Il «pollice verde» con limoni e anemoni

77 «pollice verde» con limoni e anemoni SAPER SPENDERE 77 «pollice verde» con limoni e anemoni INNAMORATA della natura» si definisce Adriana e come molti ama coltivare piante di ogni genere, fare esperimenti e si rallegra ai suoi piccoli successi di «pollice verde». Scrive: «Perché non andassero sprecati, ho preso un anno e mezzo fa da una mia amica, che li stava buttando via, alcuni semi di limone e li ho piantati in vasi sul balcone di città». Meraviglia delle meraviglie: «Le piantine sono cresciute, hanno raggiunto l'altezza di 25 cm, sono belle sane, ma purtroppo sono selvatiche. Ho pensato che potrei provvedere all'innesto se sapessi da che parte cominciare e la stagione adatta. Volete aiutarmi?». La dottoressa Elena Accati dell'Istituto di Scienza delle coltivazioni all'Università di Torino teme che l'impresa sia ardua, ma possibile. Spiega: «I mesi adatti sono febbraio-marzo, anche se bisogna ricordare che tra gli agrumi il limone è la pianta più sensibile al freddo. Ecco come cimentarsi nella tecnica dell'innesto. «Tra le varie forme di innesto consiglio di impiegare quella a gemma dormiente che si applica quando la pianta ha raggiunto l'altezza di 50 centimetri un metro. Si procede in questo modo: si sceglie sulla pianta il punto adatto (portainnesto) asportando i germogli che possono essere presenti. Nel punto dell'innesto la corteccia deve essere liscia e priva di nodi. Si incide la corteccia fino all'alburno (che è la zona periferica più viva del legno all'interno del tronco e che si distingue dalla porzione interna per la sua colorazione più chiara) con un taglio longitudinale ed uno trasversale all'apice del primo in modo che risulti un'incisione a forma di T della lunghezza di 2 - 2,5 centimetri. Quindi dal ramo di una pianta prescelta si stacca una gemma con una porzione di corteccia alla quale aderisce una piccola porzione di alburno. Il distacco della gemma costituisce l'operazione più difficile. Questo procedimento è lo stesso che si deve seguire per l'innesto delle piante di rosa». Conclude l'esperta: «Una vol¬ ta preparata la gemma si divaricano i due lembi incisi e si inserisce nell'incisione a T. Si lega quindi con rafia o altro materiale idoneo. Se tutto è andato bene, entro dieci - quindici giorni l'innesto può aver attecchito e la gemma incomincia a germogliare. Si può perciò recidere la legatura e, in seguito, la parte al di sopra del punto di innesto». Da Albenga T. B. scrive che vorrebbe «coltivare anemoni a scopo commerciale su un fazzoletto di terra ligure». E domanda: «Sarà molto difficile?». Non particolarmente, sostiene la dottoressa Elena Accati. Spiega: «I rizomi si mettono a dimora in agosto, 20 per metro quadrato su aiuole che vengono ricoperte da aghi di pino per proteggere i rizomi dalla temperatura elevata, per mantenere il terreno soffice e favorire l'allungamento dello stelo. All'atto della preparazione del terreni si distribuisce un concime fosfatico e potassico, mentre in copertura si effettuano fertirrigazioni con concime azotato. «Da un rizoma si ottengono anche 15 fiori che si raccolgono quando sono abbastanza chiusi ed hanno l'aspetto di tulipano. Quando i fiori sono raccolti prima della spedizione verso i luoghi di vendita si devono avvolgere in carta nera per evitare che la luce li faccia incurvare. I rizomi di solito si acquistano in Olanda e sono molto cari. Per evitare la dipendenza dall'estero si possono anche produrre lasciando alcuni fiori in campo; in questo modo avviene l'impollinazione per effetto del vento e si formano capsule circondate da una specie di lanugine; quando si aprono, ne esce il seme. I semi, raccolti e ripuliti, vengono seminati a settembre e in un anno forniscono i rizomi che devono poi essere preparati cioè messi in cassette contenenti torba e conservati in frigorifero per un mese alla temperatura di 9°. Questo trattamento rimuove la dormienza dei rizomi e anticipa la fioritura che avverrebbe in primavera». Simonetta

Persone citate: Elena Accati

Luoghi citati: Albenga, Olanda