La guerra delle cifre

la guerra delle cifre la guerra delle cifre II leader Cgil incontra Castellani Dopo il comizio in piazza San Carlo, il leader della Cgil, Trentin, ha incontrato a Palazzo Civico il sindaco Valentino Castellani, il presidente della giunta regionale Gian Paolo Brizio e il presidente della Provincia, Luigi Ricca. Castellani ha commentato così la giornata di sciopero: «Più che una protesta contro la Fiat mi è sembrata una manifestazione per il lavoro, per ridare un futuro a Torino». Ha aggiunto: «E' in atto un mutamento nella sensibilità della gente verso questa crisi. La città sta ricercando, anche psicologicamente una sua identità, che è ancora fragile. Co¬ munque vedere insieme giovani, pensionati, operai e impiegati, è un segnale importante». Per il presidente della giunta regionale, Gian Paolo Brizio «c'è stata una grande partecipazione di lavoratori e c'è stato anche grande senso di responsabilità e di comprensione della difficoltà del momento. La questione dell'auto elettrica è importante, ma è importante rilanciare la domanda con un programma sui trasporti pubblici. E teniamo presente che la Fiat è un asse portante dell'economia piemontese». Sulle adesioni allo sciopero c'è stata una guerra delle cifre tra Fiat e sindacati. Secondo la Fiom-Cgil, le adesioni si sono mantenute su una media del 60 per cento con punte del 90 per cento a Mirafiori Meccanica. Secondo l'azienda invece le adesioni dei dipendenti Fiat allo sciopero sono state basse: nello stabilimento di Mirafiori il 5,3% alle Carrozzerie, il 25,9% alle Meccaniche e il 16,5% alle Presse; a Rivalta il 18,8% a Carrozzeria e Presse, il 4,2% alle Meccaniche. Per quanto riguarda gli impiegati degli Enti centrali secondo l'azienda avrebbe scioperato, il 6,9%. Il sindacato polemizza. Ugo Rigoni, responsabile settore auto della Fiom Piemonte: «L'azienda confonde i desideri con la realtà». Pier Paolo Baretta, segretario nazionale Fim-Cisl, afferma che «anche stavolta la Fiat è ricorsa al metodo arcaico del balletto delle cifre» e che «i tentativi dell'azienda di boicottare lo sciopero si scontrano con un dato inconfutabile: l'accordo sindacale che garantisca l'occupazione con contratti di solidarietà, programmi di riqualificazione e pensionamenti anticipati è l'unica prospettiva per un futuro meno precario». Secondo i sindacati, in molte aziende l'adesione è stata totale. Alla manifestazione hanno parfcf—" w tecipato lavoPJ 1 — ■ ratori di nu• merose aziende metalmeccaniche: Carello, Berto Lamet, Comau, Pininfarina, Dea, Pianelli e Traversa, Gruppo Gilardini, Sandretto, Mandelli, Bertone, Borgo Nova, Fispa-Ulma, Tecnamotor, Microtecnica, Fiat Avio, Olivetti, Uva, Alenia. Erano presenti anche il presidente del consiglio comunale, Domenico Carpanini e il presidente del consiglio regionale, Carla Spagnuolo. «Si respira iun città un'aria nuova fatta di unità e preoccupazione per il futuro - ha detto la Spagnuolo - e c'è la consapevolezza di un coinvolgimento di tutto il governo prima di arrivare alle elezioni». [e. bac] fcf—" w PJ 1 — ■ • In alto il corteo dei lavoratori Fiat di Rivalta davanti alla stazione di Porta Nuova. Qui a fianco il raduno alla porta 5 di Mirafiori, all'inizio della manifestazione di ieri mattina

Luoghi citati: Fiom Piemonte, Rivalta, Torino