Punto primo, vedere e farsi vedere

Punto primo, vedere e farsi vedere TRAFFICO E SICUREZZA D'inverno occorre aumentare la prudenza e adottare qualche piccola precauzione Punto primo, vedere e farsi vedere Parabrezza: va pulito anche nella parte interna Attenti alle spatole tergicristallo e ai fari La stagione invernale pone non pochi problemi agli utenti delle quattro ruote. Per le insidie della nebbia, del gelo e della neve; ma, anche, per il ridursi delle ore di luce e, nelle belle giornate, per il fastidio del sole che rimane a lungo basso sull'orizzonte. Uniche difese, una ancora maggiore prudenza nella guida e qualche attenzione in più alla manutenzione della vettura. Se vederci bene è condizione essenziale per viaggiare sicuri ce ne siamo di recente occupati ciò è tanto più vero, e difficile a realizzarsi, in questo periodo. Perché guidare con il sole negli occhi, oppure, nel buio, cercando la strada oltre i fari dei veicoli che incrociano, non è né piacevole né rilassante. Peggio ancora se, come nella norma, la trasparenza del parabrezza della nostra automobile lascia alquanto a desiderare. Tenere il parabrezza pulito nella parte esterna è già molto, ma non basta. A costringerci con le mani sugli occhi, per cercar di vedere attraverso l'abbaglio lattiginoso che annebbia il cristal¬ lo, è una patina untuosa che si deposita all'interno (per rendersene conto basta sfiorare il vetro con un dito): un velo di polvere e smog risucchiati attraverso l'impianto di climatizzazione; ma, anche, un miscuglio di sostanze volatili emanate direttamente dai materiali utilizzati per l'allestimento dell'abitacolo. Ritrovare la trasparenza non è un problema. Bastano acqua ben calda e un po' di detergente o di alcool; il tutto, naturalmente, va benissimo anche per la pulizia dei vetri laterali e del lunotto... Aver cura che la superficie interna dei cristalli sia ben tersa serve anche a ridurre il fastidio dell'appannamento con tempo piovoso e freddo: è sufficiente asciugare il vetro con un panno morbido e la visibilità torna perfetta. Attenti a non compiere questa operazione con la mano nuda, perché così facendo si rischia di ungere il vetro, e allora si è daccapo: il velo di unto emulsiona con l'umidità, e il risultato è un fastidiosissimo luccichio di striature e aloni. A proposito di vetri appanna¬ ti, ricordiamo che il condizionatore d'aria, grazie al suo effetto deumidificatore, è in grado di risolvere completamente il problema: basta inserirlo, anche in combinazione con il sistema di riscaldamento della vettura, e in pochi attimi la visibilità è di nuovo perfetta. Sempre a proposito del parabrezza, c'è il problema delle spatole tergicristallo: anch'esse non sono eterne, invecchiano. I raggi ultravioletti tolgono elasticità alla gomma, polvere e terriccio impediscono un contatto omogeneo col cristallo. Se si vuole che detergano davvero quando serve, è bene controllarle periodicamente, sostituendole non appena necessario. Già che ci siamo, diamo anche un'occhiata al liquido lavacristallo; e se occorre il rabbocco, chiediamo al benzinaio di aggiungere una dose di liquido detergente: l'acqua fredda, da sola, non sgrassa. Ancora un paio di considerazioni a chiusura del capitolo. Per ricordarci che vedere bene di notte significa anche poter contare su fari al meglio dell'efficienza: nulla possono lampade alogene, parabole multifocali, eccetera, se poi il fascio luminoso viene affievolito e sfuocato da un velo di fanghiglia. Se la nostra vettura non è dotata di un sistema lavafari, provvediamo noi personalmente. Da ultimo, ma certo non ultimo per importanza, visibilità significa anche farsi vedere. Dunque, attenzione a che i fanalini posteriori - e la targa di identificazione della vettura - siano ben puliti e non oscurati da un dito di fanghiglia e sale. Raffaele Sanguineti Tra gli accessori da controllare importanti le spatole tergicristallo

Persone citate: Raffaele Sanguineti