«Nel '95 lo ripresa»

«Nel '95 lo ripresa» «Nel '95 lo ripresa» Umberto Agnelli sicuro «Sapremo approfittarne» ROTTERDAM DAL NOSTRO INVIATO Le statistiche continuano a mostrare un'industria dell'auto in curva negativa, ma la ripresa verrà, e bisogna prepararsi, per essere pronti ad agganciarla. Umberto Agnelli, a Rotterdam per l'inaugurazione del Centro europeo per lo studio delle infrastrutture, non si nasconde ovviamente le difficoltà «L'E mente le difficoltà. «L'Europa è costretta ad affrontare la ristrutturazione in una congiuntura molto difficile. La ripresa è ormai attesa per il 1995, non più per il '94, ma quello che è certo, è che per allora l'industria sarà in perfetta efficienza». Anche per questo, per la Fiat, è necessario chiudere la vertenza il prima possibile: «Le occasioni si colgono se all'interno di una struttura di lavoro c'è un clima positivo, e quindi è importantissimo che si chiuda nel modo più rapido, migliore e comprensibile per tutti». Niente contratti di solidarietà, però, e niente riduzione dell'orario di lavoro. La Volkswagen ha sì adottato questa soluzione, ma «a carattere transitorio, con costi per l'azienda abbastanza alti, e comunque in assenza di altre opzioni possibili. Noi, in Italia, abbiamo altri ammortizzatori sociali, e nella misura del possibile cerchiamo dunque di mettere in atto queste misure prima di ricorrere ad altre». Su una cosa, almeno, Agnelli e Trentin sono completamente d'accordo: il prossimo governo dovrà fare delle «reti transeuropee di infrastrutture» una priorità assoluta. E' questa la via per stimolare il rilancio della crescita economica e restituire competitività alle imprese europee. Proprio in questa prospettiva lo «European round table», l'organizzazione che annovera 40 tra i più importanti imprenditori del continente, ha inaugurato ieri a Rotterdam il Centro per lo studio delle infrastrutture, che riunendo industriali, autorità pubbliche, associazioni di consumatori ed altri soggetti, dovrà «mettere insieme tutti i dati disponibili sui trasporti, le telecomunicazioni e l'energia europei». Lo scopo del Centro, unica struttura di questo tipo, è anche portare a conoscenza degli uomini d'affari «le nuove forme di finanziamento internazionale basate su investimenti misti pubblici-privati». E' la filosofia del «Libro bianco» di Jacques Delors, il presidente della Commissione europea, che all'ultimo vertice dell'Unione è stato malvolentieri ascoltato (ognuno aveva bene in mente le proprie difficoltà di bilancio), ma che resta l'unico piano realistico per effettuare «un'iniezione di crescita» al titubante corpo dell'economia europea. Che sia realistico, malgrado la ritrosia dei capi di governo e delle banche, Umberto Agnelli lo detto chiaramente, purché gli Stati membri dell'Unione decidano di fornire quella quota di capitali pubblici necessaria «ad assicurare i prestiti obbligazionari, rendendo attraenti i tassi delle emissioni». Questo toglierebbe il tappo al flusso di investimenti privati, assieme all'impegno dei governi a far fronte ai «rischi imprevisti». Fabio Squillante Umberto Agnelli

Persone citate: Agnelli, Fabio Squillante, Jacques Delors, Trentin, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Europa, Italia, Rotterdam