Gli affanni del Toro fra donne e bilanci
32 Interrogate ieri due accompagnatrici degli arbitri: «Ma non c'erano scopi equivoci» Gli affanni del Toro fra donne e bilanci Giribaldi chiede tempi più rapidi TORINO. La difficile ricerca di chiarezza nel turbinoso «ieri» del Torino (operazioni di mercato, fondi neri, debiti) non offre sbocchi all'attuale situazione societaria. Altre indagini sembrano più agevoli. Come quelle sulle serate allegre proposte a tre terne arbitrali, in occasioni di altrettante partite di Coppe europee. E' noto che i primi favori avrebbero riguardato arbitro (Goethals) ed i guardalinee della sfida con l'Aek Atene del dicembre '91. Sono emerse altre due situazioni analoghe, successive. Le partite con Real Madrid ed Ajax? Ieri a Torino il pm Alessandro Prunas ha ascoltato per la seconda volta Adriana Riva, difesa dall'avvocato Gian Paolo Zancan. Prima volta in pretura, invece, per Antonia Viscio difesa da Geo Dal Fiume e Roberto De Sensi. Convocata invano una signora milanese, della quale il nome non ò emerso. In due occasioni avrebbe fatto parte del terzetto. La accompagneranno a Torino i carabinieri. Sarà chiamata a deporre anche un'altra toste di Milano che avrebbe fatto da riserva... nella serata d'indisponibilità di una titolare. Adriana Riva e Antonia Viscio hanno sostenuto che gli incontri con gli ospiti-arbitri avevano come scopo dichiarato la semplice compagnia al ristorante. Un po' di allegria e botti- glie importanti. Gli eventuali prolungamenti delle serate sono stati lasciati alla fantasia (nostra) ed alle voglie degli uomini in nero. Risulterebbe che proprio Goethals avrebbe preferito fermarsi allo champagne. Sul piano sportivo, sarà l'inchiesta in corso della Federcalcio a fornire precisazioni all'Uefa. Dal punto di vista penale, l'accertamento di precise responsabilità nelle convocazioni delle «squadre esterne», potrebbe ipotizzare accuse di favoreggiamento. Sei milioni a sera, è noto, ristoranti ed alberghi compresi, il costo presunto delle serate. Un vero scandalo? Una consuetudine ridicola, piuttosto. La «cortesia» di tutti i club europei verso gli arbitri ospiti è abitudine, dal cappotto di cachemire alla rosa rossa sul tavolino da notte. E non per cambiare risultati, per un rigore a favore. Al massimo, ottenere nel rapporto uno sconto sul numero dei petardi dei tifosi di casa (limitare le multe Uefa). Il Torino-società, adesso, spera si arrivi a stabilire presto anche il prezzo delle azioni. Al momento bloccate, ed in mano al dott. Aime curatore del fallimento Gima. Una situazione drammaticamente complicata: Goveani presidente senza portafoglio, mentre il consiglio di amministrazione guidato da Giacomo Randazzo potrebbe condurre a pieno titolo la ge¬ stione stagionale. Il cui bilancio (attivo) al 30 giugno '93 sarà presentato domani alle 18,30 all'assemblea soci. Il consiglio di amministrazione porta avanti una gestione senza liquido, i giocatori sul campo non badano al mese di ritardo negli stipendi. Con le azioni bloccate diventano impossibili operazioni di capitale. Il valore delle azioni per ora ignoto, verrà stabilito dal perito dottor Di Gennaro la cui valutazione richiede tempo. Come sbloccare la situazione che vede un rischiosissimo scontro fra la normale lentezza dell'iter legale e la comprensibile urgenza dei controlli economici della Federcalcio (che deve già pensare ad una stagione '94-95 con società in regola)? Ieri in un incontro (a Genova) con il suo legale Quaglia, Giribaldi che vuole la presidenza avrebbe chiesto la massima rapidità nei movimenti. Mentre anche Savoia sembra intenzionato a entrare nel Toro. Ma quale la strada, senza conoscere il prezzo delle azioni? Sembra fantasia un apporto finanziario «avallato» da Aime, curatore del fallimento Gima. Mondonico invoca «Chi è interessato si faccia avanti concretamente. La squadra ò un esempio. Sa prendere tutto tremendamente sul serio». Bruno Perucca
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