Lévy duella con madame Giroud di Franca D'agostini

LéVy duella con madame Giroud LéVy duella con madame Giroud CA E' un fraintendiV mento tipico che ✓ ha governato, a lungo, i rapporti tra i sessi, e che è all'origine di fenomeni sgradevoli come lo stupro. Si tratta della mossa ermeneutica che consiste nell'interpretare il no femminile come se fosse un sì, in base alla nota formula: «Ci sta, ci sta, dice di no ma ci sta». E' ovvio che sono esistite fondate ragioni per questo errore clamoroso e stravagante: vedasi la storia della repressione femminile, rimpossibilità morale e sociale, per le donne, di dire sì, di prendere o richiedere i propri oggetti di desiderio. Di qui la vastità indiscriminata del no femminile e, conseguentemente, la sua costitutiva equivocità. Ma questo, si direbbe, è storia passata. Eppure, anche oggi, anche un tipo come Bernard-Henri Lévy, saggista e romanziere di bella presenza e di grande vivacità mondana, non sembra del tutto esente dall'errore. Lo si capisce in Gli uomini e le donne, un dialogo su amore, sesso, matrimonio, gelosia, infedeltà, con Frangoise Giroud, ex ministro della Cultura francese, scrittrice e giornalista (Rizzoli, pp. 220, L. 25.000). Giroud, quasi novantenne, è capace di fronteggiare con cuore di ghiaccio le armi argomentative di Lévy, uomo sprezzante e provocatore fino al paradosso. I due dialoganti, felicemente collocati «all'ombra ristoratrice di un fico», prendono a parlare, e subito litigano. «Sono personalmente convinto, dice Lévy, che non ci sia erotismo femminile senza una parte, almeno, di masochismo» (rieccoci alla tesi perversa: massacriamole, perché in fondo è quel che vogliono). Specifica poi: un mondo in cui le donne avessero reazioni semplici e dirette, prendessero o pretendessero il proprio piacere, «sarebbe un mondo molto triste». La lettrice di sesso femminile a questo punto sobbalza. E presumibilmente è sobbalzata anche M.me Giroud: «Questa è una tipica idea da uomo! Un mondo in cui per ipotesi le donne fossero felici sarebbe un mondo triste... triste per chi?». Ribatte debolmente lui: Frangois Mauriac diceva che le donne sono in ogni caso infelici, è la loro vocazione. «Ebbene, mi sembra che abbiano cambiato vo¬ cazione», dice l'anziana e intelligente signora. L'atmosfera si fa pesante, lei lo accusa di volgarità, lui per un po' insiste con argomenti indifendibili, il lettore anche non prigioniero di pregiudizi femministi ha l'impressione che Bernard-Henri sia afflitto da inesplicabile ottusità. Per fortuna, su altri temi si crea una situazione diversa. A tratti, Bernard-Henri ha idee precise e interessanti. Amore come fusione? O come guerra tra i sessi? I dialoganti entrano nel vasto mare teorico dell'identità e della differenza. Frangoise Giroud sostiene la tesi della fusione amorosa; Bernard-Henri osserva: l'immagine dell'essere diviso che cerca l'altra metà «è la cosa più assurda che abbia mai scritto Platone»; poi adotta una soluzione mediativa: «Tra la mia amante e me non c'è un muro, né la fusione oscena con la propria metà», c'è - si noti l'immagine edile - un'intercapedine, una no man's land dove ci si incontra, a volte, fuori da entrambi gli io. E l'intercapedine è infinita, come infinito è il desiderio. A quanto sembra Bernard-Henri ha idee sensate e profonde sull'amore, sul sesso, sul matrimonio, ma (ricordiamo le assurde ipotesi iniziali sul costitutivo «masochismo» femminile) non capisce nulla delle donne, ed è fermo a un mondo ottocentesco e letterario di vipere e commedianti, che si consumano d'amore e simulano ritrosie e pudori. D'altra parte un seduttore - ci spiega lui stesso - non studia né cerca le donne, ma studia e cerca se stesso in rapporto alle donne, al sesso, all'amore: «In ogni nuova donna», Don Giovanni cerca e trova «una nuova immagine di sé». Dunque il seduttore giunge a conoscere se stesso ma non le donne. Vero. Vale anche per la versione femminile, la seduttrice. Ma aggiungiamo: il seduttore avrà difficoltà soprattutto a conoscere quel tipo di domia «liberata» (dal proprio presunto masochismo) che è rappresentato qui da Frangois Giroud. Bernard Henri come altri uomini anche intelligenti del suo stampo - confonde l'autonomia femminile con la simulazione (ancora una volta!) di comportamenti maschili. «Non credo nelle donne nuove», dice. Forse, semplicemente, non le vede: neppure se costretto a fronteggiarle sotto l'ombra di un fico. A sinistra, lo scrittore americano Michael Crichton; sopra una foto di Helmut Newton tratta da «Pota Iloman» (cdiz. Schirmcr Art Books) // romanziere americano racconta il caso di un manager molestato e ricattato dalla collega Franca D'Agostini