Bimbo muore di leucemia in attesa del trapianto

Alessandria, lo aspettava da due anni Alessandria, lo aspettava da due anni Bimbo muore di leucemia in attesa del trapianto Trovato in extremis un donatore Ma il fisico era ormai troppo debole ALESSANDRIA. Ha atteso per oltre due anni il trapianto di midollo osseo che lo avrebbe guarito dalla leucemia. Ma quando ormai era stato trovato un possibile potenziale donatore, il fisico di Luca, 8 anni, ormai era troppo indebolito: ieri pomeriggio il bambino è spirato fra le braccia della madre al Policlinico «San Matteo» di Pavia, dove era ricoverato da luglio. Luca era figlio unico. Abitava in corso Acqui 280 con il padre, Alfonso, e la madre, Franca. Per aiutare la famiglia del bimbo ad affrontare le ingenti spese legate alle cure, in città erano state promosse diverse manifestazioni. Si erano mobilitati, tra gli altri, una radio privata e il Gruppo sportivo Alessandria Rally. Proprio i rallysti avevano programmato un'altra iniziativa per il 13 febbraio, presenti personaggi di spicco come Longhi, Fiorio e Augusto Cesari. «La manifestazione si farà ugualmente - commentano i promotori - e il ricavato delle offerte sarà ancora devoluto alla famiglia Di Vita». Luca aveva manifestato i primi sintomi di leucemia linfatica acuta nell'estate 1991. Da quel momento era stato seguito dai medici del «San Matteo» di Pavia. Il bambino era stato sottoposto a chemioterapia e il suo fisico aveva reagito alla cura. Nel luglio dello scorso anno, però, la ricaduta e l'aggravarsi delle sue condizioni. Luca era stato ricoverato al «San Matteo» e messo in lista d'attesa per il trapianto di midollo, l'unica possibilità di salvargli la vita. Il bambino non aveva certo perso la speranza di guarire. Tanto che aveva chiesto ai genitori di tornare sui banchi di scuola. I genitori l'avevano allora iscritto alla seconda elementare a Pavia. Ma il piccolo non ha potuto conoscere i nuovi compagni. E' rimasto sempre in ospedale, diventando ogni giorno più debole. Intanto, procedeva il lungo iter per trovare un donatore di midollo compatibile. E' lo stesso calvario a cui sono costretti centinaia di altri bambini e adulti nelle stesse condizioni di Luca. Esiste un «Registro nazionale donatori midollo osseo», una banca dati computerizzata, consultabile in ambito internazionale, alla quale possono offrire la propria disponibilità persone fra i 18 e 45 anni. «Ma servono più donatori, per avere maggiori possibilità che il midollo sia compatibile con quello dei pazienti» dicono i medici. Per Luca le ricerche erano andate a buon fine. Spiega un medico del «San Matteo»: «Era stato individuato un donatore potenziale e mancavano gli ultimissimi accertamenti, poi il trapianto avrebbe avuto luogo». Il fisico già duramente provato di Luca, però, non ha retto. Il bambino negli ultimi giorni ha chiesto di essere riportato a casa per l'ultima volta. Ieri pomeriggio, però, il decesso. Racconta sgomento lo zio paterno: «E' spirato tra le braccia della madre». Il caso di Luca Di Vita ripropone il problema di tanti altri bambini leucemici che si trovano in attesa del trapianto che può loro salvare la vita. Se per qualcuno tutto si conclude felicemente, per altri, e sono molti, l'attesa si prolunga sino a quando accade l'irreparabile. Roberto Scagliotti

Persone citate: Augusto Cesari, Di Vita, Fiorio, Longhi, Roberto Scagliotti

Luoghi citati: Alessandria, Pavia