Sanpaolo macina record di Francesco Bullo

Primo bilancio dopo la fusione: + 29% il margine di gestione Primo bilancio dopo la fusione: + 29% il margine di gestione Sanpaolo macina record «Niente cura dimagrante» TORINO. Il Sanpaolo di Torino migliora del 29% (portandolo a quota 2300 miliardi) il risultato di gestione 1993. «E' stato un anno duro anche per noi - dice il direttore generale, Luigi Capua no, presentendo alla stampa il preconsuntivo dell'Istituto bancario - ma il consolidamento della nostra presenza nel settore si può considerare di tutta soddisfazione». E le cifre (le prime dopo la recente fusione con la Banca Provinciale Lomba-da e con il Banco Lariano) gli danno ragione. Il bilancio infatti è costellato di sognali positivi, a cominciare dalla raccolta diretta da clientela che, con un + 7,4%, ha superato i 108 mila miliardi. Ma vediamo i dati più significativi: oltre 189 mila miliardi le «attività finanziarie totali» della clientela ( + 6,5%); oltre 82 mila miliardi (+10,3%) la raccolta dalle filiali italiane; la raccolta indiretta da clientela ha raggiunto gli 81.500 miliardi ( + 5,3%); gli impieghi a clientela sono saliti del 6,5% toccando i 102.400 miliardi (di questi, 78.300 provengono dalle filiali italiane: -0,6% rispetto all'esercizio precedente, unico raffronto negativo). «Abbiamo puntato nel '93 spiegano i manager del Sanpaolo - su un incremento della raccolta e, per quella stabile dei residenti, la crescita ò stata del 10%». Ma anche su un piano generale, il risultato ò stato positivo e l'Istituto guidato da Gianni Zandano ha fatto segnare un tasso di crescita della raccolta pari al 6,8% della quota di mercato (nell'esercizio precedente era stato del 6,6%), ben al di sopra dei livelli medi del sistema bancario. Passando al conto economico, il margine di interesse ha raggiunto i quattromila miliardi, con un incremento del 2,5 per cento; il margine di intermediazione è stato di 5800 miliardi ( + 20 per cento); il risultato di gestione, come abbiamo detto, si è attestato sui 2300 miliardi, il 29% in più dell'anno precedente. Il risultato di gestione che, come ricordano al Sanpaolo, tiene conto degli oneri derivanti dalla fusione, degli ammortamenti sulle immobilizzazioni tecniche e delle minusvalenze su titoli secondo i nuovi criteri di bilancio, riflette anche «l'at¬ tento contenimento dei costi operativi, pur in una fase di intensi investimenti nell'ampliamento delle rete territoriale». «Sui costi della fusione con il Banco Lariano e con la Banca Provinciale Lombarda - ha ricordato Capuano - ha pesante- mente inciso l'adeguamento dei trattamenti previdenziali integrativi». Anche sul fronte delle «sofferenze» i risultati sono soddisfacenti. Il «monte sofferenze» (comprende quelle riferite al credito fondiario che pesano per oltre il 40 per cento del dato globale) si è attestato, l'anno scorso, al 4,3 per cento degli impieghi (escludendo i pronti contro termine), una percentuale che si mantiene al di sotto della media del sistema che, nell'ottobre del '93 (ultimo dato disponibile), superava per il mercato domestico il 7 per cento. Ma questo non basta. «La nostra linea strategica per il '94 ha anticipato Capuano - punta ad un rafforzamento del "fondo rischi" e del suo rapporto con il "monte sofferenze"». E per finire due dati. Il Sanpaolo post-fusione conta 954 sportelli in Italia e dodici all'estero, grazie all'apertura di 122 filiali nel solo '93, e i dipendenti sfioravano a fine anno le 20 mila unità. Il sistema bancario però parla di eccedenze. Voi taglierete? «Nessuna cura dimagrante - assicura il direttore generale - ma un miglior utilizzo del personale». La ricetta: abolire i doppioni e rafforzare la rete operativa. Francesco Bullo Il presidente Zandano

Persone citate: Capuano, Gianni Zandano, Luigi Capua, Zandano

Luoghi citati: Italia, Torino