Come chiedere di donare il cuore del defunto

Come chiedere di donare SI cuore del defunto La Regione invita medici e infermieri a rivolgersi ai familiari in lutto: parole e toni giusti Come chiedere di donare SI cuore del defunto Ci vorranno anni per soddisfare le liste di attesa per i trapianti Come si può chiedere ai familiari il consenso al prelievo di un organo dal corpo del defunto? L'assessorato regionale alla Sanità ha cercato di dare una risposta con un seminario per medici e infermieri. Secondo le previsioni, al ritmo attuale, ci vorranno più di dieci anni per soddisfare la lista di attesa (circa 800) di un rene, 2 anni per un cuore (30 in lista), il fegato (45) c il polmone (4). «Il problema è come incrementare il numero delle donazioni spiega Anna Mirane, responsabile del settore trapianti della Regione - sensibilizzando i cittadini e preparando i medici». In quanto alla sensibilizzazione si osserva una soddisfacente crescita di iscritti all'Aido, l'associazione dei donatori d'organo. Resta il nodo dei medici e degli infermieri. La richiesta di donazione di un organo è definita «la domanda più difficile da porre nel momento peggiore alla più infelice delle famiglie». Dice un anestesista: «Quando è il momento la maggior parte di noi si tira indietro, balbetta, non trova le parole». Quando poi la richiesta è formulata viene respinta perché rivolta male, senza convinzione, con paura, imbarazzo o in un momento inopportuno. Il seminario si preoccupa anche di dare una risposta a dubbi radicati nell'animo della gente e inse- gna, con dialoghi simulati, ad affrontare il dolore dei familiari. Spesso si teme che l'espianto venga fatto quando ancora non c'è certezza della morte. Nei giorni scorsi una mamma in coma profondo è stata svegliata facendole ascoltare la voce dei suoi bimbi. Risponde Mirane: «Quella donna mai avrebbe potuto essere un do¬ natore. Il coma profondo non equivale a morte. La legge demanda ad un collegio di tre medici l'accertamento delle condizioni di morte dopo 12 ore di osservazione continua». Durante questo periodo il potenziale donatore non deve avere attività elettrica cerebrale, spontanea e provocata, né una respirazione naturale. La funzione del medico nel rapporto con i congiunti del morto è importante. I suggerimenti: «Attenzione all'espressione del viso, all'atteggiamento del corpo ed all'intonazione della voce. Non abbiate fretta e rispettate le emozioni delle persone colpite dal lutto. Usate parole idonee e un messaggio chiaro». Il metodo - assicurano - garantisce un buon livello di successi. «La donazione può essere vista come un motivo per attenuare il dolore dei familiari: un atto di generosità per mantenere in vita un'altra persona». Adriano Provera Secondo le previsioni, al ritmo attuale, ci vorranno 10 anni per soddisfare la lista di attesa (circa 800) di un rene, 2 anni per un cuore (30), il fegato (45) e il polmone (4)

Persone citate: Adriano Provera, Aido, Anna Mirane, Spesso