Il pds: «Così sbugiarderemo Sama» di Francesco Grignetti
«Un abbaglio le crìtiche Usa» La Quercia replica alle accuse dell'ex amministratore di Montedison: ma chi lo ricatta? Il pds: «Così sbugiarderemo Soma» «Da noi prese solo calci negli stinchi» ROMA. «Che mascalzone, quel Sama! Dice il falso e lo documenteremo. Gardini da noi prese solo calci negli stinchi». La reazione del pds, il giorno dopo le ultimissime rivelazioni di Carlo Sama, sul presunto miliardo della Montedison che sarebbe finito al pei, è veemente. Claudio Petruccioli, nella sala grande di Botteghe Oscure, è furibondo: «Dice cose non vere». E intanto sfoglia una montagna di carte. «Ecco, leggete, pagina quarantacinquemila e rotti degli atti parlamentari. Seduta del 21 dicembre 1989. L'onorevole Franco Piro, socialista, che in quel momento caldeggiava una sanatoria fiscale, protesta perché, sono parole sue, "i deputati comunisti presenti non stamio votando". Aveva ragione. Grazie a noi, infatti, mancò il numero legale. E alla fine quella sanatoria, che significava un regalo di 600 miliardi per Montedison, non fu approvata». Siamo al momento del fuori-leprove. Per parte sua, il pds annuncia esplicitamente che darà le «prove che Sama mente». Ed ecco schierata metà dello stato maggiore di Botteghe Oscure, rinforzata dalla presenza dell'avvocato Guido Calvi. «Se fosse un omicidio, direi che non c'è movente», azzarda il legale. La linea difensiva del pds, infatti, è presto detta: così come abbiamo dimostrato che ci opponemmo al decreto di defiscalizzazione (1200 miliardi per la Montedison), adesso documentiamo come bloccammo la sanatoria fiscale (600 miliardi per Gardini). Perché mai questo miliardo, allora? «Certo non poteva essere un ringraziamento postumo a una cosa che non ci fu». Già, perché mai Carlo Sama improvvisamente ritrova la memoria e si mette a raccontare nuovi fatti che inguaiano il pds? «Perché Cusani è un missile a tre stadi», dice Petruccioli. Gli uomini di Occhetto si guardano bene dal denunciare il fatidico «complotto». Però, anche senza nominarlo, un complotto c'è. «Inutile ricordare che siamo in campagna elettorale - dice ancora Petruccioli - e che l'interesse di certe forze politiche a coinvolgerci è molto forte». Sì, bene, qualcuno potrebbe anche gioire dei mali altrui. Ma Sama? «Eh, sono possi¬ bili promesse, minacce, interventi, lusinghe, ricatti. Ma non voglio dire di più». E Calvi, da parte sua: «Sama è un imputato che rischia grosso... Il pm fa il suo mestiere». Qualcuno però ricorda le parole di Tiziana Parenti, che si sente «soddisfatta». E quel nome, Tiziana Parenti, dentro Botteghe Oscure è come sale sulle ferite. Petruccioli lancia la staffilata: «Se qualcuno è contento, non me ne rammarico. Peccato che abbiamo appena dimostrato quale fu il nostro comportamento parlamentare. E questi sono fatti che tagliano la credibilità di Sama. Non sappiamo, poi, se la dottoressa Parenti parla come magistrato o come candidata in campagna elettorale». Ma davvero qualcuno pensa che il complotto lo stia conducendo Berlusconi? Più d'uno, tra i pidiessini, a caldo, l'aveva pensato e anche detto. Peraltro la Parenti, buttano lì, non sta proprio in «Forza Italia»? A indebolire il teorema che guarda con sospetto verso Arcore, però, in serata arriva un'anticipazione di Panorama, settimanale berlusconiano, che dà una mano a smontare il racconto di Sama. Il settimanale sostiene che la Procura di Ravenna sta indagando, ma non ha trovato tracce di Cusani sull'aereo di Gardini in quel fatidico mese di ottobre '89. Sama ha raccontato che andarono insieme, Gardini e Cusani, da Forlì a Roma con un miliardo in borsa per darlo al pei. O almeno così gli avrebbe riferito Cusani. Sostiene invece Panorama: «Il Falcon di Gardini coprì più volte la tratta Milano-Forlì-Roma. Ma in nessuna occasione la sigla personale di Cusani, a differenza di altri manager del gruppo, compare nei diari di volo. Anche il presunto terzo passeggero, Tassinari, intervistato, ha dichiarato: "Non ho mai volato con Gardini nemmeno su un volo di linea"». Francesco Grignetti
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