« Entro sabato la troveremo » Romina: l'hanno rapita e Alex sa dov'è di Alain Elkann

Anonimo offre 250 milioni « Entro saboto lo troveremo » Romina: l'hanno rapita e «Alex» sa dov'è LA MAMMA TRA ANGOSCE E SPERANZE SO che mia figlia è viva. Sono sicura che è stata rapita. Ho la sensazione che prima di sabato troveremo Ylenia, la troveremo certamente viva». Romina Power è barricata, assieme al marito Al Bano, nella suite del «Meridien» di New Orleans. Vive ore d'angoscia in attesa di una telefonata che riaccenda le speranze, che le riporti la voce di sua figlia Ylenia. Romina insiste, mentre racconta il suo stato d'animo di mamma provata dal dolore: «Passo da momenti di speranza ad altri di terribile prostrazione. Ma ho fiducia, so che mia figlia, so che Ylenia è viva». Lei pensa che sua figlia sia viva. Ma c'è il fondato sospetto, invece, che sia annegata nel Mississippi la notte del 6 gennaio e cioè la stessa notte in cui sparì dall'albergo? «E' vero che una ragazza si è buttata nel fiume ed è presumibilmente annegata. Il "Security guard" che l'ha vista annegare l'ha definita come una ragazzina bionda e carina. Poi ne ha identificata un'altra che era scomparsa, ma è stata ritrovata in un'altra parte degli Stati Uniti. Allora quando gli hanno mostrato le fotografie di Ylenia, ha detto che era lei». Ma allora che cosa le fa pensare che sua figlia sia viva? «So che lei è viva, ma non so dove è trattenuta. Credo che sia stata rapita per motivi che non ci sono ancora chiari. Credo che chi sa tutto è Alex, ma come si sa è sparito. Qui a New Orleans c'è un sottobosco incredibile di cui noi non possiamo nemmeno avere un'idea. Ci sono sette di ogni genere, schiave bianche, giovani che vivono nascosti. Fino alle due di questa notte sono rimasta con i giovani che vivono per strada e nei bar. Sono incredibili, hanno un'altra dimensione di vita!». Quale? «Ci sono i Punk Rats, i giocolieri, musicisti da quattro soldi, alcuni si drogano, altri no». Alexander: è lui che ha la chiave del giallo. Che tipo è, lo avete visto? «Sì, Al Bano lo ha incontrato qui in albergo. Mi ha detto che sembra l'incarnazione del male, ha uno sguardo tipo quello di Charles Manson, ha presente? I ragazzi di strada che ho incontrato nei bar, mi hanno raccontato che Alexander racconta storie inverosimili, come un incantatore di serpenti, alle ragazzine che arrivano nel vecchio quartiere francese di New Orleans in cerca di emozioni. Mi hanno detto che lui aveva recentemente adescato una ragazza e anche lei è sparita». Romina, ci racconti del viaggio di Ylenia in America. «Ylenia è arrivata a New Orleans il 30 dicembre dell'anno scorso. Ha fatto il "check in" al Ledale Hotel con il sassofonista Alexander. Mi ha telefonato il 10 gennaio per farmi gli auguri e farli alla nonna a cui è molto affezionata. Era di ottimo umore, abbiamo parlato per quasi un'ora. Le ho chiesto se aveva abbastanza soldi, mi ha detto che aveva circa due milioni di lire che aveva cambiato in "traveller's cheques" ma non li aveva firmati. Alla fine della telefonata mi ha detto che pensava di cambiare albergo e che mi avrebbe richiamato dopo un paio di giorni. A volte stavamo anche un mese senza parlarci, ma quella volta dopo quindici giorni di silenzio ebbi il presentimento che fosse successo qualcosa». Che cos'altro è successo? «Lei è uscita il 6 gennaio con una borsa verde di tela, dei jeans e non è più tornata in albergo. Prima Al Bano ha chiesto a nostro figlio Yari, che vive a Londra, di recarsi