Graham Greene all'Avana, viaggi top secret di Fabio Galvano

Graham Greene all'Avana, viaggi top secret Londra: l'Intelligence blocca il secondo volume della biografia del grande narratore Graham Greene all'Avana, viaggi top secret A Cuba per scrivere romanzi ma anche in veste di 007dell'Ml6 LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I servizi segreti inglesi sono mobilitati. E' il «nostro agente all'Avana» a creare grattacapi; o, più precisamente, Graham Greene, che scrisse quel celebre romanzo. C'è il sospetto, fra le alte gerarchie di MI6, il dipartimento del ministero degli Interni da cui dipendono gli 007 di Sua Maestà, che nel suo diario segreto lo scrittore abbia registrato troppe cose delicate del periodo in cui lavorò per i servizi segreti. Peggio, che abbia rivelato fatti finora passati sotto silenzio: per esempio certi suoi incarichi saltuari - sempre come spia - anche quando ufficialmente aveva lasciato il mondo dell'intrigo internazionale. Insomma, tali sono le paure che il direttore generale di MI6 non ha avuto dubbi: «Bloccate quella biografia». Ma per ora - per usare il linguaggio dei servizi, è stata «missione impossibile». La biografia in questione è il secondo volume dell'opera che lo scrittore inglese Norman Sherry ha dedicato a Greene. E' quello che tocca il periodo più critico della vita del romanziere, fra il 1939 e il 1955, dopo il suo primo grande successo: Rocca di Brighton, nel 1938. Sono gli anni del Potere e la gloria, La fine dell'avventura. Il terzo uomo, Il tranquillo americano, i romanzi che segnarono l'ascesa dello scrittore legato dopo la sua conversione a una visione cattolica anticonformista. Graham Greene era entrato in MI6 nel 1941. Rimase per due anni in Sierra Leone, e lasciò nel 1944. Ma in quel periodo strinse legami importanti. A parte quello con Kim Philby, uno dei doppi agenti sovietici che avrebbero movimentato i romanzi veri dello spionaggio negli anni della guerra fredda, la sua crescente fama di romanziere gli fece conoscere personaggi importanti in quel mondo che allora era an ■ cora segreto. «Occorre leggere quel libro», sarebbe stato l'ordine impartito da Colin McCoil, l'attuale capo dei servizi. C'è infatti la possibilità - già ventilata ma mai confermata - che i viaggi di Greene a Cuba non siano stati innocenti spedizioni alla ricerca di materiale letterario. Si sospetta, insomma, che le varie puntate prima e dopo l'avvento del comunismo possano essere state voluta da Londra. Il nostro agente all'Avana, scritto dopo quell'esperienza, è un tipico romanzo di Greene, amante di personaggi colti al bivio tra bene e male, fra salvezza e dannazione, in un clima di guerra, di spionaggio, di intrighi polizieschi. Naturalmente deve il suo successo anche a una dose di straordinario humour, che circonda soprattutto la figura del protagonista, un venditore di aspirapolveri che fornisce «materiale» inventato su Cuba, magistralmente reso da Alee Guinness nella versione cinematografica. Ma ci si domanda, dunque, se la biografia di imminente pubblicazione non riveli un nesso più stretto del desiderato fra quel romanzo e i servizi segreti. Il fatto è che Norman Sherry ha un agente letterario d'eccezione: Graham C. Greene, nipote del romanziere. Nella preparazione della sua colossale opera Sherry ha avuto libero accesso al diario di Greene, che è nelle mani del nipote. E' un diario privato, mai pubblicato anche se il suo autore vi fece chiari riferimenti quando nel 1971 scrisse l'autobiografia Una sorta di vita. Su quel diario Greene registrava tutto: dalle sue vicende sessuali al lavoro svolto per i servizi segreti. MI6 è chiaramente preoccupato che qualcosa di compromettente sia usato nel nuovo volume. L'ammiraglio David Pulvertaft, responsabile dei rapporti fra il mondo degli 007 e la stampa, si è messo in contatto con l'editore Jonathan Cape già ad agosto, precisando - secondo l'Observer - di «temere per la sicurezza dei contatti cubani di Greene». Si è rifatto vivo, con maggiore insistenza, nelle scorse settimane. Ma l'editore non molla e Sherry fa lo gnorri. La parte che riguarda Cuba - ha fatto spiegare dal suo agente Graham C. Greene - «è ancora da rivedere». Fabio Galvano Al centro dell'affaire le pagine d'un diario privato inedito Inquadratura del film «Il nostro agente all'Avana», tratto dal romanzo di Graham Greene, con Alee Guinness