L'America snobba Romina ma piange ancora Tyrone

I/America snobba Romina ma piange ancora Tyrone I/America snobba Romina ma piange ancora Tyrone UNA LEGGENDA INFINITA YLOS ANGELES LE MIA Carrisi? In Italia da un paio di settimane il suo nome riempie paginoni di giornali, copertine di settimanali. Negli Stati Uniti, a parte il «Times Picayune» di New Orleans, la storia della sua misteriosa scomparsa ha avuto un breve accenno sul «Daily News» e su «Usa Today». Tutto qui, oltre al fatto che questa sera «Current Affaire», un settimanale-spazzatura televisivo, ha annunciato che manderà in onda una storia sul suo conto. Ma i media americani, in generale, non hanno ritenuto di doversi occupare della vicenda. Ylenia, insomma, è solo una fra tante ragazze che svaniscono nel nulla. Anche il nome di sua mamma, del resto, negli Usa non dice granché. Chi? Romina Power? Ma se si fa un accenno a quello del nonno, si dice Tyrone Power e la reazione è la stessa di quando si dice Rodolfo Valentino. 0 Clark Gable. Tyrone Power, come si dice, resta una delle leggende di Hollywood. Per i suoi film, ma soprattutto per quel suo volto, per i suoi occhioni scuri un po' malinconici, per quei suoi capelli sempre pettinati alla perfezione, per quel suo portamento. «Era la cosa più bella che ho mai visto nella mia vita - ha ricordato Alice Faye, sua partner in "L'incendio di Chicago" -. Baciarlo era come morire e poi finire in paradiso». Nato a Cincinnati nell'Ohio, nel 1913, Power aveva la recitazione nel sangue. Il bisnonno era stato un attore. Il padre, morto su un set nel 1931, era stato un attore. Intento a seguire la tradizione di famiglia, Ty, come tutti lo chiamavano, non ebbe molta fortuna. Lasciò la California per Broadway e anche qui la sua carriera stentava a decollare. Ma un giorno viene scoperto da un talent scout della Fox, che lo invita a Hollywood. Un provino, un paio di parti minori e, nel 1936, è il protagonista de «I Lloyds di Londra». Alla ricerca di qualcuno da opporre a Erroll Flynn, che era al soldo dell'arcirivale Warner Brothers, la Fox lo aveva finalmente trovato e si chiamava Tyrone Power. Gli affidano soprattutto storie di cappa e spada, film come «Il segno di Zorro», come «Sangue e arena» al fianco di Rita Hayworth e se i critici restano freddi, il pubblico lo adora. Come per milioni di altri giovani americani, anche la vita di Tyrone Power è interrotta dalla guerra. Si arruola come volontario, Ty, e non per restare a Hollywood a fare film di propaganda co- me Ronald Reagan, ma come pilota in missioni di rifornimento nel Pacifico. Torna da eroe, pluridecorato. Ma la sua stella è in calo, gli Studios cercano volti più nuovi. Come Gregory Peck. E iniziano a spuntare miti diversi, come Marion Brando. Ma di Tyrone Power non si smette di parlare, perché tra un film e l'altro le sue burrascose avventure sentimentali continuano a tenere occupati giornali e rotocalchi. Sì, perché dopo Judy Garland, dopo Lana Turner, Power iniziò una storia con Linda Christian che ha avuto come cornice soprattutto Roma. E' qui che ebbe inizio il loro flirt ed è qui, il 27 gennaio del 1949, che i due si sposarono. E il matrimonio diventò un evento nazionale. Fuori dalla chiesa di Santa Francesca Romana, si raccolsero almeno diecimila persone. Un Alcide De Gasperi un po' impacciato partecipò a un ricevimento pre-nuziale. E dopo le nozze, i due vennero ricevuti da Pio XII. Dal matrimonio nascono Romina e Taryn. Ma dopo quattro anni c'è la separazione e nel 1958, per Power, c'è un nuovo matrimonio. A 45 anni, decide di sposare la ventiseienne Deborah Minardos. Ma anche que¬ sto matrimonio dura ben poco, perché pochi mesi dopo Ty muore. Era a Madrid, assieme con Gina Lollobrigida e George Sanders a fare «Salomone e la Regina di Saba». Sente un improvviso dolore alle braccia, una fitta al petto e dice che non è niente, chiede solo un po' di brandy. Ma un'ora dopo era morto, a pochi mesi da quando aveva fatto uno spot per l'Associazione americana del cuore in cui aveva detto che non bisogna lavorare troppo perché «il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo». Pochi giorni dopo, a Hollywood, il suo funerale si trasformò in un circo. Per vedere Power l'ultima volta e per vedere gli Henry Fonda, i James Stewart, i Robert Wagner, i Yul Brinner accorsi al suo funerale all'Hollywood Memorial Park si assieparono decine di migliaia di persone. L'anno successivo moriva Erroll Flynn, nel '60 era la volta di Clark Gable, nel '61 quella di Gary Cooper e adesso, mentre si può discutere su chi tra loro era il più affascinante, una cosa è certa: di personaggi così Hollywood non ne produce più. Lorenzo Sona L'attore continua a rimanere uno dei miti della Hollywood che non c'è più m :J lì Tyrone Power e Linda Christian ai tempi del matrimonio