Al Bano: «E' un demonio che avrei voluto uccidere» di Alain Elkann

Al Bano: «E' un demonio che avrei voluto uccidere» Al Bano: «E' un demonio che avrei voluto uccidere» LE CERTEZZE A L Bano, è Alexander che ha la chiave del l giallo. Che tipo è? «E' un bastardo. Io sono religioso: ma quandpo l'ho visto ho avuto voglia di ucciderlo». Ma che cosa le diceva Alex? «Bugie, orrende bugie, solo bugie». Ma perché sostiene che sua figlia cercava di fare un'azione umanitaria? «Ma perché Ylenia è una ragazza che cercava dei personaggi particolari. Non nego che possa essere stata affascinata da questo Alexander. Ma credo che i suoi istinti fossero soltanto positivi. E non penso affatto che fosse drogata, e che con Alex non esistesse dialogo». Ma perché Ylenia si è fatta sedurre dà una città come New Orleans? «New Orleans è la città del mondo che in questo momento piace ai giovani. E' una specie di Medioevo dell'anno Duemila. Non potevo immaginarmi un luogo del genere, gente in delle condizioni spaventose con l'orecchino nel naso, nelle orec- chie e da tutte le parti. E' incredibile, si vedono ragazzi vestiti da mendicanti in preda all'alcol, una società giovane e devastata. Non è affatto pittoresca come ce la immaginiamo, è una tragedia. E' la decadenza totale. E' una Bosnia all'opposto. In Bosnia sparano, qui si sparano, non solo con le rivoltelle ma anche con l'alcol e la droga». Ma che cosa le fa pensare che vi siano speranze per sua figlia? «Inizialmente io non ne avevo alcuna, pensavo effettivamente che Ylenia, presa da un gesto intellettuale di sconforto che a volte capita a persone della sua età, si fosse suicidata buttandosi nel Mississippi. Mia moglie Romina, invece, ha sempre pensato che Ylenia non sia stata ammazzata. Del resto fra una madre e una figlia c'è un feeling che un padre non può avere». Ma che cosa le ha fatto cambiare idea? «Io penso che Ylenia sia viva e non venga allo scoperto per orgoglio. Penso che abbia paura di essere smascherata». Dunque lei è ottimista. «Il mio ottimismo sta crescendo. Tutti sanno anche che un pescatore croato l'ha incontrata il mattino dell'8. Ha riconosciuto mia figlia. Insomma come le ho detto prima io penso che mia figlia che è orgogliosa, come del resto lo sono io, che è abituata a essere sempre la prima della classe, non sia capace di ammettere la sua sconfitta». Che cosa si aspetta dall'interrogatorio di Alex? «Lui deve dire esattamente se ha drogato mia figlia. Perché le ha rubato i travellers chèque, il passaporto, la macchina fotografica e perché non ha denunciato la sua scomparsa alla polizia. Lui è un Rasputin al negativo. Spero che la verità venga fuori presto». Perché l'Fbi non vi aiuta? Non è un po' strano? «L'Fbi non ci aiuta perché ha abbracciato la tesi della ragaz¬ za annegata nel fiume e quindi per loro il caso è risolto e non vogliono tornare indietro». Ma se sua figlia verrà ritrovata lei la perdonerà? «Certo, l'ho già perdonata». Ma gliel'avete fatto sapere che l'avete perdonata? «Ma no, non sappiamo come comunicarglielo». Ma insomma, lei si sente appoggiato dalla polizia americana in questa vicenda? «No, devo dire che gli americani sono molto bravi. Il poliziotto che si occupa del caso è molto umano, discreto, efficiente. Come le ho detto interrogherà Alex con altri sei o sette poliziotti e non lascia e non abbandona niente al caso. Vorrei aggiungere che siamo molto toccati e molto riconoscenti del fatto che gli italiani seguano con tanto affetto questa vicenda. Certo avrei preferito continuare a essere un personaggio della cronaca rosa e non della cronaca nera». Alain Elkann «So che è viva Se non ritorna è perché non ammette la sua sconfitta» Al Bano è da alcuni giorni a New Orleans per seguire le indagini

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