Fuoco della mafia sui carabinieri in Calabria di Enzo Laganà

Reggio, commando ha esploso ieri sera raffiche di mitra su una pattuglia in perlustrazione Reggio, commando ha esploso ieri sera raffiche di mitra su una pattuglia in perlustrazione Fuoco della mafia sui carabinieri in Calabria Agguato a due militari: sono gravi REGGIO CALABRIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nuovo agguato ai carabinieri. A due settimane esatte dall'uccisione dei due militari dell'Arma sull'autostrada, nei pressi di Scilla, la 'ndrangheta reggina ha colpito ancora quasi in maniera analoga. E solo per un caso forI tunato - o per la poca precisione dei killer - questa volta non si lamentano altre due vittime. Entrambi i militari sono stati comunque gravemente feriti, uno dei due è stato sottoposto a un urgente e delicato intervento chirurgico per l'estrazione di due proiettili che lo hanno raggiunto al volto e all'addome, mentre l'altro è stato ricoverato in sala rianimazione, dopo essere stato colpito al collo. L'agguato - perché pare si tratti proprio di una vera e propria imboscata tesa ad arte con il chiaro intento di uccidere - si è verificato intorno alle 21 di ieri al rione Saracinello, quasi in prossimità dello svincolo per l'aeroporto, nella zona Sud della città, ai margini della superstrada ionica, ormai infarcita di costruzioni abusive, dove la criminalità organizzata è riuscita da anni ad avviare anche una serie di attività piccolo-imprenditoriali, illecite e prive di controllo. I due militari erano stati già da qualche ora allertati per il sequestro - a scopo passionale, a quanto si è detto - di una dician- novenne, avvenuto all'altro capo della città. Avevano avuto indicazioni di continuare il servizio di pattuglia della propria zona, ma nello stesso tempo di tenere d'occhio eventuali passaggi di auto sospette. Se sia giunta loro qualche altra segnalazione ulteriore in via diretta, non è stato ancora accertato. Fatto sta che la vettura dei due carabinieri si era diretta verso la concessionaria dell'Alfa Romeo «Autoelite» quando è partita una terrificante raffica di mitraglietta che ha raggiunto la volante e quindi anche i due appuntati che erano a bordo. Si tratta di Bartolomeo Musicò, 27 anni, nativo di Palermo, sposato e padre di due bambini, e Salvatore Serra, 34 anni. Pare che a sparare sia stato un killer appostato con l'arma ai margini della strada. Secondo gli inquirenti, non avrebbe agito da solo. Anzi, sarebbe sceso da un'auto che aveva seguito la «gazzella» dei carabinieri fin da quando aveva imboccato la tangenziale della città e che poi aveva superato. Una volta compiuta - sia pure parzialmente - la missione, il killer sarebbe stato ripreso a bordo dalla vettura dei complici. E' una versione - hanno detto i superiori dei due militari feriti - che non esclude comunque altre ipotesi. Ma - hanno sostenu- to - si è trattato del bis di quindici giorni or sono, quando vennero uccisi gli appuntati Antonio Fava e Vincenzo Garofalo che da Palmi si stavano recando a Villa San Giovanni e sulla cui uccisione non si sono aperte finora molte prospettive di una positiva conclusione. Anche in quella tragica circostanza venne usata un'arma da guerra - una cai. 9 Parabellum - e gli accertamenti balistici saranno in questo caso determinanti per accertare se sia stata usata la stessa arma. Se dovesse risultare esatta questa circostanza, non ci sarebbe più alcun dubbio sulla matrice terroristico-mafiosa dei due agguati, con chiaro intento d'intimidire le forze dell'ordine che da qualche mese hanno stretto le fila intensificando notevolmente il con¬ trollo del territorio e soprattutto sequestrando ingentissimi patrimoni di illecita provenienza. Reggio Calabria è stretta in una morsa dalle forze dell'ordine, che hanno istituito una serie di posti di blocco sia nel perimetro urbano, che all'estrema periferia, nel tentativo di tagliare la strada agli autori dell'agguato. Diverse perquisizioni sono state fatte in abitazioni di persone pregiudicate, affiliate alla malavita organizzata. Alle indagini sta collaborando anche la Dia, che ha la sua sede regionale a Reggio Calabria. Enzo Laganà Gli uomini della 'ndrangheta si erano nascosti vicino ad una concessionaria d'auto A sinistra l'agguato in cui morirono due carabinieri

Persone citate: Antonio Fava, Bartolomeo Musicò, Salvatore Serra, Vincenzo Garofalo

Luoghi citati: Calabria, Palmi, Reggio Calabria, Villa San Giovanni