Diventò pirata dell'aria per un amore sbagliato

Diventò pirata dell'aria per un amore sbagliato Diventò pirata dell'aria per un amore sbagliato SANGUE E FIGLI Lm ULTIMO atto di un dramma il cui inizio si perde lontano nel tempo: ventidue anni or sono, sulla pista dell'aeroporto di Abidjan, in Costa d'Avorio, Luciano Porcari tiene prigioniera la giovane moglie Isabella, una italo-somala diciottenne, e la loro figlia più piccola, Consuelo, di sei mesi. Il loro matrimonio era naufragato, la donna era in partenza per l'Italia, il marito si era offerto di accompagnarla all'aeroporto. Al momento del commiato, l'uomo aveva estratto un fucile a canne mozze e aveva trascinato moglie e figlia sulla pista, minacciando di ucciderle se qualcuno si fosse avvicinato. Per tutta la notte Isabella, indebolita e febbricitante per una coltellata al fianco che il marito le aveva inferto due giorni prima, senza perdere la calma aveva cercato di farlo ragionare. Forse ci sarebbe riuscita, ma l'intervento della polizia che aveva deciso di passare improvvisamente all'azione, aveva fatto precipitare le cose e l'uomo le aveva sparato freddamente un colpo alla testa. Ferita gravemente, Isabella era stata trasportata in Italia, all'ospedale Molinette di Torino, ed era gua-. rita dopo una lunga degenza. In carcere ad Abidjan, Luciano Porcari si era guadagnato la simpatia del direttore. Bravo meccanico, ingegnoso, aveva ri¬ parato le sue vetture, poi aveva incominciato a sbrigare qualche lavoretto in casa. Ben presto era diventato un ospite fisso, a pranzo e a cena, benvoluto dalla moglie del direttore e da una delle figlie con cui ebbe una relazione, dalla quale nacque Mar¬ gherita. Scontata la pena, alla fine del 1976 Luciano Porcari toma in Italia, dalla madre che viveva ad Orvieto. Ma è inquieto, dopo pochi giorni riparte: Austria, Germania, infine Spagna. Madrid, Barcellona: da questa città parte la mattina del 14 marzo 1977 su un Boeing della compagnia Iberia diretto a Palma di Majorca. Poco dopo il decollo, minacciando il pilota con una pistola e una bomba a mano, gli ordina di dirottare l'aereo verso Abidjan. Qui si fa consegnare dalle autorità una cospicua somma di denaro (l'equivalente di 120 mila dollari) e la piccola Margherita, poi costringe il pilota a partire per l'Italia, destinazione Torino, dove vivono Isabella e la figlia Consuelo. Dopo un giorno e una notte di trattative, di fronte all'energico rifiuto della giovane donna a consegnargli la figlia, obbliga il pilota a decollare. Vuole andare in Unione Sovietica, ma il governo di Mosca non gli consente di atterrare e minaccia di abbattere il velivolo se entra nello spazio aereo sovietico: Porcari allora fa invertire la rotta e atterra a Zurigo dove la polizia riesce a catturarlo. Per i trenta passeggeri ed i sette uomini dell'equipaggio finisce un incubo che si è protratto per oltre 60 ore. Condannato a dieci anni di carcere, dopo aver scontato un terzo della pena Luciano Porcari viene estradato in Italia e rinchiuso nel carcere di Orvieto. Nel 1983 ottiene la grazia. Tornato in libertà, ricomincia ad assillare l'ex moglie Isabella, che si era trasferita all'estero, perché vuole che gli affidi Consuelo. Anche alla donna che ha lasciato ad Abidjan chiede che gli mandi Margherita. Ad Orvieto, affidati alla nonna paterna, vivono già i due figli maschi del suo precedente matrimonio, Ramon e Pablito, ma Porcari vuole riunire tutti i figli accanto a sé. Offre al mondo, con interviste ai giornali e alla televisione, la sua storia di padre disperato, di uomo che lotta per riavere i suoi figli. In un momento amari ssimo della sua esistenza forse cerca, inconsapevolmente, aiuto e conforto nelle uniche cose buone della sua vita. I figli. Così ha fatto anche adesso: fallito l'ennesimo tentativo di costruirsi una nuova esistenza, una famiglia, ha preteso di portare via la sua ultima figlia. E ha ucciso la madre che si opponeva. [r. cri.] Ventidue anni fa ferì la prima ex moglie e nel 77 tenne ostaggio i passeggeri di un jet Sopra una foto del 1977: Luciano Porcari assieme alla prima moglie Isabella e la figlia Consuelo (a destra): per riaverle, 17 anni fa, dirottò un aereo

Persone citate: Luciano Porcari, Majorca