E' come guidare un'auto «un mezzo elgante e comodo studiato per l'uomo che lavora» di Eugenio Ferraris
E' come guidare un'auto E' come guidare un'auto Un mezzo elegante e comodo studiato per l'uomo che lavora ROMA DAL NOSTRO INVIATO «Abbiamo messo l'uomo e il suo lavoro al centro della progettazione, un obiettivo primario da tenere costantemente d'occhio». Così, ancor prima di scendere nel dettaglio, gli uomini Fiat presentano il nuovo Ducato, veicolo da trasporto leggero urbano e interurbano, studiato per gli operatori del settore ma idoneo, in alcune varianti, anche per il tempo libero. In ogni caso un mezzo che offre all'utente il meglio in confort e funzionalità. Due condizioni che - trasferite su un veicolo commerciale - significano essenzialmente un ambiente di lavoro e di viaggio più piacevole e rilassante, dunque più sicuro. In altre parole, questo Ducato rappresenta il trasferimento di una concezione tipicamente automobilistica verso una gamma di prodotti che un tempo venivano concepiti solo nell'ottica della loro destinazione finale, il trasporto. Oggi, parlando di Ducato, ricorrono frequentemente termini come Cx, Abs, airbag, ergonometria. E l'Italdesign di Giorgio Giugiaro (che lo ha realizzato in collaborazione col Centro Stile Fiat) si è posta il non facile problema di rendere esteticamente gradevole un mezzo da lavoro. «In tema di stile - puntualizzano i responsabili del progetto è importante ricordare l'aerodinamica. Anche per un veicolo commerciale, infatti, una corretta profilatura è fattore non trascurabile per i suoi effetti su prestazioni, consumi e confort di marcia. Con un valore di Cx di 0,35 il nuovo Ducato si inserisce ai vertici del settore. Un risultato ottenuto senza rinunce in termini di funzionalità». Una filosofia concettuale se non del tutto nuova (il vecchio Ducato, sotto questi aspetti, era già eccellente), certamente rivisitata e indirizzata all'imput del progetto: l'uomo e il lavoro.Ecco, allora, un veicolo che - dimensioni a parte - ha moltissime analogie con un'auto da turismo. Silenzioso (il confort acu¬ stico in cabina era uno degli obiettivi primari); comodo (il sedile di guida subisce escursioni multidirezionali tali da assicurare una posizione ottimale a ogni «taglia» di conducente, il resto lo fanno le sospensioni); sicuro (freni a disco anteriori, ampia visibilità della strada, ottima climatizzazione in cabina, airbag e Abs a richiesta). Insomma, il nuovo Ducato non imbarazza neanche chi ha scarsa dimestichezza con i veicoli commerciali. Ne abbiamo provato uno (versione autocarro, 400 chili di zavorra nel cassone, motore di 2.5 litri a gasolio) sulle trafficate strade che da Roma portano a Ostia e Fiumicino e dall'aeroporto di nuovo alla capitale su un raccordo autostradale che ricorda la pista di Indianapolis in un giorno di gara. Non sapremo dire, per amore di onestà, se l'autocarro risponde in pieno alle aspettative di chi lo userà poi per motivi di lavoro. Ma con altrettanta onestà bisogna dar atto ai progettisti che l'altra parte del progetto, quella che riguarda l'utente, è stata pienamente rispettata. E' stato come guidare un'automobile, con qualche scoperta in più, come il cambio montato sul corpo plancia, a fianco del volante anziché a pavimento, un accorgimento valido per le manovre. Il nuovo Ducato, nelle sue infinite versioni, sarà in vendita dal 19 febbraio. Il prezzo non è ancora stabilito ma sarà mediamente di un 6% superiore a quelli della precedente serie. E' disponibile con sette diverse motorizzazioni (una a benzina di due litri, le altre Diesel, che vanno da un 1.9 litri aspirato a un 2.5 sovralimentato e catalizzato), due cambi (la scelta è legata alle potenze erogate dai motori), tre classi di portata, tre varianti di passo, tre altezze, allestimenti per tutti i gusti (trasporto merci e persone). Manca la versione elettrica, presente invece nel vecchio listino. Non è una dimenticanza, arriverà anche quella. Eugenio Ferraris
Persone citate: Giorgio Giugiaro
Luoghi citati: Indianapolis, Roma
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