Auto, l'Italia in rosso ma l'Europa riparte di Eugenio Ferraris
Auto, l'Italia in rosso ma l'Europa riparte Auto, l'Italia in rosso ma l'Europa riparte EFFETTO-PUNTO SULLE VENDITE ENTRE il mercato automobilistico europeo dà I timidi segnali di ripresa, valutati intorno al 6 per cento, l'Italia è andata ancora in controtendenza ed a gennaio ha registrato un calo del 10,02 per cento. Nel primo mese del 1994 le auto vendute sul mercato domestico sono state complessivamente 182.004, ossia 20.264 unità in meno del gennaio '93 (202.268). I volumi di gennaio, in genere fra i migliori mesi dell'anno, si sono collocati per la prima volta dal 1988 al di sotto delle 200 mila unità, con un calo di 58.606 vetture rispetto al record di 240.610 del gennaio '91. «L'Italia - commenta l'Anfia nella nota che accompagna i dati di mercato - sta subendo un'isteresi in quanto ad una situazione economica incerta si associa una cautela negli acquisti che è propria delle vigilie di elezioni politiche. Un peso particolare è dato dalla pressione fiscale. In altri Paesi si assiste al lancio di iniziative tendenti a sostenere la domanda automobilistica. Invece in Italia le vendite di auto sono state ulteriormente penalizzate anche dal recente aumento della benzina che ha portato nello scorso anno gli oneri sul prezzo al consumo del carburante dal 74,7 al 77,1 per cento. L'intero carico fiscale sulla motorizzazione ha raggiunto in Italia, nel 1993, 83 mila miliardi di lire, pari al 18,2 per cento del gettito tributario globale». L'ultima iniziativa straniera a favore dell'automobile è quella francese: il governo di Balladur ha stanziato 5000 franchi di premio ai possessori di auto vecchie di dieci anni che le sostituiranno con altre nuove a partire da oggi e sino al 30 giugno dell'anno prossimo. Tuttavia, secondo l'Anfia, anche per l'Italia il '94 si manterrà con un livello di domanda stabile, allineato almeno a quello dell'anno precedente. Anche il Centro Studi Promotor - secondo cui «si è comunque superata la fase più acuta della crisi» - l'andamento delle vendite si è sostanzialmente appiattito sui bassi li- velli raggiunti e così dovrebbe continuare anche nell'immediato futuro». Intanto, però, le marche nazionali recuperano quote sia sul mercato domestico che in quello europeo. A gennaio il gruppo Fiat ha acquisito il 45,71% di quota in Italia, a fronte del 45,09 dello stesso mese dell'anno scorso (già era in crescita nel gennaio '93 rispetto al '92, dal 43,6 al 45,1%), mentre all'estero il gruppo torinese è cresciuto molto più del mercato: in Germania, a fronte di una crescita del mercato del 3 per cento, la Fiat è salita del 10%; in Francia ad un mercato aumentato del 16 per cento, la crescita del gruppo torinese è stata del 33 per cento, in Spagna si è verificato addirittura un raddoppio delle vendite contro un aumento del mercato del 27 per cento. La quota europea del Gruppo torinese in gennaio è salita addirittura di un punto, passando dall'I 1,2 del '93 al 12,2 per cento di gennaio. L'effetto Punto, insomma, comincia a farsi sentire e fa da traino a tutta la gamma tanto che nella classifica delle «top ten» sei modelli sono del Gruppo: in testa la Punto (venduta in 22.787 unità), seguita dalla Uno ( 10.791 ) e poi, nell'ordine, la Cinquecento quinta, la Panda sesta, la Tipo settima e la Y10 ottava. Sempre relativamente alla Pun¬ to al 31 gennaio risultano 220 mila ordini dai concessionari (di cui 140 mila in Italia), 120 mila dai clienti (di cui 33 mila all'estero) e 76 mila consegne (61 mila in Italia e 15 mila all'estero). Per quanto riguarda le vendite in Italia di auto straniere nello scorso mese di gennaio, il primo posto è stato acquisito dalla Ford con 17.255 unità vendute, in regresso rispetto a gennaio '93 del 22,89 per cento; in seconda posizione la Volkswagen, con 12.555 unità (-27,01); terza la Opel, con 12.513 ( + 6,33). Seguono Renault (10.806, -25,15) e Peugeot (8588 vendite, -3,62). Eugenio Ferraris
Persone citate: Balladur
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