Le strade dell'alleanza

E STAVOLTA SI SA CHI COMANDA Il matrimonio Bmw-Rover dopo il divorzio Renault-Volvo le strade dell'alleanza Fiat-Psa, essere uniti e separati E STAVOLTA SI SA CHI COMANDA L'acquisizione della Rover da parte della Bmw - che ha di fatto sbarrato la strada a una ulteriore espansione giapponese in Europa (a meno che in realtà non ci sia stato qualche accordo segreto con la Honda) - cambia la mappa dell'auto. I principali produttori proseguono sulla via delle alleanze per fronteggiare la crisi del mercato e per presentarsi al momento della ripresa nel migliore modo possibile. In una situazione difficile tutti parlano sempre di più con tutti per disegnare intese che hanno come obiettivo principale la difesa delle quote di mercato ma, come affermato anche recentemente da Paolo Cantarella, amministratore delegato di Fiat Auto, e da Jacques Calvet, presidente del Gruppo francese Psa, le strade praticabili per ottenere risultati sono soltanto due. La prima riguarda le acquisizioni vere e proprie che tagliano il nodo di chi deve comandare, la seconda è quella degli accordi di collaborazione tecnica e industriale, come quello, ad esempio, tra Fiat Auto e Psa. Tali accordi consentono di realizzare economie di scala e progetti in comune, mantenendo la totale indipendenza dei marchi interessati. Ciò che non funziona è un'alleanza tipo Renault-Volvo: infatti, dopo una gestazione difficile, è finita in niente. L'industria mondiale non è nuova a operazioni come quella tra Bmw e Rover. Tra le principali acquisizioni, da ricordare quelle della Lancia e dell'Alfa Romeo da parte di Fiat Auto e della spagnola Seat da parte della Volkswagen. Più recentemente, l'acquisto della inglese Jaguar operato dalla Ford e quello della svedese Saab ad opera della General Motors. [r. vii.] A lato, la berlina Bmw Serie 3, cavallo di battaglia di Monaco; sotto, la Mini, vettura simbolo del made in England

Persone citate: Jacques Calvet, Paolo Cantarella

Luoghi citati: Europa, Monaco