Il reporter: così fan tutti

Il reporter! così fan tuffi Il reporter! così fan tuffi «Ma la mia fonte di notizie non si nasconde in municipio» Signor Damiano Di Biasi, lei è nei guai. «Uh, e perché?». Lei è titolare della «Foto video fantasy» di via della Consolata. Il 12 gennaio ha inviato a casa di una donna che doveva sposarsi la proposta di un servizio fotografico per le nozze. «Non è reato». Ma le pubblicazioni non erano ancora uscite. C'è stata la violazione di un segreto d'ufficio. Come ha fatto ad avere quell'indirizzo? «Cosa vuole, è il mio mestiere. Ho le mie fonti». Non vuole rivelarle? «Non posso». Gli impiegati dell'ufficio anagrafe del Comune sono sotto accusa... «No, guardi, il Municipio non c'entra. Magari avessi una spia lì dentro. Sarebbe un bel colpo». Signor Di Biasi, fino a quando non farà il nome della sua talpa, il palazzo di via Giulio sarà attraversato dai sospetti. «Gli impiegati non c'entrano. L'indirizzo di quella signorina l'ho avuto da una persona esterna. Quale? Adesso non ricordo. Dovrei ripassare i miei canali a uno a uno. Potrebbe essere stato il titolare di una boutique di abiti per sposa. O la commessa di un negozio di articoli regalo. O qualcuno di un negozio di bomboniere. Ma non posso escludere ristoranti, agenzie che procurano indirizzi, un collega fotografo...». E' così che lavora lei? «Lavoriamo tutti così. Ci prepariamo il terreno, abbiamo un sacco di fonti di informazione. La sera quando chiudo il negozio mi fermo fino alle nove a fare telefonate a casa degli sposini. E al mattino arrivo prestissimo: il nostro è un lavoro che si conquista giorno dopo giorno. Vince chi si sveglia per primo. Io offro un servizio, non rubo nulla a nessuno. Ma capita sempre di imbattersi nella persona che ti manda a quel paese. Come quella donna, appunto», [g. a. p.]

Persone citate: Damiano Di Biasi, Di Biasi