Milan-Parma, lo scontro di due imperi

Stasera Supercoppa europea in palio tra i club più organizzati del calcio internazionale Stasera Supercoppa europea in palio tra i club più organizzati del calcio internazionale Milan-Parma, lo scontro di due imperi E Tanzi allarga i confini MILANO. Milan-Parma, gli americani la presenterebbero così: il bunker team contro il milk team. Gli Impenetrabili contro la squadra del latte. In palio, la Supercoppa d'Europa. All'andata vinse il bunker, 1-0, gol di Papin. Il milk dovrà superarsi. Intanto, si espande. E si moltiplica. Ovunque. Il Parma che sfida il Milan a San Siro per la prima volta da quel fatidico 21 marzo del 1993, giorno in cui gli inflisse la prima sconfitta dopo 58 partite utili, è un impero in movimento. Parma, cioè Parmalat, cioè Calisto Tanzi. La risposta a Berlusconi. Un piccolo grande Milan di provincia, tirato su poco alla volta. E, per giunta, in tempi di carestia. L'odierno faccia a faccia trascende l'importanza tattica di Desailly, gli agguati di Asprilla, le punizioni di Zola, i dubbi di Capello. E' anche un confronto di filosofie aziendali, di strategie sportive. Berlusconi prese il Milan sull'orlo del fallimento, nel 1986. Tanzi ha preso il Parma che era in serie B, nel 1989, dopo che Pellegrini gli aveva rifiutato l'Inter. Il Cavaliere è partito dal calcio per approdare agli altri sport, la pallavolo, il rugby, l'hockey su ghiaccio e, di striscio, il baseball, rifacendosi al modello polisportivo dei grandi club stranieri, Real Madrid in testa. Tanzi, viceversa, è arrivato al calcio partendo dalla periferia. Se oggi regna su non meno di sei club internazionali - Palmeiras, Boca Juniors, Penarol, Videoton, Dinamo Mosca, Benfica - i primi passi risalgono al 1975, al grande sci di Thoeni e Gros, al parallelo di Valgardena. Ci fu poi l'innamoramento per la Formula 1, da una parte Niki Lauda, dall'altra la Brabham e Nelson Piquet, cotte che fruttarono ben quattro titoli mondiali. E se Bernie Ecclestone gli avesse ceduto la Brabham, probabilmen¬ te Tanzi e il calcio non si sarebbero nemmeno sfiorati. Per «altri sport» bisogna intendere anche la pallavolo (che oggi resiste a Matera, con le donne) e il baseball, diffusissimi a Parma, e uno spicchio di basket, a Siena. Nonché, l'anno scorso, il Golden Gala di atletica. Si calcola che, dal 1975 al 1985, l'azienda di Collecchio (novemila dipendenti e un giro d'affari che, per il 94, dovrebbe toccare i quattromila miliardi) abbia investito sessanta miliardi, con un aumento parallelo del fatturato da dieci a novecento miliardi. Poi il calcio. Il Real Madrid come assaggio e cavia, il marchio sulle maglie e stop, il Parma come progetto e come tutto. La brusca sterzata è stata così spiegata da Domenico Barili, direttore generale della Parmalat, all'inviato de L'Equipe. «Lo abbiamo scelto perché rappresenta il veicolo di comunicazione ideale per entrare nel cuore della gente. Prima conosciuti, poi amati: è il nostro motto». Il calcio, in parole povere, è stato l'«esercito» con il quale Tanzi, mentre Berlusconi e il Milan conquistavano l'Italia e l'Europa, ha occupato il mondo. Il Palmeiras è di San Paolo: subito campione del Brasile, a vent'anni dall'ultimo titolo. Il Boca Juniors è di Buenos Aires. Il Penarol di Montevideo. Del Palmeiras, la Parmalat detiene il pacchetto di maggioranza. Non a caso, dal primo gennaio vi ha spedito un centrocampista colombiano che piace molto a Scala, Rincon. Del Boca e del Penarol, Tanzi è sponsor e «consulente tecnico», un termine malizioso che lascia aperte tutte le porte. Il Videoton, in Ungheria, è stato acquistato in blocco: si chiamerà Parmalat. Il contratto siglato con la Dinamo Mosca riguarda una sponsorizzazione triennale e il diritto d'opzione su tutti i giocatori. A giorni verrà dato l'annuncio dell'ennesima «preda»: il Benfica, anch'esso vincolato - per ora - a tre anni di «parmalattismo» sulle casacche. Sudamerica, Est Europa, Portogallo. Mercati vergini, da conquistare a colpi di succhi di frutta (e di tacco). Ma anche l'Italia, signorsì. Tramite una società del gruppo (la Giglio) il Parma controlla la Reggiana: prova ne sia l'ingaggio invernale di Futre, favorito dai contributi della casa madre. E dopo la Reggiana, attraverso la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, co-sponsor della squadra di Nevio Scala, lo stesso Piacenza e il Fiorenzuola. Ma il fiore all'occhiello sono le scuole di calcio, un disegno federalista (e, per adesso, unico) che fareb¬ be la gioia di Bossi e Miglio. Seguiteci: l'Italia divisa in dodici macro-regioni; 153 società amatoriali schedate e accessoriate; i bambini dai 6 ai 12 anni assistiti negli studi e avviati al calcio da istruttori locali e precettori del Parma. Il tutto, da Bolzano a Palermo. A Torino, per dirne una, i «parmigianini» vengono sgrezzati da mastro Ussello. Poi, al compimento del quattordicesimo anno, i più in gamba sono convocati a palazzo, e ivi mantenuti. In vigore da un quadriennio, l'operazione linfa verde ne ha già scremati una trentina. Il Milan batteva e batte altre strade: patti d'onore, piani Marshall (memorabile quello prò Steaua, in vista della finale di Coppa dei Campioni), intrecci televisivi ad alto livello, Paolo Taveggia negli Usa a controllare i vagiti del soccer. E' regolare che un'industria possieda più società? Per la Fifa, sì. Guido Tognoni, braccio destro di Blatter, cita l'esempio della Bayer, il colosso farmaceutico tedesco che, in Germania, è padrone di due club, il Leverkusen e lo Uerdingen. «La Parmaìat, aggiunge, è un'azienda credibile, che punta a farsi pubblicità e non a schiavizzare il calcio. Si tratta, comunque, di un fenomeno da tenere sotto controllo. Non vogliamo abusi. Si potrebbe arrivare, anche nel calcio, a una legge anti-trust». Prossimi scenari del dott. Calisto, la Cina e la Francia (il Monaco di Scifo?). Nel frattempo, ecco il Milan. E la Supercoppa. Un altro pezzetto di storia. Roberto Beccantini L'IMPERO PARMALAT ITALIA 1 ORE 20,25 Milan Parma ROSSI 1 BALLOTTA PANUCCI 2 BENARRIVO MALDINI 3 DICHIARA ALBERTINI 4 MINOTTI COSTACURTA 5 MATRECANO BARESI 6 SENSINI LAUDRUP 7 BROUN DESAILLY 8 PIN PAPIN 9 CRIPPA DONADONI 10 ZOLA MASSARO 11 ASPRILLA Arbitro: ROTHLISBERGER (Svizzera) IELP0 12 BUCCI TASSOTTI 13 BALLERI CARBONE 14 MALTAGLIATI ORLANDO 15 ZORATTO LENTINI 16 MELLI AIL: CAPELLO AIL: SCALA ANDATA: 1 -0 Calisto Tanzi (sin.) è patron e sponsor del Parma In basso Papin: segnò il gol-partita al Tardini