«Riaprite le case chiuse»

«Riaprite le case chiuse» «Riaprite le case chiuse» Vescovo portoghese: per battere l'Aids UN MONSIGNORE CONTROCORRENTE ROMA. Riaprire le «case chiuse» per limitare la diffusione dell'Aids. La richiesta viene nientemeno che da un vescovo portoghese che non ha paura di esprimere un'opinione completamente opposta al pensiero ufficiale della Chiesa. Si tratta di monsignor Manuel Falcao, classe 1922 e prossimo quindi alla pensione, vescovo della piccola diocesi di Beja, nel profondo Sud agricolo del Paese. Un'opinione probabilmente isolata nel panorama ecclesiale portoghese solitamente tranquillo e obbediente a Roma e che ha già scatenato un'ondata di polemiche. L'intervento del vescovo arriva in occasione di un'intervista pubblicata dal settimanale «Expresso» che nell'ultimo numero dedica il servizio di copertina all'interrogativo: sì o no alle case chiuse? E in un panorama di risposte negative ecco spuntare a sorpresa il parere favorevole di monsignore vescovo. «Accetterei la legalizzazione di questi luoghi purché sia chiaro che a mio avviso si tratta di un male minore e che trova giustificazione solo per ragioni di igiene pubblica». In buona sostanza il vescovo pensa che per contenere la diffusione dell'Aids e per esercitare un controllo sanitario sulle prostitute, l'unica soluzione sia quella di rendere legali le case di tolleranze. In tutta Europa i casi di sieropositività hanno toccato quota 500 mila, di cui il 9 per cento in Portogallo, un Paese che si sta rapidamente avviando sulla strada della modernizzazione e del cambiamento di valori e di modelli di comportamento. Un fenomeno che comunque preoccupa i vescovi, i quali proprio in questo ultimo anno e mezzo si stanno ponendo il problema di rispondere alle nuove sfide che questa evoluzione pone in campo ecclesiale. Anche in Italia la polemica sulle «case chiuse» è periodicamente destinata a riaprirsi, come è accaduto anche l'anno scorso, suscitando le ire dell'«Osservatore Romano» e dei vescovi, forti del fatto che il Catechismo, promulgato poco più di un anno fa, annovera la prostituzione tra i peccati contro il sesto comandamento («Non commettere adulterio»). D'altra parte questo testo riconosce ammorbidendo in qualche modo il giudizio negativo - che «l'imputabilità della colpa può venire attenuata dalla miseria, dal ricatto e dalla pressione sociale». Temi presenti anche nell'argomentazione del vescovo portoghese, secondo il quale dato che non è possibile mettere fine alla prostituzione, «è meglio esercitare un controllo sanitario», riaprendo appunto le cosiddette case di tolleranza. Le stesse motivazioni di profilassi hanno invece portato la Chiesa ad esiti molto diversi da quelli auspicati dal vescovo portoghese: ad esempio in Brasile sono scese direttamente in campo le suore di Madre Teresa di Calcutta che hanno aperto numerosi centri di accoglienza,e primo contatto rielle favelas delle grandi città per togliere le donne dal mercato del proprio corpo. Sandro Berrettoni

Persone citate: Expresso, Madre Teresa, Manuel Falcao, Sandro Berrettoni

Luoghi citati: Brasile, Calcutta, Europa, Italia, Portogallo, Roma