«Noi, assi anche a letto» «da Borg a Giagnoni amore senza riserve»
«Noi, assi anche a letto» «Noi, assi anche a letto» Da Borg a Giagnoni, amore senza riserve UN celeberrimo fisiologo italiano, il professor Rodolfo Margaria, richiesto una volta di pronunciarsi sulla pericolosità delle pratiche sessuali degli sportivi, disse che il coito, se eseguito poi in maniera asettica, a puro scopo salutistico, senza implicazioni psicologiche, senza tormentoni sentimentali, equivale «a fare di corsa due piani di scale, e arrivati in cima sputare un po' di saliva». Prendendo tutta per buona l'affermazione, fare l'amore prima di una corsa come di una maratona, di una partita di calcio come di una partita di pallanuoto, non deve poi essere un problema serio, dal punto di vista del rendimento fisico. Gustavo Giagnoni, calciatore «motorino» prima di diventare allenatore celebre, disse una volta a un intervistatore che non poteva scendere in campo tranquillo se nelle ore abbastanza vicine all'impegno non aveva avuto il consueto rapporto sessuale. Era un modo, il suo, casereccio di semplificare, liberandolo dalle paure e dai misteri, il problema che invece troppi altri calciatori hanno rivestito di eccessivo riserbo, di eccessiva angoscia. O di eccessiva sospetta spavalderia: l'oriundo Renato Cesarmi, stella del calcio italo-argentino negli Anni 30, addirittura si vantava di terminare le notti d'amore la domenica mattina, in tempo per un sonnellino e l'arrivo allo stadio a giocare la partita, che lui farciva e condiva di finte, di guizzi. E qualcosa di Cesarini rimase nel suo «figlio calcistico» Sivori, che alla Juventus lo volle come suo permissivissimo allenatore. Sicuramente non sono pochi gli atleti che addirittura condizionano il loro rendimento positivo al fatto di essere «freschi» di esperienze sessuali. Ma non c'è mai stato un pronunciamene ufficiale, e meno che mai l'offerta dell'esperienza alla scienza, a titolo di studio. Il mondo che potrebbe offrire le cavie forse più emblematiche, quello dell'atletica leggera. per l'alto interesse che le varie specialità offrono alla fisiologia umana, è sempre stato, nei riguardi del sesso, più disinvolto di altri. Nonché più ricco di leggende, specialmente olimpiche: ai tempi di Roma '60 si parlò addirittura di sesso continuo fra statunitensi di colore e donne romane, con il passaggio quasi diretto dal letto allo stadio (la strada dal villaggio all'Olimpico era in effetti breve). Probabilmente le affermazioni di Vilas sulla resa ottimale della castità scateneranno precisazioni di segno opposto. D'altronde la di- ' rompente virilità degli sportivi (e delle sportive, come la tennista Navratilova, lesbica praticante) è una sorta di mito da difendere e incrementare. Come le performance amatorie attribuite, proprio nel tennis, allo svedese Borg specialmente negli anni del suo declino, con la partecipazione straordinaria della nostra cantan- I te Loredana Berte. [g. p. o.l «Farlo prima della gara mi aiutava a giocare più concentrato» mmmwm. :uì «ssa; wm « m Da sinistra: il tennista svedese Borg e l'ex calciatore Gustavo Giagnoni A sinistra l'oriundo Renato Cesarini, stella del calcio degli Anni Trenta, si vantava di terminare le notti d'amore la domenica mattina
Luoghi citati: Roma
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