Goveani delude i soci del Toro di Claudio Giacchino

I piccoli azionisti uniti su Randazzo: «Solo lui può ridare credibilità al club» I piccoli azionisti uniti su Randazzo: «Solo lui può ridare credibilità al club» Goveani delude i soci del Toro Non risponde a domande sul deficit E venerdì la valutazione del perito TORINO. Eccola, finalmente, la tanto attesa assemblea degli azionisti del Torino. S'inizia alle 18,30 nella sede granata di corso Vittorio Emanuele, dura sino a tarda ora e, malgrado l'approvazione del bilancio, non lascia soddisfatti i soci. Anzi, molti se ne andranno prima della fine tra il deluso e il seccato sostenendo: «Inutile restare, intanto Goveani non risponde a nessuna domanda». Un gruppo, ed è il dato più interessante, ha proposto che d'ora in poi il Torino sia rappresentato dal cavalier Giacomo Randazzo, l'amministratore delegato, definendolo «L'uomo pulito, onesto, che può restituire credibilità alla società». Scrosciare di applausi, la sonora, clamorosa sconfessione di Roberto Goveani, la dimostrazione che i soci non hanno più alcuna fiducia nel Notaio. Ed ecco la cronaca della movimentata serata. L'assemblea ha radunato una piccola folla di azionisti, mai se ne erano visti tanti, tutti sono venuti per tentare di capire quale futuro attende il Toro. Tentativo, stando ai racconti dei partecipanti, frustrato sistematicamente da Goveani. Un socio ha chiesto al presidente che cosa intenda fare, e quanto rispondano al vero «le notizie giornalistiche sul deficit». Il Notaio ha però ribattuto: «Non è questa la sede per parla- re di queste cose, qui si parla soltanto di bilancio». Poi, la richiesta di altri soci, tutti molto influenti, che Randazzo divenga l'Uomo del Toro. Infine, l'approvazione del bilancio, un solo astenuto: l'avvocato Weigmann, il legale rappresentante del dottor Aime, il curatore fallimentare, da cui dipendono attualmente gran parte dei destini granata. Il bilancio, che si riferisce alla stagione scorsa, sino al 30 giugno 1993, s'è chiuso con un attivo di 9 miliardi e mezzo. Cifra che è stata accantonata in uno speciale fondo per far fronte alle multe che presto si abbatteranno sul club granata per le evasioni fiscali commesse dalle passate dirigenze. All'approvazione del bilancio ò seguito l'abbattimento del capitale da 20 miliardi alle mezzo. Niente ricapitalizzazione, se ne riparlerà quando ci saranno soldi, oggi come oggi le casse toriniste sono vuote. Lo rimarranno sino a quando la situazione del Toro non si sarà sbloccata. Al riguardo, novità potrebbero esserci nel giro di una settimana. Per uscire dalla fase di stallo è necessario che il perito stimatore che deve valutare il Toro, il dottor Vitaliano De Gennaro, si sia pronunciato. Dovrebbe farlo entro venerdì prossimo, sta lavorando sui libri contabili a pieno ritmo, Al punto da troncare le telefonate dei cronisti con una frase esplicita: «Ogni minuto che parlo con lei è un minuto perduto per il Torino». Una volta che De Gennaro avrà reso nota la valutazione del Torino, si potrà cominciare a parlare di trattative per l'acquisto della società. Intanto, Luigi Giribaldi, sta alla finestra, attende solo di poter entrare in azione. Il suo commercialista, Albino Quaglia, ha contatti quasi quotidiani con Aime. A seguire il tourbillon di voci e indiscrezioni, Giribaldi potrebbe diventare il nuovo padrone del Toro attorno a metà febbraio, forse subito dopo la partita che i granata giocheranno a Marassi contro il Genoa. Giribaldi, si dice, è sempre intenzionato a condurre la trattativa con il curatore fallimentare, ignorando Goveani. Bisogna, adesso, vedere che cosa intende fare il Notaio. A sentire gli esperti, potrebbe fare resistenza, nel tentativo di ottenere una specie di buona uscita, cioè di recuperare i soldi già dati a Borsano (tre miliardi). E, tale resistenza, potrebbe allungare lo stallo dell'ingarbugliata situazione granata. Quindi, non resta che aspettare gli sviluppi della Torostory, vedere quale strategia sceglierà Goveani. Claudio Giacchino ìììmit \mm\t Giovanni Galli (sin) rientra domani nel Toro a Udine. A lato Giacomo Randazzo, amministratore delegato NELLA BUFERA

Luoghi citati: Torino, Udine