Muore per sfuggire alla furia degli ultrà di Fabio Albanese

Aveva 22 anni: picchiato a sangue sul Siracusa-Roma dopo che aveva difeso una ragazza dai tifosi Aveva 22 anni: picchiato a sangue sul Siracusa-Roma dopo che aveva difeso una ragazza dai tifosi Muore per sfuggire alla furia degli ultra Si lancia dal finestrino del treno, le ruote lo dilaniano CATANIA NOSTRO SERVIZIO Aggredito, malmenato, segregato dentro uno scompartimento, schiacciato dalle ruote del treno. Così è morto Salvatore Moschella, 22 anni, un giovane disoccupato di Melilli. Domenica sera era sull'espresso Siracusa-Roma delle 18,50, lo stesso utilizzato da un gruppo di tifosi del Messina al ritorno da una partita di calcio del campionato nazionale dilettanti, il derby con il Ragusa. Un pareggio stretto e sofferto per i tifosi messinesi, che hanno sfogato la loro rabbia nel viaggio di ritorno. Salvatore si era appena seduto in uno scompartimento quando, assieme ad una ragazza, è stato cacciato fuori da un gruppo di quei tifosi: «Qui dentro ci stiamo noi», gli hanno detto, spingendolo fuori. Alle proteste, i primi spintoni, le prime botte. Doveva essere il treno della speranza per Salvatore, che andava al Nord a cercare un lavoro, in breve è diventato un tormento, fino ad ucciderlo. Un viaggio d'inferno, lungo la linea che da Siracusa, attraverso Catania, conduce a Messina e da lì in Continente. Dopo essere stato costretto a lasciare il proprio posto, Salvatore ha poi avuto il torto di difendere una bella ragazza di vent'anni, un'altra passeggera del treno, presa di mira dagli ultras. Alla stazione di Catania c'è stato l'intervento delle forze dell'ordine. La brutta avventura del gio¬ vane di Melilli sembrava essersi conclusa lì. Ma quando il treno è ripartito, i tifosi hanno ricominciato i loro raid. Sono stati lunghi minuti di terrore su quel treno. Il gruppo di tifosi nel frattempo si ingrossava: «Che vuoi fare, sei solo, puoi solo subire», gli dicevano in dialetto. E Salvatore subisce, di nuovo, fin quando può. Lo circondano, e giù botte, senza che nessuno possa intervenire. Non più i pochi altri passeggeri dell'espresso per Roma, non il personale delle Ferrovie, misteriosamente assente. Tutto in appena quindici chilometri, da Catania ad Acireale. Un chilometro e mezzo prima della stazione, dove la linea ferrata attraversa un terreno e dove il treno normalmente diminuisce la velocità, fino a sessanta all'ora, la disperata soluzione di Salvatore Moschella: saltare giù nel buio della notte, attraverso il finestrino, pur di fuggire dalle percosse e dalle ingiurie di quel gruppo di esagitati. Forse pensava di poter cavarsela con qualche graffio, oppure ha agito d'istinto, in preda alla disperazione. Ma quel salto lo ha portato dritto sotto le ruote del treno, verso la morte. Alla stazione di Acireale sono stati gli stessi viaggiatori a dare l'allarme. Mezz'ora dopo, la polizia ha trovato il cadavere di Salvatore. A Messina, la polizia era già al binario quando il treno è arrivato; gli scalmanati tifosi vengono tutti identificati, qualcuno è portato in questura per accertamenti. Per il momento sono cinque i fermati: Stellarlo Ruggeri, 26 anni, Gaetano Arcidiacono, 24 (già diffidato dall'entrare negli stadi), Natale Cancellieri di 20 e due minori di 16 e 17 anni. Sono accusati di omicidio preterintenzionale. A loro la polizia è arrivata grazie alle testimonianze di alcuni dei passeggeri presi di mira dai teppisti. Una ragazza di colore, un militare in licenza, altri due viaggiatori che si trovavano nello scompartimento accanto a quello dove si è consumata la tragedia. Le forze dell'ordine stanno ancora cercando la giovane donna che Moschella ha difeso dagli in¬ sulti. A Catania molti viaggiatori avevano preferito abbandonare il treno pur di non proseguire il viaggio in quelle incredibili condizioni. Salvatore Moschella aveva disperato bisogno di un lavoro, e avrebbe dovuto partire ieri mattina. Invece aveva deciso all'ultimo momento di salire su quel treno, la sera prima. Qualcuno alla stazione di Catania lo ha visto spostarsi in un altro vagone. Sono i suoi ultimi attimi di vita perché i tifosi lo scovano, lo trascinano in una carrozza semideserta e lo rinchiudono dentro uno scompartimento vuoto, dove 10 riempiono nuovamente di botte. E' a quel punto che nel ragazzo scatta la terribile decisione di buttarsi dal treno. Ieri mattina è stato 11 padre, un sindacalista della Cgil di Siracusa, a riconoscere in ospedale i martoriati resti del figlio. Fabio Albanese A sinistra il punto in cui è stato trovato il corpo del giovane. Sopra Salvatore Moschella

Persone citate: Gaetano Arcidiacono, Moschella, Natale Cancellieri, Ruggeri, Salvatore Moschella