«Sono pronto a correre anche da solo»

Il Cavaliere prepara il debutto romano e telefona a Santoro: se vinco, per la Rai non cambia nulla Il Cavaliere prepara il debutto romano e telefona a Santoro: se vinco, per la Rai non cambia nulla «Sono pronto a correre anche da solo» Berlusconi: stop ai minuetti ARCORE. Eccoci qua all'antivigilia del debutto romano, con Silvio Berlusconi teso («questi politici non mi fanno più dormire») pieno di fogli, proiezioni, sondaggi, cattivi pensieri e buon caffè: «Mi sto preparando per la convention a Roma, ma non riesco a concentrarmi...». Alt. Prima di fare proseguire il Dottore, una notizia deve passare avanti. Per cavalleria. Riguarda la dottoressa Tiziana Parenti, la castigamatti dei comunisti, che domenica prossima sarà incoronala regina di Forza Italia. Lei, che lascia il palazzaccio per il Palazzo. Debutto alla grande, dentro al Pala Fiera, proprio accanto al Dottore, presumibilmente assediata da fotografi e taccuini, clamori e (forse) polemiche. Ma questo accadrà domenica, per ora tocca ancora al Dottore tenere banco, anche se dal suo divano. Dunque, eravamo rimasti alla sua stanchezza: «Sì, queste trattative per le alleanze sono estenuanti, ogni giorno cambiano le carte in tavola, cambiano idea, cambiano sedia. Questo è tutto tempo sottratto al lavoro e io mi sto scocciando». Lo avevamo anticipato ieri, adesso Berlusconi conferma: «Sono pronto anche a correre da solo. Basta con questi minuetti della vecchia politica. Se domenica, o al più tardi lunedì, non si saranno fatti gli accordi, io vado da solo. Ho i numeri, ho i candidati, ho il programma...». I numeri, si sa, sono quelli dei sondaggi, che Berlusconi si coccola e si fa girare tra le dita. «Guardi qui, il picco più alto è nell'area Lombardia 3 - collegio CremonaMantova - dove noi siamo al 32,8 per cento. E poi a scendere: Calabria 32,2 per cento, Sardegna 29,4, Sicilia 28,5. Ecco. Io non credo ciecamente ai sondaggi, non sono mica matto, ma sono sicurissimo che indichino la tendenza dell'elettorato, i suoi orientamenti». Sospira. «E le assicuro che noi siamo di gran lunga in testa rispetto al secondo competitore». Che sarebbe? «Il pds, naturalmente». Anche al Nord? «No al Nord è la Lega. Un solo dato, quello di Lombardia 3...». Dove voi siete al 32,8... «Sì, loro sono al 20,6». Dati credibili? Si vedrà, quel che conta è l'effetto che oggi producono: dare la carica a Berlusconi e accorciare i tempi della trattativa. Lui non lo dice, ma a farlo scalpitare più di tutti è la Lega di Bossi, il tira e molla sui candidati, il dominio assoluto di seggi che vorrebbero per sé al Nord. «Ho dimostrato ampiamente che la mia pazienza ha un limite. Sette mesi fa ho detto ai moderati: se non vi mettete d'accordo fondo un movimento politico. Non ci hanno creduto e io l'ho fondato. Un mese fa ho detto: se non vi mettete d'accordo scendo in campo personalmente. Non ci hanno creduto e mercoledì scorso io sono sceso in campo. Adesso dico: se non la piantate, correrò da solo...». E fra tre giorni lo farà. «Se costretto, sì». Disposto persino a dimenticarsi delle molte cose dette a proposito della legge che impone le alleanze per vincere. Disposto a rischiare il tutto per tutto. «Oggi sono al 25 per cento in Italia? Ebbene chiederò agli italiani di farmi volare sopra il 40 per cento». Lo dice e ha l'aria di crederci. Arriva persino a citare un sondaggio degli ultranemici, quelli del Tg3: «Ha sentito della loro inchiesta Doxa? Sono l'uomo politico che dà più fiducia agli italiani». Primo, rispetto (pure) a Carlo Azeglio Ciampi. Lo ha detto: «Se mi chiederanno di fare il presidente del Consiglio non mi tirerò indietro». Convintissimo che oggi «si tratta di salvare il Paese». A proposito di salvare. Ieri Berlusconi ha incontrato il consiglio di fabbrica della Gilera - gruppo Piaggio, 369 operai in cassa integrazione a zero ore dal 4 ottobre che ha chiuso i battenti proprio qui a Arcore. «Ho detto agli operai che mi muoverò per loro. Parlerò con il mio amico Giovanni Agnelli, gli dirò: fammi fare bella figura con i miei concittadini. Parlerò con l'Assolombarda. E poi magari si apriranno degli spazi anche nelle mie aziende. Ora mi scusi, dovrei proprio mettermi al lavoro». Deve preparare le sue uscite in diretta tv, domani da Funari, poi da Costanzo e Santoro. E, già in serata, telefona a sorpresa a «Il Rosso e il nero». Cosa succederà della Rai, se dovesse vincere lei le elezioni?, gli chiede Santoro. «Me la compro io!», risponde scherzando il Cavaliere. Poi, assicura: «La Rai è la Tv pubblica di una libera Repubblica. Se il Parlamento non cambia la legge, continuerà ad essere quella che è ora. D'altra parte, tutta la mia carriera di editore testimonia il pluralismo. Credo che in nessun gruppo editoriale europeo sia stato mai assicurato, come alla Fininvest, tanto pluralismo». [p. cor.) «Questi politici non mi fanno più dormire» Silvio Berlusconi a una festa sportiva. Sotto, l'ex pm di Mani pulite Tiziana Parenti

Luoghi citati: Arcore, Calabria, Italia, Lombardia, Roma, Sardegna, Sicilia