Freddato l'editore di Arcipelago Gulag di Cesare Martinetti

Freddato l'editore di Arcipelago Gulag RUSSIA Pubblicò SoLzenicyn a Mosca. Agguato mafioso? Freddato l'editore di Arcipelago Gulag mosca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' uscito di casa senza guardia del corpo dicendo che «alle 9 del mattino i killer dormono ancora». Non era vero e Serghej Dubov si è trovato un proiettile nella nuca nel cortile di casa, ultima vittima di una catena infinita. Dubov però non era soltanto un ricco biznismen, come si dice qui, ma è stato l'editore russo di Aleksander Solzenicyn. Nel '91 la sua casa editrice, Novoe Vremja, Tempi nuovi, ha pubblicato in due milioni di copie sette volumi con le principali opere dello scrittore in esilio. A cinquant'anni l'ex giornalista Dubov (ò stato vicecaporedattore di Novoe Vremja) era diventato un magnate della stampa russa. Oltre al settimanale che dà il nome alla casa editrice, Dubov era stato il primo russo a fondare un giornale di annunci gratuiti, «Tutto per voi», attualmente distribuito in 800 mila copie in trenta città dell'ex Urss. Pubblicava inoltre un giornale di annunci matrimoniali internazionali dal titolo in francese L'amour; il giornale Muscow Business week, il mensile We offer (in inglese, francese, spagnolo); il settimanale New Times International e la rivista Shop talk. Aveva anche creato un'agenzia di pubblicità. Un vero impero economico i cui affari molto probabilmente sono all'origine dell'omicidio. Nessuno sfondo politico regge come ipotesi: i suoi collaboratori dicono che Dubov «non si occupava di politica». Ma si sa invece che negli ultimi tempi aveva subito l'aggressione del racket, che a Mosca e in Russia non risparmia alcuna attività economica. Solo qualche giorno fa il mi¬ nistero dell'Interno ha rivelato che nel '93 sono stati compiuti 545 attentati dinamitardi che hanno provocato 83 morti; l'anno precedente erano stati cinque volte di meno. Nello stesso giorno in cui è caduto Dubov, sotto il portone della sua abitazione, è stato ucciso a Mosca Mikhail Feofanov, direttore del supermercato in valuta «Tverskoe», nella centralissima via Tverskaja. Dubov era pienamente consapevole dell'acqua in cui nuotava tant'è vero che da un po' di tempo aveva assunto due guardie del corpo. Negli uffici della sua casa editrice la polizia ha trovato una singolare omertà. I colleghi del morto, anche con i giornalisti, sono stati avari di parole: «Questi fatti non si commentano». Qualcuno ha però rivelato alla polizia che non molto tempo fa Dubov era riuscito a far fronte alle minacce del racket. Che il clima intorno a lui non fosse del tutto tranquillo lo testimonia il modo in cui ha reagito il suo autista all'omicidio. L'uomo, il mattino dell'attentato, è arrivato a casa dell'editore con qualche minuto di ritardo. Ha visto il corpo di Dubov steso a terra e senza fermarsi ha fatto marcia indietro, riportato la Volga in garage, ed è scomparso. Serghej Dubov negli ultimi tempi appariva come un uomo provato. Non erano solo gli affari a dargli evidenti preoccupazioni, ma soprattutto la morte del figlio. Il ragazzo, 17 anni, era stato adottato dall'editore ed era il suo unico figlio. Qualche mese fa è precipitato da una finestra di casa. Una morte misteriosa e mai chiarita: forse suicidio, forse incidente. Cesare Martinetti

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