California, una sonda nel cuore dei terremoti

California, una sonda nel cuore dei terremoti California, una sonda nel cuore dei terremoti CON il terremoto di Los Angeles abbiamo ancora una volta avuto la prova che la scienza rimane lontana dal poter fare una previsione adeguata di queste catastrofi naturali. Il sisma che ha sconvolto la città californiana è stato prodotto dallo scaricarsi di un accumulo di forze in profondità, lungo una linea trasversale alla celebre faglia di San Andreas. A rigore, quindi, la faglia non è direttamente implicata nel recente terremoto, anche se ci troviamo pur sempre di fronte a un fenomeno connesso: è una resistenza allo scorrimento in profondità delle placche del Nordamerica e del Pacifico quella che ha accumulato l'energia scaricata nel sisma. Ci sono, tuttavia, nuove speranze di imparare a prevenire i terremoti. Un gruppo internazionale di scienziati ha ricevuto l'appoggio della statunitense «National Science Foundation» per perforare la crosta terrestre fino a una profondità di almeno 10 chilometri nei pressi della temibile faglia californiana. Il pozzo sembra ricalcare il vecchio progetto internazionale Mohole degli Anni 60 che si prefiggeva di raggiungere la base della crosta terrestre, cioè la discontinuità di Mohorovicic, posta ad alcune decine di chilometri di profondità. Il progetto era stato abbandonato per varie difficoltà, soprattutto economiche, e ora viene in un certo senso ripreso, seppure con finalità e profondità massima da verranno ripetute alle varie profondità, in modo da quantificare le variazioni di questi parametri negli orizzonti di innesco dei terremoti rispetto a quelli asismici. Infine nel pozzo verranno calati strumenti fissi sempre collegati a delle centraline in superfìcie funzionanti 24 ore su 24 che serviranno a monitorare la faglia nel tempo, e quindi a vedere come variano i vari parametri prima, durante, e dopo un terremoto. L'investimento per questo progetto sarà molto grande, ma la comunità scientifica si aspetta preziosi risultati per la valutazione del rischio sismico lungo gli Stati Uniti sud-occidentali, dove appunto si trova la maggior parte della faglia di San Andreas. Ma la rilevanza di questo progetto risiede non solo nei contributi che possono derivare per la prevenzione del rischio, ma anche e soprattutto nel potenziale di previsione del momento di arrivo di un futuro forte terremoto. Acquisendo una sufficiente banca dati sulle variazioni dei parametri registrati dagli strumenti calati nel pozzo in occasione di più terremoti, sarà forse possibile in futuro dare un preavviso ragionevole sull'imminenza di arrivo di un evento sismico. Se tale sistema funzionerà, si potrà esportare ed estendere ad altri paesi ad alto rischio sismico, come l'Italia. raggiungere diverse. Gli unici al mondo che hanno continuato a investire fondi in perforazioni così grandiose sono i russi, che di recente nel pozzo di Kola - nell'omonima penisola vicino alla Finlandia - sono riusciti a raggiungere una profondità di 11 chilometri. Lo scopo principale della perforazione proposta lungo la faglia di San Andreas è di raggiungere una maggiore conoscenza dei processi che avvengono in profondità in una zona dove si scatenano alcuni dei terremoti più forti del mondo. In pratica si tratta innanzitutto di raccogliere campioni di rocce attraversate dalla faglia, in modo da studiarne il tipo, il grado di fratturazione, ecc., e di fluidi, fino alle profondità tipiche in cui si generano i terremoti. Queste profondità, dette ipocentrali, sono infatti già conosciute attraverso metodi di ricerca geofisica che utilizzano le registrazioni degli arrivi delle onde sismiche liberate durante ogni terremoto. Una seconda parte del progetto consiste nell'immissione nel foro di sofisticate apparecchiature collegate a computer fissi in laboratorio o trasportati su laboratori viaggianti montati su automezzi. Tra le misurazioni che verranno fatte da questi apparecchi ricordiamo la quantificazione dei fluidi presenti nelle rocce e degli sforzi a cui tali rocce sono sottoposte, il calcolo della direzione secondo cui questi sforzi agiscono, e la temperatura. Tutte le misure Alessandro Tibaldi Università di Milano ESPERIMENTO SHUTTLE

Persone citate: Alessandro Tibaldi Università, Kola

Luoghi citati: California, Finlandia, Italia, Los Angeles, Milano, Nordamerica, Stati Uniti