Piscine e palestre chiuse di 1. Bor.
Nella Città dello sport vince il degrado, pronta una delibera Nella Città dello sport vince il degrado, pronta una delibera Piscine e palestre chiuse L'assessore: ci aiutino le società E' una città nella Città quella dello sport, molto desiderata, ma anche la piti difficile da mantenere, li' .stata la prima a risentire della crisi. Quando i soldi in Comune cominciavano a scarseggiare, l'amministrazione non è pili riuscita a sostenere le spese di manutenzione, spesso ha dovuto destinare il personale ad altre mansioni. Alcuni impianti sono chiusi da anni: la piscina Sempione dall'83, la Vigono dal '90, la Sebastopoli e la Cocchi dal '92, oggi rischia la Gaidano. Un po' tutte le strutture stanno per essere sconfitte dal degrado, mentre la domanda degli utenti resta l'orto. L'assessore allo sport, Carlo Baffert, propone a federazioni, enti di promozione sportiva e associazioni di prendere in concessione gli impianti. Ha preparato una delibera che ha inviato alle circoscrizioni per avere un parere. L'idea è semplice: presentale le domande al quartiere e selezionate per solidità societaria e scopi sociali (in sintonia con le esigenze della popolazione) il Comune dà le strutture in concessione, la società si impegna alla manutenzione dell'impianto e alla sua gestione pubblica. «E' la strada per riaprire gli impianti e per riattarne altri in disuso da tempo come quello dell'istituto Pastore alle Vallette dove c'è una palestra, un campo di calcio, addirittura una mensa» dice Baffert. Le proposte possono riguardare anche zone destinate dal nuovo piano regolatore a verde attrezzato. Ad esempio l'area Gino Lisa, dove, in presenza di un megaprogetto, che prevedeva un impianto di 45 miliardi, è sorto soltanto il centro di atletica del Cus. E' da anni che le società, le fe¬ derazioni cui sono affiliate e gli enti di promozione sportiva chiedono che questa delibera quadro diventi realtà. La proposta di Baffert trova consensi. «Siamo favorevoli - dice il presidente del Csi, Luigi Giacone - al recupero del patrimonio impiantistico a patto che si salvaguardi l'uso pubblico e che le federazioni e gli enti di promozione si facciano garanti delle società affiliate. Questo anche per poter accedere ai mutui del Credito sportivo». Una buona iniziativa è stata quella dell'assessore regionale allo sport Daniele Cantore che ha raggiunto un'intesa con il Credito sportivo per garantire, tramite i Comuni, mutui in favore di società che potenziano o ristrutturano impianti sportivi. Il presidente dell'Uisp torinese, Patrizia Alfano, giudica positivamente la proposta di delibera: «Garantito l'uso pubblico, si potrà coinvolgere anche società private interessate a gestire attività che si mantengano su un sano equilibrio tra costi e ricavi». Csi e Uisp chiedono al Comune di farsi carico, soprattutto nella fase inizialo, di utenze e di sostenere con contributi le società allo scopo di poter garantire una politica tariffaria per i servizi che non vada a totale carico dei cittadini utenti. Pareri condivisi dal presidente della Figc dilettanti del Piemonte, Salvatore Fusco: «Siamo in fase di recessione, gli sponsor sono sempre meno, è difficile coinvolgere, il Comune collabori alla manutenzione straordinaria o almeno garantisca sgravi fiscali. La strada è questa, noi lo chiediamo da anni: gli impianti siano gestiti da chi li usa. La Federazione è pronta a fare la propria parte». [1. bor.]
Persone citate: Baffert, Carlo Baffert, Daniele Cantore, Gaidano, Gino Lisa, Luigi Giacone, Patrizia Alfano, Salvatore Fusco
Luoghi citati: Piemonte, Sebastopoli
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