Andorra da passaporti e beneficenza a Menuhin

Cosi' scriveva un genio Cosi' scriveva un genio Andorra, da, passaporti e beneficenza a Menuhin A Diana Menuhin London, 25 aprile 1966 Immagini la mia costernazione quando, la settimana scorsa, leggiucchiando il New York Times e cercando di distogliere l'occhio da qualsiasi articolo a firma Homer Sibelius, mi sono imbattuto in una breve notizia che informava del cinquantesimo compleanno di Sir Yehudi questa settimana e - oh umiliazione! - aggiungeva che per l'occasione i buoni borghesi di Londra avrebbero organizzato uno spettacolo di beneficenza per lui. Beneficenza? Mia cara, vi sono vicino nel vostro imbarazzo. Ma quale conforto deve essere per voi sapere che uomini di buona volontà vi saranno intorno in quest'ora di avversità. E voi, a vostra volta, non dovete permettere che un assurdo orgoglio vi trattenga dall'accettare questa beneficenza. Vorrei volgere i vostri pensieri verso una frase che mi ha sostenuto in molti momenti di difficoltà e di tensione, una frase semplice, familiare, terra terra: «Non è tutto oro quel che luce». A George Roy Hill Universal Picture New York, 27 settembre 1971 Caro Mr. Hill, la ringrazio molto della sua lettera e della copia di Slaughterhouse Five. Dopo aver letto due volte il romanzo, sarei molto interessato a conoscere le sue idee sulla riduzione cinematografica. L'ipotesi di un'at¬ mosfera barocca per la sequenza di Dresda mi attrae e mi sembra anche adeguatamente ironica. In ogni caso potremmo incontrarci a Toronto, a suo comodo, per discuterne o, se preferisce, parlarne al telefono: il mio numero è (416) 922-9573. Inutile dirle che sarei particolarmente felice di dare un'occhiata alla sceneggiatura quando disponibile. A John PI. Roherts Cbc 28 gennaio 1973 Caro Mr. Roberts, mi permetta di presentarmi: sono un giovane clavicembalista e, a testimonianza della mia modesta abilità, le accludo una critica del mio debutto in disco. Lei potrà ben chiedersi, caro signore, per quale motivo io, uno sconosciuto, sia stato scelto per il grande onore di una registrazione della Cbc. La ragione, anche se mi sforzerò di risparmiarle i dettagli fiscali più noiosi, è in relazione, ahimè!, non ai miei meriti artistici, se così posso chiamarli, ma alla mia cittadinanza. Per quanto residente in Canada da lungo tempo, sono ufficialmente «registrato» - per prendere in prestito il gergo marittimo - come appartenente alla Repubblica di Andorra e le insolite circostanze che accompagnarono il mio debutto di clavicembalista furono determinate dall'intercessione della mia prozia Elspeth-Yvonne che per molti decenni, come forse saprà, fu intima amica di Sua Altezza Serenissima il Granduca Willibald-Christoph. A causa di un deficit nella bilancia commerciale verificatosi quando la Central Intelligence Agency degli Stati Uniti rifiutò il pagamento di centoventi passaporti andorrani - la produzione dei quali costituisce la maggiore industria del mio Paese - adducendo l'improbabile pretesto che gli indispensabili elementi di informazione contenuti all'interno erano annullati da macchie di latte di capra, Andorra raggiunse un debito nazionale quasi insostenibile di dollari 223,20 (dovrei forse precisare che i passaporti andorrani, all'ingrosso, sono valutati dollari Usa 1,86). Glenn Gould

Persone citate: Diana Menuhin, George Roy Hill, Glenn Gould, Homer Sibelius, London, Menuhin

Luoghi citati: Andorra, Canada, Dresda, Londra, New York, Stati Uniti, Usa