. Il micidiale ordigno ha dilaniato i corpi delle vittime, mentre altre quindici persone sono state gravemente ferite. A detta dei testimoni, tra cui alcuni giornalisti accorsi sul luogo della tragedia, i serbi hanno lanciato una seconda granata sui soccorritori accorsi. Il governo di Sarajevo ha chiesto un'immediata reazione militare di Onu e Nato. «Venti giorni fa avete deciso di non consentire più lo strangolamento di Sarajevo, e oggi la città è stata non strangolata ma uccisa», ha scritto il presidente bosniaco Alija Izetbegovic al segretario generale dell'Alleanza atlantica Manfred Woerner. Izetbegovic ha dichiarato che il nuovo giro di negoziati di Ginevra previsti per il 10 febbraio prossimo è «una perdita di tempo». Izetbegovic ha detto che non si recherà ai negoziati perché non ne vede il motivo. A Ginevra la delegazione musulmana sarà guidata dal premier Silajdzic che avrà pieni poteri per continuare le trattative. Intanto a New York il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime «profonda preoccupazione per la presenza delle forze militari croate in Bosnia» (5 mila uomini). Il Consiglio condanna la Croazia per aver violato l'integrità territoriale di un Paese riconosciuto dalle Nazioni Unite e chiede alle autorità croate di ritirare immediatamente i loro soldati e le armi dalla Bosnia. Se questo non verrà fatto il Consiglio di sicurezza esaminerà «nuove misure» da adottare contro la Croazia. Le minacce delle sanzioni contro Zagabria diventano dunque sempre più serie. I Paesi musulmani che attualmente fanno parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu hanno insistito ieri affinché le sanzioni scattino il 10 febbraio se entro quel giorno le forze croate non si saranno ritirate. Ma Stati Uniti, Francia, Spagna e Gran Bretagna si sono opposti perché si tratta di un periodo troppo breve, ma soprattutto perché le sanzioni pregiudicherebbero i negoziati di Ginevra. Reagendo alle minacce dell'Onu, il direttore dell'Ufficio governativo croato per i rifugiati, Adalbert Rebic, ha detto che in caso di sanzioni internazionali «la Croazia rispedirà verso occidente - l'Italia, sembrerebbe - le decine di migliaia di profughi che ospita nel proprio territorio». Questo perché in caso di embargo «l'onere finanziario del loro mantenimento sarebbe impossibile da sostenere». Nel frattempo la situazione in Bosnia centrale diventa sempre più drammatica per le enclavi croate attaccate dalle forze musulmane. Nei bombardamenti di Novi Travnik ieri è stata uccisa una bambina undicenne, mentre altre tre persone sono state ferite. A detta del portavoce della Conferenza di pace sull'ex Jugoslavia John Mills oggi a Sarajevo dovrebbero riunirsi i capi militari serbi, musulmani e croati per stabilire un telefono rosso, ovvero un contatto diretto nei casi di emergenza. Ingrid Badurina SARAJEVO UNA CATENA DI STRAGI 27 MAGGIO 1992 «La strage del pane»: un colpo di mortaio uccide 16 persone in fila davant. a una panetteria. I cecchini uccidono 4 soccoE 12 LUGLIO 1992 «La strage dell'acqua»: una granata strazia una fila di oentP a .ma fontana: 12 morti (tra cui un bambino) e 16 feriti. 9 3 26 GIUGNO 1993 An 12 LUGLIO 1993 ... 9 NOVEMBRE 1993 Una bomba su una scuola uccide tre scolari la loro maestra p alt™ quattro persone. Il giorno dopo, altra bomba,' 6 ffiSSSfif o .. | 22 GENNAIO 1994 Sarajevo, lo strazio dell'amico di una vittima [FOTOAPJ

Persone citate: Alija Izetbegovic, Ingrid Badurina, Izetbegovic, John Mills, Manfred Woerner, Silajdzic