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Collegherà Nichelino e Torino superando il Sangone Collegherà Nichelino e Torino superando il Sangone Un ponte lungo 30 anni La Provincia ha appaltato l'opera: costerà oltre otto miliardi I lavori dovrebbero essere completati entro l'autunno del '95 Sono occorsi 30 anni per arrivare all'appalto di un ponte tra Torino e Nichelino, sul Sangone. Fu pensato come compenso per i danni prodotti al territorio dal passaggio dell'allora (Anni 60) costituenda tangenziale. Ora sembra che si sia arrivati al dunque, e nell'autunno '95 via Artom (se non ci saranno altri intoppi) proseguirà oltre il fiume, creando un collegamento diretto Est-Ovest, utile e già previsto nel nuovo piano regolatore. La storia del ponte-fantasma di Nichelino è fatta di progetti contestati (per dimensioni o tipologia) o sospettati di trucchi apparenti (prima si appalta l'impalcato poi si fanno le fondazio¬ ni a trattativa privata), di localizzazioni ripetute, di appalti bloccati dalle liti Comune-Provincia, di licenze edilizie non concesse, di ricorsi al Tar delle imprese, di esposti alla magistratura degli ambientalisti. Il ponte è oggetto di interrogazioni a pacchi di Ermanno Marchiaro, ora consigliere provinciale e per anni sindaco di Nichelino, sempre scettico sulla realizzazione. Finalmente si è arrivati alla delibera e sia l'assessore provinciale alla Viabilità, Franco Campia, sia il segretario generale, Desiderio De Petris, la illustrano con soddisfazione dopo che il Coreco l'ha approvata. E' solo apparentemente anomala, ma assicurano che è tutto regolare: 3 miliardi e 90 milioni per l'impalcato (142 metri, largo 18,80), appaltato alla Ccpl, più un miliardo e 232 milioni per le fondazioni e un miliardo 312 milioni per l'allargamento a 26 metri imposto dal Comune di Torino, cifre queste a trattativa privata. Con Iva, impianti, rampe si arriva a un totale di 8 miliardi 200 milioni sui quali Torino interviene per 2 miliardi 700 milioni. Dice l'assessore Campia: «Il ponte serve a Torino come a Nichelino e noi speriamo che contribuisca a ridurre l'emerginazione di via Artom, facendola diventare strada di scorrimento e non un'enclave com'è ora»».