Quel diavolo d'un Parma

Capovolto il risultato dell'andata, Supercoppa agli emiliani Capovolto il risultato dell'andata, Supercoppa agli emiliani Quel diavolo d'un Parma Asprilla manda in crisi il Milan MILANO. Giù il cappello. Il Parma infligge una memorabile lezione di calcio al Milan e conquista di slancio, in maniera superba, la Supercoppa d'Europa. Il tutto, si badi bene, a San Siro e dopo la sconfitta dell'andata. Ci vorrebbe un poeta per cantare le virtù di questa squadra che, nel momento più solenne, e nelle condizioni peggiori, mortifica gli Impenetrabili. I gol appartengono a Sensini e a Crippa, due operai. Il Milan approda ai supplementari per puro caso (ah, quel palo di Brolin). I Berlusconiani lasciano la cattedrale in gramaglie, fra i fischi. Il bunker, scardinato, si arrende alla fantasia e alle geometrie. Troppo facile, adesso, invocare Savicevic che noi, comunque, avremmo impiegato. Per Capello, l'Europa e il mondo sono proprio stregati: tre finali, tre smacchi. Ma al posto del Milan avrebbe dovuto esserci il Marsiglia, e il destino, a certi dettagli, ci tiene. Poca gente, ma ormai è un'abitudine. Cori anti-Matarrese, anche questa è prassi. E uno striscione che non ha bisogno di chiose: Silvio, Belluno ti ama. I lampi di Zola squarciano le nuvole di una partita dominata dal Parma. Al 6', dopo un errore di Alberimi a centro campo, al 31 ' e, soprattutto, al 33' il piccolo Maradona smarca Asprilla (due volte) e Brolin. Palla a fil di palo nel primo caso, carambola Rossi-Costacurta nel secondo, volgarissima ciabattata nel terzo, l'occasione più limpida. Per mezz'ora, se si esclude una sgrullatina di Laudrup, il Milan non dà segni di vita. Gli avversari lo sovrastano. Zola è il grimaldello, Pin l'attaccatutto, Asprilla una pantera pronta a ghermire. I campioni soffrono le girandole degli avversari. Desailly è il più efficace e disinvolto, Baresi e Costacurta chiamano a raccolta Maldini, Alberimi, Donadoni, persino Massaro, Panucci e Laudrup patiscono il tremendismo di Di Chiara e Crippa. Dall'altra parte, imperversa Benarrivo. E così Papin resta spesso tagliato fuori. Minotti (ammonito, giustamente, per un gol di mano su angolo di Zola) si fionda spesso in avanti. Brolin affianca le punte, Sensini e Matrecano, il vice Apolloni, cancellano Jpp ma non Massaro, il solito pirata. Il Parma gioca, il Milan si arrangia. La sfida ha una brusca impennata verso il 35' quando, nel giro di due minuti Laudrup, su azione personale, e Massaro, servito da Desailly, impegnano strenuamente un infreddolito Ballotta. Ma è ancora la squadra di Scala, con una trama Asprilla-Zola, e una stoccata di Matrecano, in mischia, a seminare il panico. La partita è ardente, corretta e, almeno all'inizio della ripresa, più equilibrata. Asprilla, Zola, Minotti e Benarrivo da una parte, Desailly e Massaro dall'altra, sono loro i vip. Splendido, al 52', il lancio filtrante del francesone per Laudrup, cui Ballotta ribatte il tiro, insidiosissimo. Poi Massaro spara nel mucchio e ricava un corner. Si gioca a tutto gas. Il Milan cerca il contropiede, il Parma lo sfondamento. Nulla sfugge, nei grappoli sotto porta, ai tentacoli di Rossi. Le squadre sprigionano un pressing fiammeggiante. Liberare un uomo, a questi livelli, diventa un'impresa disperata. Soprattutto per il Milan. Asprilla e Pin ci provano da lontano, come non detto. Al 65', Capello toglie un impacciato Albertini, ricicla Donadoni al centro e propone Lentini sulla sinistra. Il Parma non si scompone. Anzi. Insiste. Dà spettacolo. E passa, con pieno merito. Un fallo su Asprilla determina una punizione che Zola trasforma in un gioiello, balistico: la palla picchia contro lo spigolo della traversa e, corretta da Benarrivo, giunge a Sensini che anticipa Maldini e insacca senza problemi. E' il 69'. Il Parma, adesso, domina. E Brolin, imbeccato da Di Chiara, coglie di testa l'interno del palo (75'). Clamoroso. Fuori Laudrup, così così, e dentro Carbone. Il Milan vaga per il campo come un pugile suonato. Una «telefonata» di Papin a Ballotta, altro non ricordiamo. Tanto Parma anche nei supplementari, e subito il colpo di grazia. Strepitosa incursione di Benarrivo sul fianco destro. Il «pony express» di Scala ubriaca Maldini, resiste a un paio di imboscate e tocca ad Asprilla, che serve Crippa, solo nel cuore dell'area. La sventola che si abbatte su Rossi conferma che, a volte, la giustizia non è cieca. Roberto Beccantini MILAN iffe PARMA ROSSIS. 6 ^ffi BALLOTTA 6,5 PANUCCI 5 BENARRIVO 8 MALDINI 5,5 Dl CHIARA 6,5 ALBERTINI 5,5 MINOTTI 7 (65' LENTINI) 5,5 MATRECANO 6,5 COSTACURTA 6,5 SENSINI 7 BARESIF. 6,5 BROLIN 6,5 LAUDRUP 5,5 PIN 6,5 (76'CARBONE A.) 6 CRIPPA 7 DESAILLY 7,5 ZOLA 8 PAPIN 4 (118'ZORATTO) sv DONADONI 5,5 ASPRILLA 8 MASSARO 6,5 AII.:CAPELLO 5 All.: SCALA 8 Arbltro: ROTHLISBERGER (Svizzera) 7 2 Reti: 69' Sensini, 95' Crippa. Ammoniti: 11' Di Chiara, 19' Minotti, 38' Panucci, 80' Benarrivo. Spettatori: 24.074 paganti, incasso di 644.659.000. Il milanista Massaro contrastato dal difensore del Parma, Matrecano Sullo sfondo Di Chiara che, con Benarrivo e Minotti, salterà per squalifica (tutti e tre sono stati ammoniti) la partita di andata di Coppa delle Coppe ad Amsterdam con l'Ajax

Luoghi citati: Amsterdam, Belluno, Europa, Lentini, Milano, Parma, Svizzera