Parisi alla conquista del West

Parisi alla conquista del West A Las Vegas l'italiano fa da comparsa in una riunione con tre Mondiali Parisi alla conquista del West Stanotte contro Bryan per poter affrontare Chavez Quando non c'era la tv, per i nostri pugili l'America era proprio lì dove la mettono le carte geografiche, con epicentro nella «Grande mela» New York e dintorni. In molti varcarono l'Atlantico, in quei tempi lontani, per cercar fortuna sul ring: alcuni centrarono in pieno il bersaglio, come Primo Camera, campione del mondo dei massimi sessant'anni fa, e Nino Benvenuti, che strappò il titolo dei medi a Emile Griffith ventisette anni or sono; altri meno, come Tiberio Mitri e Duilio Loi (rifattosi poi sul ring di casa) o, in tempi più lontani, Aldo Spoldi e Saverio Turiello, campioni rimasti senza corona. Poi lo sviluppo della televisione, per un ventennio almeno, ha cambiato posto all'America, che si è trasferita idealmente anche in Italia: i contributi tv e il meno pesante carico fiscale permettevano di allettare i campioni stranieri, inducendoli a giocarsi la corona da noi. L'inflazione di titoli legata al prolificare degli organismi mondiali ha fatto il resto. Di questo «Paese di Bengodi» sono stati a lungo felici cittadi¬ ni tanti pugili italiani: da Burruni a Mazzinghi, da Arcari a Oliva, da Kalambay agli stessi Parisi e Rosi, quest'ultimo a onor del vero andato a riprendersi il titolo proprio negli Stati Uniti. Ma l'attuale crisi economica ha ridotto ai minimi termini i contributi televisivi, l'Italia pugilistica ha cessato di essere una «sirena» per i campioni stranieri e l'America è... tornata al suo posto, miraggio per chi, campione già titolato o aspirante tale, insegue sul ring la fortuna vera, quella che si misura a suon di dollari e ha la sua nuova patria nelle citta del gioco d'azzardo: Las Vegas e Atlantic City. L'avventura americana di Giovannino Parisi, che prende il via proprio stanotte sul ring di Las Vegas (diretta per gli abbonati all'una su Tele+ 2), va appunto vista in questa prospettiva. Il pugile calabrese è campione del mondo dei pesi leggeri Wbo, la meno quotata delle quattro sigle, che offre meno gloria e meno dollari. Giovanni avrebbe comunque potuto vivere di rendita, amministrando il suo trofeo sull'uscio di casa. Ma Parisi ha orgoglio, ambizione e presunzione sufficienti per mirare più in alto, per cercar di trasformarsi in campione di serie A, misurandosi con gli autentici fuoriclasse. Per questo ha scelto la strada del rischio, affidandosi ad uno spregiudicato impresario come Don King ed accettando di far da comparsa stanotte, in una maxi-riunione con tre campionati del mondo, e meritarsi la sfida della vita: il 4 marzo contro il grandissimo Julio Cesar Chavez, da dieci anni campione del mondo, re incontrastato dei superleggeri Wbc, nella stessa riunione in cui Gianfranco Rosi difenderà il titolo Ibf dei medi junior contro Vincent Pettway. Il vero protagonista della serata di Las Vegas sarà proprio il messicano Chavez, impegnato nel 28° confronto mondiale contro lo statunitense Frankie Randall. Gli faranno da scudieri Simon Brown, che difenderà il titolo dei medi junior Wbc contro l'australiano Troy Waters, ed il portoricano Trinidad che metterà in gioco la corona dei welters Wbo contro il connazionale Camacho. Ma le nostre attenzioni saranno puntate soprattutto sulla «comparsa» Giovannino Parisi, impegnato contro il veterano Mike Bryan, onesto collaudatore (9 vittorie, 2 sconfitte) e sufficiente a fornire un convincente biglietto da visita a Don King, agli americani e allo stesso Chavez. Quello di stanotte sarà il primo passo verso la conquista dell'America? Gianni Pignata PUGILATO Il calabrese Giovannino Parisi, campione del mondo dei leggeri Wbo