E' Gullit la voglia del Dottore

Berlusconi anticipa che sta lavorando per far tornare l'olandese al Milan Berlusconi anticipa che sta lavorando per far tornare l'olandese al Milan E' Gullit la voglia del Dottore «Nella Samp si è preso la rivincita» «Capello resta qui, è insostituibile» MILANELLO. Rieccolo. Non visitava le sue pecorelle dal 7 dicembre. Da Forza Italia a Forza Milan. Per Silvio Berlusconi non è un passo indietro. Giammai. Al massimo, un passo «di fianco». Il cavaliere (rosso)nero piomba nel santuario alla vigilia di Atalanta-Milan. Con quattro punti di vantaggio in classifica ma non nei sondaggi. «Restiamo i grandi favoriti grazie ai nostri meriti e agli altrui demeriti. Il Milan, questo Milan, è un inno alla regolarità». Il Dottore saluta i giocatori uno a uno, e chi, come Baresi, era già in camera per il pisolino, viene buttato giù dal letto. I giornalisti li riceve nella sala delle conferenze, sottoterra, scortato dall'addetta alla sua immagine pubblica, Titti Simonetto. Parla a ruota libera. Calcio, politica. Il primo pensiero è per Roberto Bettega: «Non ha bisogno dei miei consigli. Gli auguro tanti successi, ma di arrivare sempre dopo di noi». Il secondo, per Fabio Capello: «Ha saputo cavar fuori il massimo nonostante l'assenza cronica di Van Basten e il grave infortunio di Lentini». Si dice che a fine stagione se ne andrà... «Lo escludo. Non è vero che non lo vogliamo più. Non è vero che non ci vuole più. Voci destituite di ogni fondamento. Figuratevi se proprio il sottoscritto, così legato al fatturato, rinuncerebbe all'allenatore più vincente degli ultimi anni. Ci fosse almeno un sostituto alla sua altezza. Ma non c'è: in Italia, e meno che mai nel mondo». Dicono che Capello piaccia alla Juve. «Non mi risulta. Gli ho parlato, il suo contratto scade nel '96, e Fabio è felicissimo di restare con noi. Stiamo già impostando il Milan del futuro. Avesse avuto delle offerte, si sarebbe confidato. Come Enrico Mentana, quando è stato "insidiato" dalla Rai...». Ma ecco il Grande Sogno. E' per il Gullit rifiorito di Genova: «Non nego che, in passato, ci siano state delle frizioni. Era in scadenza di contratto, non ci sentimmo di bloccarlo. Ruud sta disputando una bellissima stagione e sta prendendosi una sonora rivincita sui medici che dubitavano del suo pieno recupero dopo i guai alle ginocchia. Non sottovaluterei la Sampdoria, fionda ideale per le sue doti. I nostri rapporti, a ogni buon conto, sono rimasti cordiali. Ci sentiamo spesso. E poi, come nelle favole, non escludo il lieto fine: che cioè Gullit torni da noi. A giocare». Capito? Gullit e il Milan di nuovo sposi. Sarà un caso, ma per Capello «non c'è mai stata frattura», e l'olandese continua a pagare l'affitto della casa di Milano, in pieno Centro, come piace al suo ex presidente. Berlusconi lascia, dunque, una porta aperta alla più suggestiva delle ipotesi. Sbagliare è umano, perseverare diabolico: e ai detti latini il Dottore ci tiene molto. Caso Savicevic. Oggi il Genio sarà in tribuna. Berlusconi non demorde: «Io ho le mie idee, Capello le sue. Per me Dejan è un fuoriclasse, ma l'ultima parola spetta sempre al tecnico. La Fininvest è un gruppo pluralista e democratico, dove i direttori hanno la massima autonomia». Siamo agli stages dell'Arrigo, e alle critiche che il et mosse al Milan dopo il vittorioso blitz di Parma, in Supercoppa. Solita tuta blu, solite scarpe da jogging, rigorosamente in tinta, il Cavaliere se la cava così: «Sacchi ha le sue esigenze, noi le nostre. Si tratta di cercare un punto d'incontro. Lui, noi, tutti. Anche lui, certo. Quanto alle critiche, le considero bollicine indispensabili per un mondo che ha bisogno di alimentare discussioni a tutto spiano e ottenere spazio sui giornali». Insomma: caro Arrigo, ti sei allargato troppo. Prima di risalire sull'elicottero, il Berlusconi sportivo fa posto al Berlusconi politico: «Resto alla presidenza del Milan, l'avevo detto e lo ribadisco. Ho tenuto al corrente la squadra delle mie mosse. Tecnici e giocatori mi sono sempre stati vicini, e mi hanno sempre appoggiato. Se a Milanello vengo meno che in passato è perché ormai tra noi si è instaurato un feeling a prova di lontananza. Tutti hanno capito la mia filosofia, e fra vecchi e nuovi c'è un travaso proficuo e continuo». Contro l'Atalanta, per ritornare ai problemucci di noi comuni mortali, Capello schiererà soltanto due stranieri, Desailly e Raducioiu, quest'ultimo fuori gioco dal 12 dicembre (Tokyo). In panchina, con Lentini, Laudrup. Partenza per Bergamo, oggi a mezzogiorno. Il Dottore controllerà tutto e tutti dal bunker di Arcore, al centro del Centro. Nino Sorniani «Savicevic? Per me è un fuoriclasse ma l'ultima parola spetta al tecnico Siamo primi anche per i demeriti altrui. A Bettega auguro successi ma dietro a noi» Ruud Gullit (a sinistra) nella Samp contro il Milan; Berlusconi: «Non ci sentimmo di tenerlo, ammetto anche qualche contrasto ma come nelle favole può esserci il lieto fine». Nel riquadro Savicevic

Luoghi citati: Arcore, Bergamo, Genova, Italia, Lentini, Milano, Tokyo