«io asciughi le lacrime al Muro del Pianto»

«Il suo obiettivo è uno Stato palestinese». Dagli Usa Peres lo smentisce: ha rinunciato IL PAPA no asciughi le lacrime al Muro del Pianto» CITTA' DEL VATICANO. «Gerusalemme diventi un significativo centro di pace, affinché Dio vi asciughi ogni lacrima degli uomini e quel muro, rimasto nei secoli come resto dell'antico tempio di Salomone, cessi di essere il muro del pianto per diventare luogo di pace e di riconciliazione per i credenti nell'unico vero Dio». Ad auspicarlo è Giovanni Paolo II, «il vescovo di Roma che guarda con amore verso Gerusalemme, città data da Dio ad Israele e divenuta, nel corso dei secoli, città del grande incontro». Infatti, «quanti appartengono alla fede di Abramo vi trovano un comune punto di riferimento». Ed è tanto vivo il desiderio del Papa di recarvisi che ieri, festa della presentazione del Signore al Tempio, vi si è sentito spiritualmente presente, in attesa di andarvi fisicamente in quel viaggio in Terra Santa che intende compiere al più presto, tappa di un pellegrinaggio sulle orme di Abramo che entro il 2000, come aveva annunciato nei giorni scorai, lo porterà anche in Siria. Sempre ieri, l'arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, su invito del Fondo nazionale d'Israele, ha piantato un albero nella «foresta della pace» di Gerusalemme, come segno di amicizia con il popolo ebraico. [Agi]

Persone citate: Carlo Maria Martini, Giovanni Paolo Ii, Milano Carlo

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Gerusalemme, Israele, Roma, Siria