Berlusconi il giorno del silenzio di P. Cor.
Il Cavaliere incassa le critiche al suo messaggio in tv; assediato, non si fa vedere Il Cavaliere incassa le critiche al suo messaggio in tv; assediato, non si fa vedere Berlusconi, il giorno del silenzio Da Arcoreprepara un giro attraverso l'Italia MILANO. Tutti qui, a Arcore, in attesa di sapere come Silvio Berlusconi avrebbe speso il suo primo giorno da candidato, quante parole avrebbe pronunciato e quali atti compiuto. Tutti qui a discettare sul suo primo proponimento politico: «Abolirei quella tradizione spagnolesca che attribuisce il titolo di "onorevole" a chi viene eletto». Non è granché. Più interessante quel che è venuto fuori dalle consuete otto ore di riunione: il via della campagna elettorale sarà a Roma il prossimo 6 febbraio, convention con inno, bandierine, gadget, distribuzione del fatidico programma, 40 punti, 80 cartelle, tutto analizzato in pillole, dalla Difesa all'Aids, dal tetto fiscale alla parolina «onorevole». Dopo Roma, tappa a Napoli, poi Bari, poi Palermo, poi non si sa: «Non ci fermeremo più, il Dottore l'ha detto: parlerà alla gente, non ai politici, e perciò ci sarà una tappa al giorno». Una scarpinata che Silvio farà a suo modo: jet, elicottero, pullman superaccessoriato. Per il momento, in villa, è tutto fermo. L'agitazione è qui fuori, davanti ai cancelli, sotto alle luci di varie e pittoresche truppe televisive, ingolfate fino al corto circuito mediale che si compie alle 19 e qualcosa, sotto la regia di un formi- dabile Emilio Fede in fibrillazione da diretta. Chiede dallo studio: «C'è il collegamento?». C'è. Fede: «Benissimo, adesso vi facciamo vedere quello che sta succedendo a Arcore... Ecco: i nostri stanno riprendendo la troupe del "Rosso e il Nero", li vedete?». Li vediamo. Il cronista con sciarpa collegato con Fede: «Siamo qui anche noi. Laggiù quelli del Tg3 stanno facendo la diretta... Scusi direttore, ma in questo momento è arrivato il Tgl e sta riprendendo noi...». Fede: «Oh, che bello. Noi del Tg4 stiamo riprendendo il Tg3, mentre il Tgl riprende il Tg4?». Il cronista con sciarpa: «Eh sì, direttore». Fede: «Ma guarda un po', e che succede?». Cronista con sciarpa: «Niente...». Fede: «Ma Berlusconi dov'è?». Cronista con sciarpa: «E' sempre rimasto dentro... Da un'ora che siamo qui sono uscite almeno quattro macchine e Berlusconi non c'era...». Fede: «Ovvio, Berlusconi non può stare su quattro auto contemporaneamente». Cronista con sciarpa: «No, volevo dire...». Fede: «Scusa, ma quella laggiù è Bianca Berlinguer?». Cronista con sciarpa: «Sì, direttore, è collegata con il Tg3». Fede: «Adesso, adesso?». Cronista con sciarpa: «Eh sì». Fede: «Grazie, resta in linea... Allora, avete visto?». Sì, ma esattamente cosa? Esattamente il vuoto della prima giornata pubblica del Berlusconi privato, un cancello, molte luci. Dietro alle luci, passato il parco, nel salone acceso, la riunione in corso. Silvio Berlusconi, Giuliano Urbani, quelli dei sondaggi guidati da Gianni Pilo. Stanno mettendo a punto l'esordio pubblico dal vivo e non via etere - del leader di «Forza Italia». Al telefono: «Oggi nessuna dichiarazione». Il messaggio alla nazione ha rastrellato più critiche di quelle previste, un mezzo diluvio di ironie. Probabile che abbiano pesato a generare questo vuoto di comunicazione. Un vuoto interrotto ieri a tarda sera da un paio di messaggi spediti alle agenzie. Il primo sulla «eleggibilità di Berlusconi», problema di ordine giuridico sollevato dalla Voce Repubblicana. Il secondo contro il Tg3: non è piaciuto come ha trattato il discorso, e perciò definito «fazioso», «Pravda via etere», «arrogante». Non molto, per rendere memorabile il primo giorno. [p. cor.]
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