Boni, difesa senza speranza
Interrogato per 5 ore il cestista positivo all'antidoping: oggi la sentenza Interrogato per 5 ore il cestista positivo all'antidoping: oggi la sentenza Boni, difesa senza speranza Ciclismo, no all'accusa di omertà ROMA. Stamane la Federbaskct comunicherà le decisioni dell'ufficio inchieste che ieri pomeriggio, unitamente al giudice sportivo, ha sentito il presidente della Bialetti Montecatini, Vito Panati, e il giocatore Mario Boni, accusato di aver assunto «nandrolone», sostanza considerata doping in quanto appartenente agli steroidi anabolizzanti. Il processo a Boni è stato quasi interminabile: con il presidente e i due avvocati Davirro e Casciani, il giocatore è stato interrogato dalle 15 fino allo 20. Nella palazzina stile liberty che in via Fogliano ospita la Federbaskct, l'imputato è stato sentito prima dall'avvocato Guido Valori dell'ufficio inchieste e poi dal giudice sportivo Giovanni Puliatti, sostituto procuratore della pretura di Roma. «Ho confermato quello che ho sempre raccontato e che corrisponde alla verità - ha poi detto Boni -. A luglio mi fu praticata una sola iniezione di Dynabolon, che contiene il nandrolonc, al termine di una stagione stressante e poco prima delle mie nozze. Ho chiesto clemenza ai giudici, perché non ho voluto commettere e né ho commesso reato di doping, infrazione alla lealtà sportiva che presuppone il dolo nel voler perseguire immeritatamente un risultato agonistico. Spero si tenga conto della mia buonafede e della mia estraneità nella vicenda». La sentenza non dovrebbe discostarsi dalla linea di severità prevista dal nuovo corso nella lotta al doping, voluta dal Coni: Boni probabilmente verrà squalificato per 2 anni. Contro la decisione del giudice sportivo, Boni potrà ricorrere entro 2 giorni. Il fatto nuovo è che la commissione d'inchiesta svolgerà un supplemento d'indagine per accertare se altre persone sono responsabili della particolare situazione: verranno interrogati altri tesserati di Montecatini. La faccenda potrebbe allargarsi a macchia d'olio. Sull'altro fronte della guerra al doping, si segnala grande movimento di pattuglie nella terra di nessuno attorno al mondo del ciclismo. Dopo le dichiarazioni fatte lunedì scorso dal ciclista Ceci alla commissione Carraro, non mancano le precisazioni di fonte ufficiale. Il segretario generale della Federciclistica, Renato Di Rocco, ricorda come la «rivelazione» sul pasticciaccio di Bassano del Grappa sia in realtà fatto noto e pubblicizzato dalla stessa Federazione. «Durante la Sei giorni di Bassano del'91 - ricorda Di Rocco furono effettuati anche alcuni tentativi di record sui 500 metri lanciati e venne inoltre disputato il campionato regionale veneto sul km da fermo. In seguito a un controllo antidoping disposto proprio dalla nostra Federazione, risultarono positivi lo spagnolo Morero (che avrebbe poi vinto l'oro ai Giochi di Barcellona), il tedesco Bilhuck, il danese Petersen, gli italiani Boarin e Roat. Risultò agli esami la presenza di nandrolone: la squalifica da noi inflitta, e resa immediatamente nota, fu di due anni. Ma Morero e Petersen presentarono ricorso all'Unione ciclistica internazionale, che accolse il loro reclamo giudicando non ortodossa la nostra procedura di prelievo, annullando le sanzioni iniziali. Anche i due azzurri, facendo riferimento alla decisione della Federazione internazionale, fecero ricorso e il nostro Consiglio non potè non adeguarsi a quanto disposto dall'Uci. Perciò, nessuna azione di copertura, ma prassi trasparente e regolare». Verrebbe dunque scagionato Giuseppe Soldà, medico e vicepresidente federale, dall'accusa di aver insabbiato l'episodio. Di Rocco allarga il discorso, riponendo piena fiducia nell'opera della commissione antidoping e auspicando che giungano vere denunce e prove atte a smascherare, se esistono, i responsabili di doping. «Siamo arrivati ad una svolta - dice il maestio dello sport Sandro Donati, segretario della commissione per le problematiche legate al doping - e attendiamo che si alzi il velo dell'omertà». Vanni Loriga Mario Boni, 31 anni, di Montecatini
Luoghi citati: Barcellona, Bassano Del Grappa, Montecatini, Roma, Vito Panati
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