Ylenia, preso l'uomo del mistero

New Orleans, in cella il musicista amico della ragazza. La polizia insiste sul suicidio New Orleans, in cella il musicista amico della ragazza. La polizia insiste sul suicidio Yleniq, preso l'uomo del mistero «Alexander sa la verità» NEW ORLEANS. «L'affaire Ylenia» oscilla tra magia e show-business, che sono poi le due anime della città che ha inghiottito lu ragazza Carrisi. A un mese esatto dall'ultima telefonata della figlia, Al Bano e Romina, chiusi nella loro camera d'albergo, ricevono cartomanti e autori di trasmissioni televisive del genere «Chi l'ha visto?», piangono e pregano, s'ingegnano, non s'arrendono. Ma anche la giornata di ieri è passata senza che le indagini facessero un significativo passo in avanti. Il sassofonista Alexander Masakela è stato arrestato la scorsa notte, come si augurava Al Bano, e ieri è comparso davanti al giudice, incatenalo ad alcuni spacciatori di crack. Ma l'imputazione, per il momento, è quella di stupro ai danni di una delle sue «fidanzate». Gli elicotteri della Us. Coast Guard, la guardia costiera americana, hanno setacciato per circa 90 miglia (145 chilometri) il Mississippi al di sotto New Orleans, ma nessun corpo è slato avvistato. La polizia ha sviluppato il rullino di fotografie scattate da Ylenia, la cui macchina fotografica, insieme a un giubbotto e ad altri effetti personali, era stata ritrovata a casa della donna che ha denunciato Alexander. Ma in quelle foto ci sono solo paesaggi. Come dentro un labirinto, guidati dalla «sensitiva» Rose Kerr e da Mark Beck, un giovane che aveva conosciuto Ylenia e che si è offerto di collaborare con i familiari, anche ieri sera Al Bano e Romina hanno percorso in lungo e in largo le strade del quartiere francese della città, hanno parlato con musicisti e giocolieri, gestori di locali malfamati e turisti di passaggio. Con le nuove fotografie arrivate dall'Italia, hanno fatto stampare 1200 poster a colori e in bianco e nero, con cui è stala tappezzata New Orleans. Ylenia di faccia, Ylenia di profilo, coi capelli più corti e le guance ancora piene, immagini recenti ma molto lontane dalle descrizioni fornite dai testimoni. C'è slato anche l'ennesimo summit con la polizia locale, che con il passare delle ore, l'infittirsi di corrispondenti e troupe televisive e l'approssimarsi delle elezioni politiche, sembra aver intensificato gli sforzi. Fioriscono le iniziative e le voci. Fra le indiscrezioni, è da registrare quella secondo cui un avvocato avrebbe discretamente offerto ad Al Bano e Romina la cooperazione di una potente famiglia mafiosa di New Orleans, i Marcello. Il legale che secondo queste voci avrebbe fatto da «ambasciatore» dei Marcello, Provino Mosca, ha seccamente smentito: «Non sono mai stato in conlatto con loro - ha detto - nè sono andato a trovarli: sarei comunque lieto di prestare la mia collaborazione, per quanto nelle mie possibilità, se qualcuno me lo chiedesse. Questo, però, non è finora accaduto: non conosco neanche i dettagli del caso». Lo studio legale di Mosca è consideralo uno dei più in vista di New Orleans, ma diverse fonti locali hanno negato che possa essere nell'orbita della mafia: l'avvocalo difese il boss Carlos Marcello in un processo di molti anni fa. L'unica buona notizia arriva dall'Italia. Un uomo d'affari italiano, che ha chiesto di rimanere anonimo, dice d'aver visto la ragazza Carrisi a New Orleans tra il 9 ed il 14 gennaio scorsi: l'uomo, che in quei giorni era nella città della Louisiana per la fiera di articoli subacquei, dice di aver notalo la ragazza in compagnia di un sassofonista di colore. Appena rientrato in Italia, ha letto i giornali ed ha telefonato al parroco di Cellino San Marco, don Mimmo, chiedendogli di informare la famiglia Carrisi. E' stato perciò il fratello di Al Bano, Franco Carrisi, a contattare nel pomeriggio questo testimone, che avrebbe fornito ulteriori particolari: il sassofonista è un uomo piuttosto anziano, con capelli e barba brizzolati, che si esibisce abitualmente nel quartiere francese, tra Bourbon Street e Canal Street, vicino ad un supermercato. Ma anche questa si sarebbe rivelata una pista cieca sul fronte delle indagini: il musicista di strada indicato dal testimone esiste, è un amico di Alexander ed è già stato ascoltato dai genitori di Ylenia. Ma gli avvistamenti si moltiplicano, e per una donna che sostiene d'aver visto Ylenia a New Orleans venerdì scorso, c'è un ragazzo che giura d'averla incontrata a Napoli. Neppure i cartomanti concordano: New Orleans, Cuba, Messico. C'è una maga che sostiene di essersi messa in contatto telepatico con Ylenia e ne ha descritto la «prigione», in un villaggio vicino a Burgos, in Messico. Ma l'unica persona che potrebbe aiutare gli investigatori a chiarire il mistero della scomparsa di Ylenia è il sassofonista Alexander. La polizia non ha avuto l'impressione che l'uomo possa o voglia collaborare oltre, ma Al Bano e Romina sono convinti che il musicista ne sappia di più, e hanno chiesto di essere nuovamente messi a confronto con lui. La coppia ascolta tutti, non tralascia nessuna indicazione, non s'arrende, e nelle telefonate quotidiane con i parenti rimasti in Italia ostenta ottimismo: «Grazie alle ultime testimonianze raccolte, pensano di essere sulla buona strada», riferiva ieri pomeriggio il fratello di Al Bano, portavoce ufficiale dei Carrisi in Italia. A confortarli, il parere dell'agenzia investigativa Tom Ponzi, che dall'Italia fa sapere di ritenere poco credibile, in base alla propria esperienza, la tesi del suicidio: più probabile, secondo i figli del mitico investigatore, «un rapimento a scopo d'estorsione». Ma in serata il fratello di Ylenia, Yari, incaricato dal padre di rimanere a Cellino per tenere compagnia ai nonni paterni, è partito improvvisamente per New Orleans. Forse per sostenere i genitori, ormai allo stremo delle forze. |r. cri.] Gli agenti setacciano il Mississippi E spuntano nuovi testimoni Voci su un aiuto offerto dalla mafia Ylenia Carrisi è scomparsa da un mese. Sopra, Alexander, il musicista arrestato ieri e che potrebbe fare luce sul giallo [foto ansai