Torna Gesù Bambino, 20 anni dopo di Guido Novaria

Torna Gesù Bambino, 20 anni dopo La tavola del XVI secolo era da un restauratore che nessuno aveva pagato Torna Gesù Bambino, 20 anni dopo Volpiano, la parrocchia ritrova la sua Natività Un restauro lungo vent'anni. O meglio: vent'anni per mettere insieme i soldi necessari a pagare il restauro di quella tavola raffigurante la Natività, attribuita alla scuola di Defendente Ferrari, conservata nella chiesa parrocchiale di Volpiano. Una vicenda che ha dell'incredibile anche perché la cifra richiesta dai restauratori, la celebre bottega della famiglia Nicola di Aramengo nell'Astigiano, non era da capogiro. Ma né don Mario Anfossi, il parroco che decise di mandare a restaurare la Natività, né il suo successore, don Giuseppe, né tantomeno, don Guido Giacomino, da pochi mesi a Volpiano, erano mai riusciti a mettere insieme la somma necessaria. «La tavola era piuttosto mal ridotta - ricorda l'architetto Luciano Viola -: logica quindi la preoccupazione di don Mario di riportarla allo splendore originario. Certamente non avrebbe mai creduto che il restauro sarebbe stato così lungo». Al momento di pagare il conto, per il parroco di Volpiano cominciarono i problemi: gli appelli dal pulpito per sollecitare la generosità dei volpianesi erano caduti nel vuoto: «Qualche soldo era arrivato, ma sembrava che della Natività nessuno si volesse proprio più interessare». Da Aramengo i restauratori mandavano a dire che «la Natività sarebbe tornata a Volpiano solo dopo il pagamento del lavoro». Trasferito don Mario, era toccato a don Giuseppe cercare di mettere insieme i soldi per riavere la Natività, «ostaggio» dei restauratori. Ancora Viola: «Molti fedeli chiedevano notizie di quella tavola, ma il problema era sempre lo stesso: trovare i milioni necessari per pagare il conto». E' toccato allora all'Unitrè e alla Pro loco lanciare la sotto- scrizione: «La risposta di Volpiano è stata davvero positiva: - dice Giuseppe Bergonzo, presidente dell'Università della Terza Età - tutto è pronto per festeggiare il ritorno a casa della Natività». Quanto avete speso? «Alcuni milioni, la cifra esatta preferiamo non dirla». Un riserbo che lascia perplessi: o la cifra richiesta dai restauratori, dopo vent'anni, è salita vertiginosamente; oppure, ipotesi più verosimile, la somma era decisamente abbordabile. E in questo caso Unitrè e Pro loco preferiscono evitare figuracce ai volpianesi che, in vent'anni, non sono riusciti a metterla insieme. Adesso l'appuntammo è per domenica 6 febbraio, alle 10,30 nella chiesa parrocchiale. «Sarà l'occasione per dare anche il benvenuto a don Guido, chiamato a custodire la pregevolissima opera d'arte» aggiunge Luciano Viola. La sera precedente è in programma un concerto della corale «Mater Ecclesiae» di Almese. Insomma, a Volpiano vogliono fare le cose in grande, per festeggiare il ritorno a casa della preziosa tavola. Ci sono da far dimenticare quei vent'anni, con due poveri parroci in cerca di soldi per riavere una Natività diventata una vera Passione. Guido Novaria L'opera è attribuita alla scuola di Defendente Ferrari La Natività ritornerà nella chiesa parrocchiale domenica 6 febbraio, nel corso di una solenne celebrazione La tavola è stata restaurata nel laboratorio di Aramengo presso Asti: il conto è stato pagato da Unitrè e Pro loco

Persone citate: Defendente Ferrari, Gesù, Giuseppe Bergonzo, Guido Giacomino, Luciano Viola, Mario Anfossi, Mater

Luoghi citati: Almese, Aramengo, Asti, Astigiano, Volpiano