Alt alla tv se diventa una cattiva maestra

r- L'ANALISI Alt alla tv se diventa una cattiva maestra DI Fabio sappiamo troppo poco per tentare spiegazioni e del resto ogni suicidio è, a suo modo, inspiegabile. Però sappiamo qualcosa della televisione e della facilità con cui diventa un modello. Maurizio Costanzo ha ricordato ieri che i suicidi in macchina col tubo del gas, venuti a un tratto di moda dopo un caso impressionante che s'era verificato in Trentino, cessarono del tutto quando la tv smise di parlarne. Anche la vicenda della banda che si divertiva a lanciar sassi sull'autostrada, diffusa da stampa e televisione, ha provocato qualche tentativo di imitazione. Nel caso di Fabio pare sia accaduto proprio questo: un filmetto che raccontava una storia di finti suicidi, messi in scena per impressionare gli amici, e che si concludeva poi con un suicidio vero, avrebbe fatto scattare un desiderio di imitazione. Però anche in «Harold e Maude» il protagonista finge di continuo di ammazzarsi per impressionare il prossimo, salvo a conoscere alla fine, grazie a Maude, la terribile serietà della morte. E a smettere. Il punto potrebbe essere proprio questo: si dovrebbe essere abbastanza intelligenti o maturi per guardare la tv senza farsene impressionare più di tanto. Si può a 14 anni? Qui bisognerebbe andare a vedere com è fatta la famiglia di Fabio e, per cnmportamenti meno drammatici, come sono fatte in genere le famiglie italiane. Quando la tv organizza gare di imitatori per dilettanti, si vede che i personaggi prescelti per lo sfottò sono tutti televisivi. E i giornali scrivono molto di televisione e in autobus o dal barbiere non si sentono che commenti su quello che è passato l'altro giorno al «Rosso e nero» o a «Bucce di banana». Dunque, a quanto pare, qui da noi non si conosce altro, non si sa scherzare o parlare d'altro. Qualche volta - come si vede non si sanno trovare neanche ragioni «altre» per togliersi la vita. E naturalmente la televisione è colpevole. Ma non tanto per il fatto di aver mandato in onda quel film di Michael Lehmann, quanto per la qualità complessiva dei messaggi, per il loro valore medio. Come mostrano tutti i dati, gli italiani leggono pochissimi libri e vivono, in genere, una vita scarsamente colta. Ma stanno davanti alla televisione tre ore a giorno e, quando molto giovani o molto vecchi, anche cinque. Se dunque la tv è la nostra maestra, bisognerà dare qualche regola per impedirle di scendere sotto un certo livello, non tanto nella programmazione dei film o nel palinsesto pomeridiano, ma soprattutto ad ogni ora del giorno e della notte. E non solo a beneficio dei cosiddetti adolescenti, ma anche a ristoro dei cosiddetti adulti. La discussione sulla violenza - se la tv possa o non possa trasmetterla e a quali ore - è in un certo senso arretrata rispetto al problema. Una scena violenta può persino essere educativa se il contesto nel quale è inserita è quello giusto. Come si diceva all'inizio: Harold vide Maude morire e, grazie a questo, diventò un uomo. Giorgio Dell'Arti \rtì |

Persone citate: Giorgio Dell'arti, Maude, Maurizio Costanzo, Michael Lehmann

Luoghi citati: Trentino