Gli editori: fermate quella legge di Giovanni Giovannini

Gli editori: fermate quella legge La Fieg contro il progetto in discussione al Senato: inutile intralcio burocratico Gli editori: fermate quella legge No alla norma sulla riservatezza dei dati personali» ROMA. La Fieg, Federazione italiana editori giornali, ha reso noto che la commissione Giustizia del Senato dovrà esaminare, nei prossimi giorni, il disegno di legge sulla «tutela delle persone rispetto all'elaborazione informatica dei dati personali», già approvato in sede legislativa dalla commissione Giustizia della Camera. Se passerà al Senato, il provvedimento diventerà legge dello Stato, nonostante esso desti - spiega la Fieg - gravi preoccupazioni per un'impostazione rigida o restrittiva «destinata ad avere ricadute negative sulle attività economiche e, in particolare, su quelle editoriali». La Federazione riconosce che i problemi della riservatezza dei dati personali devono trovare adeguate soluzioni sul piano legislativo (anche per mettere l'Italia al passo sul piano internazionale in questo campo), ma ritiene altresì che qualifica¬ re come «personale» qualsiasi dato riguardante persone fisiche, giuridiche o enti significa assoggettare a pesanti procedure burocratiche di notificazione e di autorizzazione, nonché a sanzioni penali, dati raccolti e trattati per scopi che riguardano le normali attività di comunicazione e di relazione tra imprese, come nomi, indirizzi e titoli professionali. «Si tratta di dati - prosegue la Fieg - per i quali non sembrano emergere particolari esigenze di riservatezza, mentre produrrebbero un'enorme., mole di adempimenti burocratici su elementi assai poco significativi ai fini della tutela della privacy, creando prevedibili intralci al funzionamento degli uffici e alla stessa salvaguardia della riservatezza delle persone, particolare davvero importante sul piano dei dati cosiddetti sensibili» (razza, etnia, religione, ideologia, salute, vita sessuale, appartenenza ad organizzazioni religiose, politiche e sindacali). A sollevare forti perplessità è per la Fieg soprattutto l'ampiezza del campo di applicazione del disegno di legge che estende la tutela anche alle informazioni relative alle persone giuridiche ed enti: «Si tratta di un'estensione impropria e, oltretutto, in contrasto con le esigenze di pubblicità e di trasparenza». [Ansa) li presidente della Fieg Giovanni Giovannini

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