L'alluvione si ferma a Palazzo Madama

L'alluvione si ferma a Palano Madama Stop ai 75 miliardi per il Piemonte L'alluvione si ferma a Palano Madama Niente soldi, almeno per il momento, al Piemonte e a tutte le regioni interessate dall'alluvione dello scorso settembre. Il Senato che, l'altra mattina doveva votare il decreto legge da 2000 miliardi a favore delle zone alluvionate, non si è riunito. E la proposta di legge, approvata esattamente una settimana fa dalla Camera, è slittata a «data da destinarsi». Per la nostra regione questo imprevisto significa una perdita, nell'immediato, di almeno 75 miliardi: il finanziamento concesso dal governo per porre rimedio ai danni provocati dalle piogge e dalle piene di quattro mesi fa. «Rischiamo di dover sospendere centinaia di lavori - spiegano i sindaci dei Comuni alluvionati -, Alcune opere, specie quelle viarie e di ripristino degli argini dei fiumi, avevano priorità assoluta». A lungo lungo termine, poi, i guai sono ancora maggiori. I quasi 100 miliardi destinati ad agricoltura, industria e infrastrutture rischiano di poter essere incassati soltanto entro l'estate. «Il decreto - spiega il de Giuseppe Botta - adesso dovrà essere ripresentato e riapprovato. Ma il rischio concreto è che alla Camera non si raggiunga più il numero legale e che tutto slitti alla prossima legislatura». Per i Comuni piemontesi e valdostani, che hanno subito i danni maggiori, è una vera batosta che rallenta e ritarda tutti gli interventi di ricostruzione già programmati da tempo. «Un'autentica presa in giro per la gente - dice il parlamentare canavesano della Lega, Bruno Matteja -. Avevamo lottato parecchio per ottenere l'approvazione in tempi utili; ora che il più sembrava fatto si è messo di mezzo il Senato». Firmata dal parlamentare canavesano, è già partita una lettera di protesta destinata al Presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi. «Gli chiedo soltanto - spiega Matteja - che il governo faccia la sua parte, comprendendo le necessità della gente che ha subito danni e riproponga al più presto questa legge. I termini per evitare che tutto slitti a dopo le elezioni ci sono». Meno disposti a trattare, invece, sono gli amministratori locali: «Ci hanno concesso un quarto dei soldi necessari alla ricostruzione, ci hanno illusi per quasi quattro mesi». Il ponte sulla linea ferroviaria Torino-Ceres spazzato via dalla piena della Stura a Pessinetto: difficile trovare i soldi per ripristinarlo

Persone citate: Bruno Matteja, Carlo Azeglio Ciampi, Giuseppe Botta, Matteja

Luoghi citati: Pessinetto, Piemonte, Torino