d'urgenza a New Orleans. Yari ha contattato le autorità locali e il consolato italiano ma non è successo niente. Intorno al 26 gennaio la polizia ha trovato Alexander, che era in possesso del passaporto di Ylenia e dei suoi traveller's cheques che non aveva potuto incassare poiché lei non li aveva controfirmati. La cosa strana è che Alexander ha con¬ tinuato a vivere in albergo per alcuni giorni dopo la scomparsa di Ylenia. Lui si era preso anche un giubbotto, il walkman e una macchina fotografica che ieri la sua fidanzata ha consegnato alla polizia che sta sviluppando le foto. Adesso da qualche giorno è sparito, Alex, la polizia non ha voluto trattenerlo perché non vi erano prove sufficienti». Sua figlie si droga? «No, droghe pesanti mai. Solo spinelli e come tutti beve un po'». Che cosa fa lei per cercare sua figlia? Come vi muovete, lei e Al Bano, a New Orleans? «Cerco con i ragazzi di strada, con uno scrittore detective. L'Fbi non vuole interessarsi al caso. Non vogliono nemmeno incontrare Al Bano. Ci sono vari medium che lavorano per noi. Pare che abbiano già avuto grandi risultati e loro stessi escludono che Ylenia sia morta». Che cosa le dà speranza? «Vivo di sensazioni. Io penso che si vive a due livelli: quello materiale e quello spirituale metafisico ed è quel livello che mi dice che Ylenia è viva». E Al Bano in che condizioni è, qual è il suo stato d'animo? «Abbiamo avuto momenti di crisi, di disperazione visto che non hanno trovato la ragazza annegata nel fiume e non vogliono setacciare il Mississippi finché non vi sarà un altro annegato, Al Bano non può fare a meno ogni tanto di pensare: "E se fosse annegata?"». Che aiuti ha in America? «L'ambasciatore italiano ci ha aiutati facendo pressioni sull'Fbi, ma senza risultati». Ma se l'Fbi pensa che sia morta perché non vanno a cercarla? «Non lo so, non lo so». Come vive, quali sono le sue sensazioni? «Non dormo, i miei umori oscillano come l'altalena, ho le palpitazioni. Le ho detto che i medium dicono che Ylenia è trattenuta da certi individui che le impediscono di scappare». Ma che rapporti avevate lei e Ylenia? «Ottimi, eravamo legatissime. Mi sentivo tranquilla: scriveva, dipingeva, meditava. Pensavo che avesse fatto bene a viaggiare in Belize prima di finire l'università, poteva essere un'esperienza interessante». Pensa che quanto è successo sia una maledizione? «Potrebbe esserlo. Del resto ho avuto incubi terribili e li ha avuti anche Ylenia: l'ho scoperto leggendo i suoi diari... Erano incubi, presagi di una presenza malefica. Adesso però la devo lasciare, non posso più parlare perché è arrivato l'ispettore Ronald Brink, il classico piedipiatti americano che segue il caso perché lavora nel settore "Missing persons"». Avete fatto un'offerta di una grossa ricompensa. Quanti dollari? «Ho proposto molti soldi senza specificare una cifra, poi mi regolerò». Per quanto tempo rimarrete a New Orleans? «Non lo so, non abbiamo fatto programmi, né ci siamo dati scadenze. Mio figlio Yari è tornato a Cellino San Marco da dove mi ha appena telefonato. Anche lui è sconvolto e lì a Cellino stanno tutti svegli in trepidante attesa di una buona notizia». Alain Elkann «Quell'uomo assomiglia a Charles Manson è un incantatore di giovani in cerca d'emozioni» «Vivo come su di un'altalena: a volte provo una disperazione terribile, non dormo» Nella foto grande Romina Power. A sinistra il marito Al Bano e la figlia Ylenia

Persone citate: Cellino, Charles Manson, Romina Power, Ronald Brink