Aiutava la figlia a rubare di Angelo Conti
Ex boss sorpreso al supermercato a taccheggiare con la ragazzina Ex boss sorpreso al supermercato a taccheggiare con la ragazzina Aiutava la figlia a rubare Due ergastoli, era libero Anche i boss tramontano: Rosario Condorelli, 48 anni, per dieci anni potentissimo capo del temibile «clan dei catanesi», due volte ergastolano, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia San Carlo dopo una rapina al supermercato, compiuta insieme con la figlia tredicenne. E' accaduto in via Santa Giulia angolo via Tarino. Il boss è entrato nel supermercato Sidis con la ragazzina. Ha fatto un lungo giro nel settore alimentare, fingendo di controllare prezzi e qualità della merce esposta, in realtà approfittando dei pochi clienti indaffarati per infilare nello zainetto che la figlia portava sulle spalle confezioni di merce. Questa sacca che si gonfiava sempre più ha attirato l'attenzione di un addetto alla vigilanza: così ha potuto sorprendere Condorelli mentre vi nascondeva cinque surgelati e alcune scatolette di carne in scatola. Alle casse la ragazzina è uscita dal varco libero, mentre il padre si è fermato a pagare un pacco di pasta per non dare nell'occhio. A questo punto il sorvegliante che aveva tenuto d'occhio i due ha bloccato la ragazza. Ma in suo soccorso è immediatamente accorso il padre. Avvicinatosi alla guardia giurata, ha sibilato: «O lasci mia figlia, o ti faccio saltare il cervello», accompagnando le parole con il gesto di impugnare una pistola sotto il cappotto. Approfittando del comprensibile smarrimento della guardia, padre e figlia sono usciti sulla via Tarino, sono balzati sulla loro Uno bianca e si sono dileguati. Il sorvegliante è però riuscito a leggerne la targa e a informare i carabinieri del capitano Marco Turchi, che hanno compiuto un'immediata battuta, sorprendendo il Condorelli e la figlia ancora a bordo della vettura. Mentre la ragazzina è stata lasciata libera (non è punibile per l'età) il padre è stato arrestato per rapina (che si è concretizzata quando il furto è stato accompagnato dalle minacce). Non è stata invece trovata la pistola che l'ergastolano aveva finto di impugnare. Rosario Condorelli era uscito dal carcere solo pochi mesi fa: fu catturato l'ultima volta nel '78 dopo l'evasione da un penitenziario. Le due condanne a vita gli erano state inflitte il primo per gli omicidi di Giovanni Cusano, Antonino Ar- dizzone, Giovanni Pistorio e dell'algerino Aissa Bouherroua, il secondo per l'omicidio del commissario Vincenzo Rosano. Ha dovuto inoltre rispondere di numerosi reati minori che vanno dallo sfruttamento della prostituzione all'organizzazione del gioco clandestino, alla ricettazione, al traffico di stupefacenti. Scontati quasi vent'anni, era da poco uscito di cella. Ma sembra che stentasse a trovare un'occupazione stabile in una città dove la malavita ha subito radicali trasformazioni e dove non aveva più amici. Non poteva contare sulle ultime frange del vecchio clan dei catanesi (legate ai fratelli Miano, proprio coloro che lo avevano sconfitto) e nemmeno sui favori dei calabresi, che sono oggi i vincenti. Il temuto boss di un tempo si è trovato con una famiglia da mantenere ed ha scelto la strada del taccheggiamento (mortificante per un bandito della sua risma) insegnando il mestiere alla figlia, poco più che una bambina. Angelo Conti Minacce alla guardia che l'aveva sorpresa «Zitto o ti uccido» Rosario Condorelli sorpreso a rubare in questo supermercato
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