Bombe (serbe) sull'obiettivo dell'Onu

Bombe (serbe) sull'obiettivo dell'Orni Bombe (serbe) sull'obiettivo dell'Orni Zhirinovskij da Belgrado: 12 soldati musulmani sono stati uccisi dalla mia super arma segreta BRUXELLES. La Nato ha già autorizzato i suoi comandanti militari del «fianco Sud» a decidere immediate incursioni di «dose air support» (appoggio aereo ravvicinato) in Bosnia, su richiesta del rappresentante dell'Onu Yasushi Akashi, per difendere i Caschi blu dell'Unprofor: lo hanno precisato ieri fonti della Nato, precisando che una «delega permanente» in questo senso è stata data all'ammiraglio americano Boorda, il comandante supremo delle forze alleate nel Mediterraneo. La Nato ha minacciato un intervento militare anche per ottenere la riapertura dell'aeroporto di Tuzla, nel Nord-Est della Bosnia, che potrebbe permettere l'invio di aiuti umanitari nella città, assediata da molti mesi dalle forze serbo-bosniache e che martedì è stato bombardato. Otto proiettili di artiglieria hanno colpito la pista di Zivinice, una delle tre piste dell'aeroporto, senza provocare vittime. Tuzla è la più estesa enclave delle forze governative a maggioranza musulmana fuori Sarajevo. L'aeroporto di Tuzla è sotto il controllo dell'esercito bosniaco, che però è circondato dalle truppe serbe. E i serbo-bosniaci continuano a ignorare la richiesta dell'Alleanza Atlantica. Il leader serbo-bosniaco Karadzic sembra avere una posizione più conciliante per i Caschi blu canadesi bloccati da mesi a Srebrenica. Con Tuzla, anche Srebrenica era uno dei punti per i quali la Nato, due settimane fa a Bruxelles, aveva ipotizzato degli attacchi aerei contro le postazioni serbe. In un incontro avvenuto mar¬ tedì in tarda serata Karadzic ha assicurato a Akashi che «i 300 Caschi blu canadesi bloccati da mesi a Srebrenica possono essere rilevati entro la fine di febbraio». Sono circa 70 gli aerei alleati pronti a partecipare alle operazioni di «dose air support» alle truppe dell'Onu, ma in caso di necessità sono previsti immediati rinforzi americani e britannici. I caccia-bombardieri alleati potrebbero intervenire nel giro di pochi minuti, dopo la richiesta dell'Onu: le procedure, secondo fonti della Nato, «non sono mai state cosi semplificate». Il segretario generale dell'Onu Boutros-Ghali ha delegato l'autorità per chiedere l'intervento della Nato ad Akashi, mentre l'Alleanza ha dato «carta bianca» all'ammiraglio Boorda per deci¬ dere le incursioni aeree. Gli esperti Nato precisano però che la delega all'ammiraglio Usa riguarda solo l'appoggio ai Caschi blu in caso di attacchi, anche per la riapertura dell'aeroporto di Tuzla e per garantire la rotazione dei Caschi blu a Srebrenica, e non alle incursioni aeree punitive. La violenza contro i Caschi blu in Bosnia comunque è in aumento: i soldati dell'Onu sono stati attaccati cinque volte in 24 ore dalle varie fazioni in lotta. Veicoli dell'Onu sono stati bersagliati con cannoni in due zone della capitale, un Casco blu in servizio ad un posto di guardia è stato bersagliato da proiettili di artiglieria a Bihac, un convoglio di aiuti umanitari è stato bombardato presso Fojnica ed infine un militare britannico è stato preso di mira con armi da fuoco leggere a Vitez. Per un caso nessuno è stato colpito. E frattanto il leader ultranazionalista russo Vladimir Zhirinovski ha annunciato ieri sera che dodici soldati musulmani sono stati uccisi in Bosnia con una micidiale «arma sonica» sperimentata per la prima volta sul fronte di guerra nella Repubblica ex jugoslava. In una intervista alla rete tv britannica «Sky News», Zhirinovski ha detto di avere autorizzato un test limitato dell'arma segreta. Interpellato dall'agenzia britannica «Reuters», un collaboratore del leader ultranazionalista - Dmitri Klinkov - ha dichiarato che in realtà non è successo niente che l'annuncio è stato una sorta di scherzo. Sulla questione deH'«arma sonica» - un congegno che emetterebbe letali impulsi sonori - Zhirinovski ha tuttavia detto più volte di fare sul serio. (Agi-Ansa]

Persone citate: Ghali, Karadzic, Vitez, Vladimir Zhirinovski, Yasushi Akashi, Zhirinovskij

Luoghi citati: Belgrado, Bosnia, Bruxelles, Sarajevo, Usa