Cade dal balcone e muore sfracellato

A ottantatré anni stava appendendo una tenda A ottantatré anni stava appendendo una tenda Cade dal balcone e muore sfracellato Da qualche giorno voleva montare quella tenda. Due teli di plastica trasparente, sul balcone, verso il cortile. Li metteva ogni inverno, per proteggersi dal freddo. Ieri mattina è salito su una scala, la tenda in mano. Ha infilato il primo gancio, il secondo. Un brusco movimento: Silio Ciabatti, 83 anni, ha perso l'equilibrio ed è caduto nel vuoto. Un volo di cinque piani. E' morto sul cemento del cortile di via Cibrario 76. Pensionato, per anni aveva gestito un chiosco di benzina nel quartiere. Ciabatti viveva con la moglie, Maria 80 anni. Un figlio, Ubaldino, 47 anni, abita con la moglie dietro via Cibrario, ha un negozio a pochi isolati dai genitori. Due settimane fa aveva deciso di montare quella tenda. Il figlio, Ubaldino, lo aveva pregato di aspettare: «Papà non fare imprudenze, vengo io appena posso». Ma lui aveva mormorato: «Lascia perdere, tu hai poco tempo». Sabato, Ciabatti stava per mettersi a fare quel lavoro. Era intervenuta la moglie: «Fermati, sei malfermo sulle gambe». Ieri alle 9 ha preso la scala dallo sgabuzzino. L'ha portata sul balcone, l'ha appoggiata ad un armadietto metallico. Ha fermato la scala con una corda, legandola alla ringhiera: «Così non si muove». La moglie gli è rimastu accanto, per qualche istante, porgendogli la tenda. Lui ha fissato due o tre ganci. Lei è tornata nell'alloggio. Un brusco movimento, quella gamba malferma. Silio Ciabatti è caduto dalla scala oltre la ringhiera. S'è aggrappato ai fili della biancheria. Per un attimo è rimasto sospeso nel vuoto. Poi il filo si è spezzato.

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